lunedì 1 dicembre 2014

ATMOSPHAERA Capitolo II: Peccatori.


Gli antichi campanili di Mayra, la sacra capitale dell'Impero Hesperide, suonano a festa durante Giorno delle Celebrazioni della Reconquista, prima alba dell'anno nuovo. Le lunghe e strette strade della città vecchia sono adornate in ogni passaggio elevato, balconata e finestra di fiori provenienti dai vasti altipiani dell'a regione e dalle lunghe bandiere sulle quali spiccano i vessilli delle varie contrade assieme ai Sigilli delle Quattro Direttive. Nell'aria si respira il profumo dei giorni di festa dove la solennità formali dell'Aviazione Imperiale e della corte imperiale stridono alle sincere manifestazioni popolari che sfruttano ogni occasione per dimenticare le quotidiane difficoltà dell'esistenza. Don Alivan Velazquez da Freil, Inquisitore di Hesperia, sempre con il pensiero proiettato verso i cieli lontani di chissà quale angolo remoto di Atmosphaera, esamina senza prestarvi molta attenzione l'ennesimo nuovo testo stampato giunto da Northe pronto a censurarlo prima che possa circolare ad Hesperia, lui che così odia quella parte del suo, sebbene del massimo prestigio, tedioso incarico. Quelle parole, nate dal freddo e dalla durezza di coloro che vivono a ridosso dei ghiacci perenni, qui al caldo secco della capitale hanno ben poco valore, almeno per lui: i veri nemici sono altrove, la sua è una certezza. Dall'alta terrazza della sede del Vicariato si scorgono chiaramente i reparti dell'Aviazione Imperiale avviarsi verso l'Alcazar, la sfarzosa ma allo stesso tempo severa residenza della corte, per sfilare impettiti come tanti galli davanti ai balconi della nobiltà più alta dell'Impero. Il filo dei suoi pensieri viene interrotto bruscamente dal bussare alla porta del suo studio. Incuriosito per l'inattesa visita, l'Aviz corvino invita l'inaspettato ospite ad entrare. I suoi occhi del colore dei rubini si posano sullo sconosciuto visitatore, un Aviz dal piumaggio bianco e di un blu ormai nero, entrato nel suo studio personale con una semplice richiesta: "Inquisitore, dovrei confessare un crimine..."

