sabato 2 agosto 2014

HIDDEN CREEK LOG #17: FRIENDSHIP



HIDDEN CREEK LOG #17: FRIENDSHIP


Hidden Creek: Domenica 3 Luglio 1977,  tarda mattinata.
Appena usciti dalla residenza dei Turner, Henry e John ancora con addosso le orribili camicie di Ben Turner, si lanciano uno sguardo reciproco.
Entrambi sanno che, qualcunque cosa stia per accadere, non hanno più molto tempo: questa sera saranno ospiti con le loro famiglie a villa Løvenskiold e finalmente il Club si rivelerà loro.
Hollie, appena dietro i due, sempre spaesata: "E adesso...?"
La porta dei turner si riapre e, mentre i tre si voltano, Diane si rivolge a loro: "E adesso dobbiamo parlare... vi sono mancata, eh?"
John tira un sospiro di sollievo "Diane sono contento di vedere che stai bene almeno tu, ero in pensiero. Siamo stati dall'altra parte e abbiamo visto Casey." Il ragazzo racconta tutto quello che è successo.
Henry: "È triste da dire, ma tuo fratello mi ha dato una grande delusione."
Diane: "Casey... non so più che cosa pensare. E' così è stato veramente lui, ma perché? Perché non ne ha voluto parlare..." la ragazza assume un'espressione affranta: "Venite, facciamo due passi."
Henry: "Penso che nessuno di noi conoscesse la sua vera natura fino ad adesso."
"Secondo me per metterla chiara e semplice, il club la spinto fino a questo punto. Dobbiamo aiutarlo, non consegnarlo nelle loro mani." John lancia uno sguardo torvo a Henry.
Diane furiosa: "La sua vera natura? Si può sapere che cazzo dici? In questi ultimi due anni sei stato tu quello che lo ha visto più di tutti. Lo sai, vero?"
John calma l'amica, poi, rivoto a Henry: "Potrà anche aver fatto cose orribili, ma Casey resta nostro amico... Dobbiamo aiutarlo. Anche il club non si è fatto scrupoli a uccidere e ora vuole anche lui. Sinceramente, fra I due mali preferisco un amico che ha dato di matto a una banda di miliardari e agenti federali assetati di sangue e potere."
Henry: "Non essere  stupido....è stato lui ha voler rientrare nel club per uccidere....Guardiamo in faccia la realtà. Per lui eravamo estranei."
John: "Lui ha detto di voler uccidere Lazard per liberarci tutti... Ma chiaro, Henry, appena hai visto un tesserino degli agenti del tuo adorato governo hai subito deciso da che parte stare,"
Henry: "A differenza di te non vedo nemici nelle ombre."
Diane alza le mani, inviperita: "Ci rinuncio: anche adesso dovete far il vostro numero... lo capite o no che il tempo delle cazzate è finito?"
John: "Queste non sono cazzate, dobbiamo decider da che parte stare e cosa fare adesso. Henry ha deciso una cosa e io l'altra."
Henry: "No, John, ha perfettamente ragione: è finito il tempo delle cazzate. È tempo di assumersi le proprie responsabilità."
Diane punta il dito verso John: "Sì che sono cazzate, Jo. Tutti da una parte, va bene?" poi guarda dritto negli occhi Henry: "Allora cosa hai deciso? Eh? Perché è vero iddio che dobbiamo tirare fuori Casey da quel luogo, ok?"
John annuisce: "D'accordissimo. E dovremo portarlo lontano da qui, il più lontano possibile da Hidden Creek."
John: "E sappiamo anche come arrivarci. Potremmo addirittura provare a creare una chiave per portarci direttamente da lui. Solo una cosa pero', potrebbe non essere facile. Sospetto che non ci abbia detto tutto. Non ci credo che con tutti quei mostri la' dentro e' sopravvissuto tranquillamente prima che arrivassimo noi... io temo abbia trovato un modo per diventare un mostro anche lui, come minimo. Non credo vorra' farci del male, ma penso che dobbiamo stare attenti. Aveva detto che stare la' dentro troppo a lungo rende... simili ad animali."
Henry: "Il fatto è questo, tuo fratello è colpevole... ma la scomparsa di Prince mi puzza. Non mi fido di Lazard, ma voglio vedere cos'è il club con i miei occhi prima di prendere una parte. Quindi stasera andremo lì e saremo accondiscendenti ed educati, raccogliendo informazioni. Non mandate tutto a puttane per dei sentimentalismi. È un gioco pericoloso quello che staimo facendo."
John scuote la testa: "Sentimentalismi... stai dicendo di candare in bocca alla gente che ovviamente ha ucciso l'agente... e che potrebbe uccidere anche noi."
Henry: "Ovviamente? Non sapevo che avessi raccolto prove in tal senso? Come figlio di un poliziotto non accetto illazioni."
