mercoledì 5 giugno 2013

Estratti del libro "Donnelly e l'Egalitarismo Utopico di Atlas Town"

testo a cura di Ariel Cohen, curatrice dell'Atlantidean Historical Museum


Prefazione:

Le tappe della ricerca archeologica sulla Civiltà Atlantidea e la storiografia di Atlas sono indissolubilmente legate da un destino comune fin dalla fondazione della città.
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L'esperimento utopico tentato da Ignatius Loyola Donnelly e Gabriel Weltstein sull'Isola di Andros rimane, nonostante le sue contraddizioni, un'esperienza cruciale per il processo di modernizzazione della Nazione e il raggiungimento dell'egualianza sociale.
Credo dunque che il nostro compito sia quello di preservare e divulgare un tassello imprescindibile di storia americana fondamentale alla comprensione del XX secolo.


1.

I primi decenni di vita di quella che sarebbe diventata la più grande metropoli dei Caraibi si rivelano di difficile (e a tratti impossibile) ricostruzione a causa della devastazione degli archivi comunali subita durante la Guerra dell'Atlantico.
La maggioranza delle testimonianze pervenuteci della fase denominata "utopica" della città (1857-1917), le dobbiamo in gran parte al corpus di scritti e all'epistolario del suo fondatore, pervenutoci grazie alla sorella Eleanor Cecilia Donnelly.
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L'amore per la scrittura accompagnerà l'intera vita del fondatore Donnelly, amore testimoniato oltre che dai suoi ben noti libri speculativi sulla Civiltà Atlantidea, anche dal ruolo di direttore del The Atlas Defenders, quotidiano fondato da egli stesso e altra fonte inestimabile di informazioni sulla vita della comunità.
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3.

Distinguere di volta in volta tra realtà storica, misticismo, finzione letteraria e speculazione scientifica è risultato un lavoro complesso: in Ignatius Loyola Donnelly hanno convissuto tutte queste sfaccettature che si sono espletate nella realizzazione di Atlas.
Esempio tipo di questo problema è l'aneddoto, che spesso si tinge dei colori della leggenda, riguardante la fondazione di Atlas ed ormai entrato nell'immaginario collettivo: il ritrovamento della Sfera Rossa.
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L'intera biografia del "Saggio di Atlas" è d'altronde costellata di riferimenti esoterici e allegorici.
Narra Donnelly nelle sue memorie di quando ancora fanciullo sognò distintamente ciò che riuscì a definire anni più tardi col nome di "Fenice".
La fantantastica creatura di fiamme accese letteralmente in lui la passione per la conoscienza, passione che lo portò allo studio dell'antichità e dei miti, interessi che lo portarono a convincersi gradualmente dell'esistenza storica di Atlantide.
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4.

Cruciale per la nascita della futura Atlas, l'incontro nel 1852 con Gabriel Weltstein, il facoltoso filantropo newyorkese di origini ebraiche che accolse sotto la sua ala protettrice il ventunenne Ignatius, da poco divenuto avvocato.
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Nato a New York il 18 Novembre del 1788 Gabriel Weltstein, i cui parenti erano ricchi emigrati di origine svizzera, divenne il primo discepolo di Donnelly e principale sostenitore morale e finanziario della sua impresa.
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7.

Fondata il 6 Febbraio del 1857, Atlas Town dovette fin da subito lottare per la sua soppravvivenza.
I primi tre anni pre-Guerra Civile sono stati cruciali per il consolidamento della comunità appena creata sotto l'egida del governatore delle Bahamas Sir Alexander Bannerman che vendette a Weltstein il suolo dove edificare il primo insediamento.
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A quel tempo l'Isola di Andros, benché la più grande dell'arcipelago, non era ritenuta d'interesse da parte della corona inglese e dai suoi rappresentanti nei caraibi.
Dal terreno acquitrinoso e ricoperta dalla fitta foresta di mangrovie, l'isola non sembrava adatta, al contrario di Nassau, ad ospitare un isediamento stabile di grandi dimensioni.
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10.

Già lodato dai contemporanei, da Abraham Lincoln a Friedrich Engels, il progetto di sperimentare una comunità improntata sull'egalitarismo in un'epoca ancora minata da gravi disugualianze sociali si realizza ad Atlas Town sottoforma di un'innovativa forma di vita comunitaria.
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Lo scambio epistolare tra Donnelly e Weltstein ha portato alla luce l'influenza della dottrina protestante elvetica, ispirata dall'opera del teologo svizzero Huldrych Zwingli, nell'ideazione del progetto di Atlas.
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13.

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Atlas Town era la somma delle precenti esperienze in ambito ingegneristico e filosofico per quanto riguardava la pianificazione di una città.
Impregnato della cultura classica e rinascimentale, Donnelly aveva affidato a Robert Owen, imprenditore gallese e filantropo con cui condivideva diverse teorie, la progettazione della sua Atlas.
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Sebbene di ridotte dimensioni, Atlas Town rappresentava nel suo microcosmo l'intera spinta di riforma sociale che permeava l'Ottocento a livello mondiale.


Progetto di Atlas Town in uno schizzo di Robert Owen, 1855 circa

1 commento:

  1. Mi scuso per il ritardo!
    Ieri e oggi sono stato sommerso di lavoro "extra" e ho trovato il tempo di preparare l'aggiornamento solo aesso.
    Eccovi dunque un po' di storia di Atlas, adesso mi metto a lavorare sui due background!

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