Due mesi dopo, l'Inizio del Terzo Mese del 47 Anno Mayrano.
I quattro non più detenuti, ancora all'Imponente ombra del carcere di Tariq, si imbarcano sul bianco aeroscafo che promette libertà. L'Inquisitore Velazquez, dopo averli fatti salire a bordo ordina al capitano di prepararsi a salpare immediatamente e far rotta verso l'Isola di Hesperia. Ad attenderli, seduto tranquillamente in un angolo del lucido ponte del velivolo, proprio accanto alla roccia di stabilizzazione che, come uno scheletro, percorre l'intero aeroscafo permettendo il galleggiamento lungo la linea di fluttazione, un Aviz con abiti tipicamente da mercenario. Non appena l'alto chierico della Chiesa di Eixos si avvicina, questi subito si alza in piedi.
L'Inquisitore annuncia all'individuo: "Señor Feowl, lasci che le presenti i suoi nuovi compagni..."
Seamus fa un cenno di saluto: "Piacere mio. Io sono Seamus."
Gally: "Io sono Why" Il pirata riconosce nell'Aviz un mercenario e già gli sta subito più simpatico.
Un Aviz guercio, dal piumaggio bianco, si presenta: "Ed io sono Agis Cárdenas, piacere. Questi" dice indicando Why “altri non è che il mio fidato vice."
Il mercenario si limita a guardarli per qualche secondo poi sussurra: "Piacere, Shaw Feowl. Sono al servizio personale dell'Inquisitore di Hesperia."
Marlin osserva l'Aviz dal nome che di solito viene attribuito agli orfani: "Piacere mio, figliolo. A prima vista non sembra essere della stessa risma della marmaglia di cui, a mio malgrado, sono costretto ad accompagnarmi."
"Marmaglia... bene." L'Aviz dal piumaggio bianco e blu notte si volta verso l'Inquisitore: "Questo lo può lasciare anche a terra."
Whydah Gally: "aspettiamo di vederlo in azione prima."
Seamus ridacchia soddisfatto: "Il "Santo" a quanto pare non ha ancora afferrato che si trova fra suoi pari adesso..."
Feowl incrocia le braccia: "Bene, quindi è anche uomo di Fede. Un motivo in più per scartarlo."
L'Inquisitore Velazquez non riesce a nascondere una smorfia, forse una risata trattenuta, forse un moto di riprovazione: "Suvvia, compadres, vediamo di proseguire la giornata nel migliore dei modi possibili."
Agis mormora indifferente: "Ho viaggiato con compagnie peggio assortite..."
Marlin è paonazzo di rabbia ma si astiene da ulteriori commenti: il "Santo" non è certo abituato a queste mancanze di riguardo.
L'Inquisitore taglia corto la scenetta: "Cambiando argomento: il Senior Feowl ha gentilmente offerto la sua esperienza - diciamo bellica - al servizio della mia missione, sempre a patto del Perdono Imperiale, proprio come voi. Costui mi ha subito incuriosito, la sua storia merita di essere raccontata... un altro giorno. Per il momento posso dire che se quando dovremo trattare con l'Aviazione Imperiale, è l'Aviz giusto. Inoltre, si è ripromesso di rendervi, cito le sue parole: "meno inutili in combattimento"."
L'aeroscafo battente le insegne dell'Inquisizione spiega la grandi vele in tutta la loro maestria dopo aver mollato gli ormeggi ed essere pronto per il cielo aperto.
Seamus annuisce: "In effetti, se con combattimento si intende fare a pugni, io le ho sempre prese."
Whydah Gally: "Per quanto mi riguarda, nel combattimento me la cavo. E il capitano Agis mi ha insegnato ciò che so."
Shaw: "Beh, può darsi che i sermoni del signore qui presente stordiscano meglio i nemici della mia esperienza."
Marlin Northeburg: "Le armi sono necessarie solo contro esseri non benedetti dalla grazia di Eixo."
Seamus Bran: "...E contro i debitori. È un proverbio delle mie parti..."
Agis sputa a terra e allunga la mano verso il nuovo compagno: "Se volete la mia opinione, io e Why ne abbiamo punzecchiati di Aviatori Imperiali in questi anni e siamo sopravvissuti anche senza tutte quelle sofisticatezze da damerini. Comunque apprezzo l'intenzione, mercenario, c'è sempre da imparare."
Feowl si limita solo a girarsi facendo finta di non vedere la mano: "Ne facevo parte, señor."
Whydah tira una leggera gomitata al suo capitano: "cose che capitano, cose che capitano."
Agis rimane per la seconda volta consecutiva con la mano a mezz'aria come uno scemo. La ritira lanciando un'occhiataccia, proprio di numero, al mercenario.
L'Inquisitore, guardando le condizioni pietose in cui sono ridotti i quattro detenuti ne approfitta per alleviare la tensione che si sta formando: "Vi ho portato un cambio d'abito, viste le vostre condizioni. Anche per lei, senior Feowl: si rechi sottocoperta con gli altri. Non appena finito salite di nuovo qui."
Seamus ripensa al proprio guardaroba, costituito da un completo usurato: "La ringrazio."
Shaw, calmatosi, si rivolge al vecchio pirata: " Mi fa piacere avere qualcuno di esperto a guardarmi le spalle. Ma non nomini gli aviatori."
Agis sospira, viste le buone intenzioni del mercenario: "Non lo sapevo, ragazzo. Non è stato molto felice come commento."