Diane: "Se dobbiamo farlo... lo facciamo adesso. Questo credo che sia chiaro, va bene? Lo prendiamo e ce ne andiamo... adesso." la ragazza stringe il pugno cercando di non farsi prendere troppo dalle emozioni: "Jo, Henry. Va bene...?"
John: "Io sono con te e lo sai. Se tu proprio vuoi andare dal tuo amico Lazard, vacci e digli che noi siamo andati a prendere Casey per cercare di farlo ragionare. ALmeno cosi' magari non cercheranno di ucciderci per un po'."
Henry: "Non sono convito. Per ora credo sia molto più sicuro dall'altra parte che qui, senza contare che lui non tornerà, e le nostre capacità di sopravvivenza sono decisamente ridotte da quella parte. Sarebbe un'impresa suicida."
John: "Se lo lasciamo di là, rischia di impazzirci... E prima o poi rischiano di andarlo a cercare. Io dico lo riportiamo di qua, lo facciamo ragionare e poi affrontiamo Lazard tutti insieme. Anche perche' come minimo adesso anche lui sta mettendo insieme un piano suicida per uccidere Lazard con chissa' quale metodo folle."
John scuote la testa: "Non voglio pensare che per Casey sia troppo tardi e non voglio abbandonarlo, non dopo tutto quello che abbiamo passato insieme... siamo suoi amici e glielo dobbiamo. Se quell'agente non fosse arrivato, lo avremmo convinto a tornare di qua."
Diane: "cosa dovremmo fare allora? Aspettare che lo vada a prendere l'FBI...? Tuo padre, John? Credete che vogliano veramente assicurarlo alla Giustizia, che lo mettano in prigione?"
John: (Mio padre al massimo lo chiude in un campeggio...)
Henry: "Voi fate ciò che ritenete giusto, ma io non mi imbarco in questa impresa."
Diane sospira: "Henry... ho sempre pensato che fossi una persona onesta... e lo penso ancora. Forse hai ragione, forse è sbagliato. Ma a volte le azioni sbagliate, viste da un'altra prospettiva, non sono così male. Pensaci... sicuramente tuo padre, la pensa come noi" la ragazza si lascia scappare una risatina nervosa, senza scherno, sono con tanta stanchezza: "Domandati qual'è la "Giustizia" che tanto ti ha insegnato."
Henry: "Il mio ideale di giustizia non prevede l'imbarcarmi per un impresa disperata in un mondo popolato da creature assassine per salvare una persona che ha detto di star bene dove si trova. Facciamo così, forse è meglio: io andrò al ricevimento e verificherò di persona le loro intenzioni. Voi provate a portare via Casey, in modo che né Club né l'FBI lo trovino mai. È tutta l'elasticità mentale che posso concedervi."
John esclama: "Wow! Così per salvare un suicida se ne crea un altro! Però in effetti Lazard non sembra intenzionato a ucciderci subito, quindi dovresti essere relativamente sicuro."
Diane: "Va bene, Henry... va bene. Jo, speriamo che Casey ci scolti..."
Henry: "Lui non vuole ucciderci, vuole il nostro potere per qualche scopo. Vediamo perché."
John: "Se Casey non ci ascolta, gli diamo una botta in testa e lo portiamo via di peso."
Diane, abbozzando un sorriso sincero: "Vedi di non metterti nei guai, eh, Kincaid Jr. ..."
Henry: "Se dovessi mettermi nei guai, basta che trovi un arma da fuoco ed è tutto sistemato. Dio benedica l'America!"
John: "Comunque ragazzi, prima di andare, propongo che ci dividiamo le chiavi che abbiamo, Henry. Noi potremmo prendere il giardino che intanto ci serve e tu potresti prendere la sorgente per salvarti se le cose si mettessero male. Ma la cosa che vorrei capire è se possiamo crearle come ha fatto l'agente."
"L'idea della chiavi mi pare giusta." Henry passa la chiave del giardino a John.
John si lega intorno al collo con uno spago la chiave del giardino: "Grazie. Allora, la sorgente chi la prende?"
Henry: "La tengo io ovviamente."
Hollie, che intimidita dal litigio dei tre amici se ne era stata in disparte: "Henry... John. Uh. So di non essere molto utile ma... potrei accompagnare Henry alla villa stasera. Quella la conosco abbastanza, ci sono già stata con mio padre."
John annuisce: "Hollie, mi sembra un'ottima idea, ti ricordi qualcosa di particpolare della villa? Magari un modo per uscire se dovete scappare."
Henry: "Sarà un onore poterti accompagnare."
John con un sorrisino: "Henry, ricordati che e' impegnata."