Ad attendere il gruppetto sottocoperta, due bauli semi aperti tra il resto delle casse e dei barili del carico. All'interno del primo baule sono impilate cinque tonache grigie da pellegrino con tanto di medaglione di Santa Almizra da Valdeixos, il cui monastero da lei stessa fondato nei pressi della capitale imperale Mayra è una delle mete principali di pellegrinaggio nell'arcipelago di Hesperia. Nel secondo baule sono disposti altrettanti piccoli pugnali in coppia con degli acciarini portatili abbastanza piccoli da essere nascosti con facilità sotto la tonache.
Shaw rimane per un attimo immobile guardando le tuniche, poi inizia a passare a tutti il loro equipaggiamento. 
Seamus contempla la tonaca "Semplice, essenziale. Mi piace." poi prende un pugnale e lo osserva "Sembra nuovo. Questo forse taglia..."
Il mercenario blocca il polso Seamus: "Attento, tagliano fin troppo bene.” poi si rivolge agli a tutti: “Allora: più o meno sapete maneggiare tutti un arma?"
Why lo guarda storto.
"Naturalmente i due ragazzoni non contano nella domanda." Feowl si corregge indicando i pirati. 
Seamus lo guarda: "In casa, ho un vecchio coltello che uso per tagliare il pane. Non taglia. L'ho preso di seconda mano." fa una pausa: "Conta?"
Shaw sorride: "Mi dispiace, quello da pane conta ancora meno."
Marlin alza le spalle: "Non ho mai maneggiato un arma prima, diciamo che non è il mio campo."
Shaw: "Allora dovremo sfruttare tutto il tempo possibile per allenarci. Muoviamoci."
Agis nel frattempo si è spogliato: "Di nuovo, non è la cosa più strana che ho indossato." Brontola mentre si infila la tonaca.
Marlin indossa la sua tonaca e il medaglione, ma è restio a con le armi. Le prende in mano e le soppesa, mormorando: "Ecco perché la nostra civiltà è così in decadenza: non si fanno le guerre sacre con le pugnalate alle spalle e le sparatorie nei vicoli."
Agis, al Santo: "se non la prende, io ne posso prendere due se vuole..." Dice con tono goliardico.
Seamus osserva l'acciarino pensoso dopo aver indossato la tunica: "Questa è un'arma? Non so perché ma temo possa esplodermi in mano da un momento all'altro..."
"Dia qui prima che possa fare male a qualcuno!" Feowl strappa subito l'acciarino dalla mano di Seamus: "Le armi sono personali e se il nostro caro Agis mi da una mano, entro sera almeno saprete cosa significa sparare."
Whydah si aggiusta la tonaca: "Adoro andare in incognito!" Poi soppesa il coltello e lo lancia verso il primo pezzo di materiale morbido che vede. La lama, di pregio, si infila in un sacco di granaglie, perforandolo: "Ottimo."
Shaw osserva la scena. "Ora ripescalo."
Seamus: "Io me lo sarei tirato in un occhio. Siete sicuri che volete davvero darmi in mano questa roba? Lo dico per voi..."
Why infila la mano nel sacco e riprende il coltello. "È meglio se te lo tieni, fidati: non sarà una sciabola ma almeno puoi difenderti."
Feowl: "Se non servisse la sua mano, señor Seamus, non sarebbe stato convocato."
Bran fa spallucce e afferra il coltello "Cercherò di fare meno danni possibile. Poi dopo che mi avete spiegato come funziona l'altro aggeggio preferirei riaverlo."
Northeburg: "Se questa cosa è necessaria vediamo di assolvere in fretta a questo "addestramento" sperando che Eixo non ci debba mai mettere alla prova costringendoci ad usarle contro un altro Aviz."
Bran: "Se tutto va come deve andare, dove andremo ce ne dovrebbero essere ben pochi."
Feowl si rivolge Seamus: "A tempo debito, caro compadre, glielo consegnerò. Ma prima vorrei essere sicuro che impari a non piantare una pallottola nel corpo di uno dei nostri." poi l'Aviz si gira verso chierico: "Le armi chiamano sangue: se ci sono, abbiamo buone possibilità che il vostro Dio ci metta alla prova."
Whydah Gally: "non credo il chierico avrà qualche problema nel caso in cui fossimo con le spalle al muro. Tutti diventano più “capaci” in quelle condizioni."
Marlin: "Beh, contro un Apocrita non ho molte remore. Solo che trovo controproducente ammazzarsi tra Aviz."
Shaw Feowl: "A volte ci sono buoni motivi per farlo.”
Agis, nascoste le armi sotto la tonaca, fischiettando risale sul ponte: "Per adesso siamo nelle mani dell'Inquisitore, arrivati a terra sapremo cavarcela, ne sono sicuro... o quasi."