"Il nostro amico sembra preferire grossi canidi a lei, quindi è giusto consolarla." Henry per la prima volta in vita sua fa l'occhiolino a John.
Hollie: "Il signor Lazard accoglie gli ospiti "regolari" nel salone grande, ma c'è, beh, molto di più... il vero Club si trova sottoterra, c'è, uh, una specie di bunker sotto la villa."
John si stupisce un attimo: "Aspetta, stai dicendo che sei gia' stata a una riunione del club?"
Hollie, un po' delusa: "Ve l'ho detto, no? Sarei dovuta entrare nel Club."
Henry: "Risvolto interessante. Con tutte queste informazioni sarà più semplice uscire. Comunque ti do un consiglio, Jo: quando usarai la chiave prendi un'auto e una scorta di armi. Non andare di là allo sbaraglio. Quelle bestie mirano ad uccidere."
John: "Per curiosità, perche' non ti hanno fatto entrare?"
Hollie: "Perché il signor Lazard aveva dichiarato la nostra generazione un fallimento. Addolorato per quanto accaduto, non mi ha iniziata al Club. Dopo che rRbecca se ne era andata e con voi, bé, senza memoria, ero rimasta sola." la giovane poi muove le braccia in eccitazione: "Oh, oh! Ma adesso ha ricominciato, sapete? A reclutare nuovi bambini. Con il prossimo ampliamento di Hidden Creek previsto per i prossimi anni, arriveranno in città nuove famiglie!"
"Ma che bello..." John fa uno sguardo inorridito.
Hollie, senza aver colto lo sguardo di John, è contenta di questi sviluppi: "Lo sapete che raddoppieremo la popolazione entro l'Ottantacinque? Tutti quegli edifici e case abbandonate verranno recuperate, torneremo allo spendore degli anni Trenta. Uh. Così dice sempre mio padre."
Henry: "Ma come fai a sapere tutti questi dettagli?"
Hollie sorride a Henry: "me lo dice sempre mio padre." la ragazza fissa i tre che la guardano con occhi interrogativi: "Mio padre, Roger Dewey, è l'architetto personale del signor Lazard, è una delle persone che ha ridato vita a Hidden Creek prima che venissimo a viverci." Hollie è delusa: "questo dovreste ricordavelo però..."
John sospira: "Ha fatto un ottimo lavoro, gli siamo tutti grati, Hollie..."
Henry: "A questo punto dovremo andare a casa e prepararci."
John: "come dicevo, vorrei provare alcune cose con le chiavi. Tra l'altro, visto che c'è di tutto dall'altra parte, stavolta non voglio arrivare impreparato, anche se lo dico sempre..."
John si volta verso Diane "Propongo di trovare un posto isolato dove fare alcuni esperimenti: dobbiamo imparare a usare le chiavi per difenderci. E comunque ne dobbiamo creare una per raggiungere Casey, il giardino è immenso."
Diane: "Allora... ci separiamo."
Henry: "Fate attenzione... John VanDreel, se succede qualcosa a Daine, non ti perdonerò... Ho già perso troppe persone care in questa storia."
John sospira e poi abbraccia Henry: "Credo che sarà lei a dover proteggere me, visto l'andazzo delle ultime volte. In bocca al lupo, Henry. Non fate follie, se le cose si mettono male scappate. Ah, e cercate di dissuaderli dall'ucciderci per favore."
Diane allunga la mano verso Henry: "Lo so che non è facile essere amico dei gemelli Turner ma... buona fortuna Henry."
Henry in un gesto inconsueto per lui, trascina nell'abbraccio Diane: "Fate attenzione."
Diane è sopresa, ma non oppone resistenza e anche Hollie si getta nell'abbraccio di gruppo.
Henry: "Fate in fretta, non credo che al club prenderanno bene una vostra assenza."
I due migliori amici si dividono, pronti per seguire ciò che ritengono più giusto.
Questa è forse la giornata più limpida avuta fino adesso in questa calda Estate. Oggi Hidden Creek appare ancora più viva del solito, o forse è solo la loro impressione percorrendo con occhi nuovi le strade un tempo così familiari. Se si dovesse scegliere un giorno ideale per rappresentare questa piccola comunità, i suoi desideri e le sue speranze, sarebbe questo. Nessuno ha idea di quanto sta per accadere tra poche ore. 

Forse, questo è l'ultimo giorno che resta a Hidden Creek.

FINE DELLA SESSIONE

1 commento:

  1. ...E siamo tornati in pari. Data la brevità, questo Log più una coda della sessione precedente che una sessione vera e propria. Godiamoci la quiete prima della tempesta, la prossima volta i nostri saranno soli nella resa dei conti con le forze che governano Hidden Creek.

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