Saliti sul ponte e allineatosi, il gruppo disordinato ed eterogeneo di criminali potrebbe passare per una comitiva di pii pellegrini di Santa Almizra, almeno da lontano.
L'Inquisitore è soddisfatto del risultato e batte le mani lentamente: "A volte l'abito fa il chierico dopo tutto..."
Whydah: "Eccome! Chi potrebbe mai dire che sotto queste vesti c'è un pirata?" dice sputando vigorosamente sul ponte.
Feowl sferra una pacca sulla schiena di Northeburg con una certa forza: "E abbiamo anche la nostra ancora di salvezza."
Marlin tossisce ed esclama sarcastico: "Chi potrebbe mai dire che sotto questa veste da chierico, c'è effettivamente un chierico?"
Agis: "Almeno uno di noi è Santo veramente... Eh, Why?"
Gally: "Ci sono crimini per i quali non basta il perdono dell'Impero, magari Eixo potrebbe chiudere pure Lui un occhio se il nostro amico Northe intercede per noi..."
Seamus Bran, con il suo solito tono: "Vedete? Siamo già un squadra!"
L'Inquisitore nota soddisfatto il chiacchiericcio, in quanto reputa il cameratismo fondamentale, e inizia: "Entro il crepuscolo dovremmo attraccare a Porta Gharve, la città portuale più vicina della costa est di Hesperia. Ci terremo con cura alla larga dai pontili dell'Aviazione Imperiale nella speranza di dare meno nell'occhio ma tenetevi pronti a tutto, purtroppo più ci si avvicinerà a Mayra e più sarà difficile per me nascondervi, di qui il travestimento. Ricordatevi: il Perdono Imperiale vi ha sollevato dai vostri crimini ma a molti questo non farà piacere."
Shaw china di poco il capo: “Credo che ne siamo tutti consci, Inquisitore Velazquez: è un rischio che siamo pronti a correre e credo di parlare a nome di tutti.”
Il resto della marmaglia in qualche modo annuisce chi più convintamente, chi meno.
Don Alivan osserva la linea costiera verso cui l'aeroscafo si sta dirigendo e prosegue: "Attraccati, dovremmo separaci: sono sicuro che avrò molti occhi puntati sul mio ritorno al Vicariato in capitale, e non tutti amichevoli. Ma non temete, vi ho trovato un alloggio sicuro: alla Commenda di Porta Gharve, troverete un'Aviz a me fidata che vi ospiterà per la notte e si assicurerà che possiate giungere in capitale il prima possibile. Ho già arrangiato tutto e sa del vostro arrivo, basta che vi presentiate come pellegrini e sarete accolti. Approfittate del vostro tempo in città nel frattempo per darvi un'occhiata in giro: un porto così prospero ha diverse possibilità per gente del vostro... calibro diciamo. Partirete per la capitale domani alle prime luci dell'alba con la prima carovana."
Feowl guarda i due pirati: "Direi che li potremo mandare in avanscoperta nel porto i due Aviz che sicuramente in questi casi sanno come muoversi meglio di tutti."
Whydah annuisce: "Nessun problema."
Agis: "Eh. In posti luridi come Gharve ci ho passato un'intera carriera, me ne posso occupare pure da solo."
Seamus Bran: "Dovremmo approfittarne per reclutare un equipaggio."
Shaw Feowl aggiunge: "Gli altri due impareranno come si combatte col sottoscritto." 
Seamus è interdetto: "Sinceramente, più che a imparare a combattere potrei dare una mano per il reclutamento. Quante persone ci servirebbero?" Non so nulla su come funzionano gli scafi... dieci? Venti?"
Marlin Northeburg: "Non sono esperto, ma penso dipenda dal tipo di aeroscafo."
Agis: "Esatto: su di uno scafo come quello in cui siamo adesso una ventina potrebbero anche bastare, ma su uno scafo per una traversata dei ghiacci lunga Eixo solo sa quanti mesi, direi anche una cinquantina di anime, giusto per essere sicuri."
Whydah Gally: "Quindi, capitano, andiamo io e lei e cornacchia a reclutare?"
Seamus annuisce: "Bene. E se non ricordo male, qui in città c'è una compagnia di commercio locale. Dovete sapere che tempo fa, questa compagnia ha accumulato un grosso debito con una compagnia di assicurazioni di Sevir dopo aver perso sfortunatamente alcuni scafi e... Bé, per farla breve, quelle persone in qualche modo mi appartengono: per saldare il loro debito potrebbero darci un po' di manodopera."
Agis guarda gli altri quattro: "...andiamoci tutti a questo punto. Forse, daremo meno nell'occhio come comitiva di pellegrini..."
Shaw lancia uno sguardo di rassegnazione all'Inquisitore: "Va bene... Ognuno faccia ciò che sa fare meglio." Poi si volta verso i pirati. "Portatevi l'uomo d'affari. Io e il chierico cercando di tenere un profilo basso procederemo verso il rifugio cercando informazioni."
Bran: "Allora, mi occuperò di trovare la manodopera di basso livello: non so niente di scafi, ma un equipaggio decente dovrei essere in grado di metterlo assieme riscuotendo il debito.” poi si rivolge ai pirati: ”Voi dovreste occuparvi di trovare gli ufficiali, dato che potete magari giudicarne la competenza."
Marlin è scettico: "Forse non sarebbe il caso di presentarci di nuovo alla società civile Seamus, almeno non fino a quando l'inquisitore non lo riterrà opportuno: sapete com'è, se un criminale del suo calibro viene visto in vita, qualcuno dei suoi creditori potrebbe venirne a conoscenza."
Bran si volta verso il Santo sorridendo: "Tranquillo, loro non sanno nemmeno che faccia abbia. Tutti questi debiti non sono verso di me come persona, ma verso diverse compagnie con le quali ho operato. Mi basta trovare qualche piuma da mostrare come lasciapassare e sono a posto."
Northeburg: "Lei si crede padrone del conio, ma è esso che attanaglia la sua anima, vedo. L'indugiare con uno strumento così meschino le porterà solo sfortune e l'allontanerà dalla Grazia di Eixo: ha già patito una volta la sua ira in cella, ora che ha avuto il perdono perché sfida ancora la sorte?”
Shaw guarda Seamus non poco perplesso: "Ma almeno è competente come afferma di essere o è tutto fumo e niente arrosto?"
"Il fumo è l'arrosto. Detto di Sevir." Seamus annuisce.
L'Inquisitore, con aria sorniona: "quello che ha detto il señor Bran. Mi raccomando comunque, cercate sempre di far buon viso a cattivo gioco, quantomeno in questa fase."
Bran: "Vedete, io non so niente del volo o di religione, ma quando vedo una piuma, non me la scordo mai più. Ora che siamo fuori, tanto vale renderci utili." Indica i pirati: "Voi sparate" poi indica il mercenario: "Tu ci insegni a sparare" e infine indica il Santo: "E tu... beh prega per noi."
Il resto del gruppo lo guarda senza sapere bene come replicare.
Bran continua con la sua solita parlantina sciolta: "Ah, ovviamente se uso il debito di una mia compagnia per la spedizione lo considererò un prestito, ma questo lo avevo già detto. Che poi in realtà la compagnia non è davvero mia, ma vi risparmio le sottigliezze."
Whydah indica l'Aviz corvino con una certa ammirazione: "Mi piace questo tizio, io lo avevo detto."
Feowl rotea gli occhi: "Cercate di non attirare l'attenzione, va bene?"
"Certo." Seamus guarda il suo vestito: "Che poi, mi insegnate un attimo a fingermi un chierico? Magari ripeto le cose che dice il santo." Con tono teatrale si rivolge a Why: "Grazie, figliolo, la benedizione di Eixo sia con te."
Marlin: "Non sono un buon esempio di chierico, almeno qui al Sud... diciamo che sono unico nel mio genere."

Il sole comincia a morire sulla distesa senza fine di nuvole bianche infuocandole con i suoi colori accesi mentre lo scafo entra in fine nella grande spaccatura della costa dove è stata edificata Porta Gharve. L'intera città è costruita tra le grotte e spaccature naturali ai bordi del crepaccio dove centinaia di aeroscafii con i rispettivi equipaggi si muovono con una frenesia degna degli Apocriti. Mentre si concludono le manovre di attracco, l'Inquisitore Velazquez fornisce le ultime raccomandazioni come farebbe ai novizi. Una volta sulla banchina, sono soli.
Whydah: "Bene: reclutare avieri brutti e sporchi, possibilmente anche abili. A proposito, alla fine chi diavolo viene con me?"
Feowl: "Il capitano e l'usuraio." poi si gira verso il Santo: "Il chierico viene con me."
Seamus Bran: "Già che ci siamo, meglio che i due pirati si dividano: suggerisco che il capitano vada a reclutare da solo vista la sua esperienza, mentre Why può venire con me. Così massimizziamo le possibilità di trovare qualcosa."
Agis annuisce: "Per me non c'è problema. Incontriamoci tutti a quella stamberga dei chierici che ci ha detto l'Inqusitore alla quinta ora."
Whydah Gally: "Andata."
Feowl: "Capitano, spero non abbia nemici in questa parte di mondo."
Agis strizza l'unico occhio buono: "I nemici di ieri possono essere gli amici di domani...”
Bran: "A Sevir diciamo: "chi non ha nemici, non ha soldi". Per questo a me mi vogliono tutti bene."
Gally: "Da noi diciamo: "Parli più dei detti di Sevir che della città stessa”."
Seamus annuisce: "Sì siamo gente molto saggia."
Marlin: "A Northe usa dire che quando cala il vespro è bene smettere di lavorare e rincasare prima che il freddo ti entri nelle ossa, quindi è bene usare queste ultime ore in cui siamo graziati dalla luce, invece di star qui a disquisire su detti locali."

Agis saluta i compagni per sparire nella confusione pulsante di Porta Gharve, null'altro che un sistema di grotte naturali della roccia nera comunicanti tra loro che spesso portano direttamente nel vuoto. Le strade strette, irregolari e caotiche, si snodano su più livelli  creando un labirinto per chi non è familiare con la città. Vecchi cartelli di legno dipinto, scoloriti dal tempo, indicano le varie attività commerciali della città e la folla di aviatori civili si mischia con quella di pellegrini e militari.
Whydah Gally: "Prima di reclutare, avrei bisogno di una pinta di birra!"
"Sai cosa diciamo a Sevir?" Seamus sorride: "Ottima idea, ma offri tu!"
Marlin: "Voi a Sud chiamate birra il piscio delle lucertole da traino: aspettate di essere a Northe, e allora lì si che saggerete la vera birra."
Se non fosse per il cappuccio, il chierico riuscirebbe a vedere il totale cambiamento di espressione Feowl: il tempo delle battute è finito. "Muoviamoci." dice il mercenario al Santo con tono più marcato ed autoritario di come non abbia fatto fino ad adesso.

Mentre cinque tra i più famosi criminali che la storia recente dell'Impero Hesperide ricordi sono liberi di girovagare per la caotica e operosa Porta Gharve, l'Inquisitore Velazquez si dirige con la sua scorta privata verso Mayra. L'alto chierico osserva il cielo stellato sopra la carrozza trainata dalle rossicce lucertole giganti di Freil, la sua terra natale, mentre rigira tra le mani il reliquiario delle ceneri di Sant'Avidan Inquisitore, fondatore del loro ordine, piccolo contenitore cilindrico d'argento, finemente inciso con i simboli dell'Inquisizione e della casata del Santo, così gelosamente custodito dai suoi pari nel corso di cinquant'anni e finalmente nelle sue sole mani: "Forse, non starei così male assieme a quegli altri peccatori..."

L'origine dei peccati è la natura stessa di Atmosphaera.

FINE DELLA SESSIONE

1 commento:

  1. Per il primo aggiornamento di Dicembre, ecco la seconda sessione di Atmosphaera. Come sempre, qualche piccola correzione qua e là.

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