martedì 26 febbraio 2013

Fighting Irish: The Killarnians, i signori di Little Emerald

Da semplice migrante a signore indiscusso di Little Emerald (Upper West Side), la parabola di Brendan "the Bold" O'Shean, boss dei Killarnians, si inserisce nella lunga tradizione criminale che purtroppo ha contraddistinto la Storia di New York.




Agenti di polizia osservano versare barili di liquore in un tombino durante un raid negli anni del Probizionismo

Quando l'allora quattordicenne Brendan O'Shean, in fuga dalla miseria della sua città natale di Killarney in Irlanda, giunse nel 1921 a New York, la città era nel pieno di quella che sarebbe stata ricordata come la Prima Guerra Italo-Irlandese.
Virtualmente icontrastati fino all'arrivo degli immigrati italiani, gli irlandesi avevano mantenuto un saldo controllo di New York fino agli anni ottanta dell'800 per vedere gradatamente diminuire la loro influenza.
Con l'espansione delle famiglie italiane negli approdi della città, scoppiò la guerra.
Diverse bande criminali di irlandesi si unirono a formare la White Hand Gang, alleanza in funzione anti-italiana contro le bande di Mafia e Camorra della Black Hand.
Erano gli anni del Proibizionismo (1919-1933) e il giovane O'Shean, con lo stesso spirito d'intraprendenza che lo aveva condotto in America, cominciò a frequentare una piccola gang di Inwood Hill nell'Upper West Side di Manhattan.
All'interno conobbe Dylan Crowley, di due anni più grande, suo futuro alleato e amico fidato.
Il padre di Crowley, a capo della gang, gestiva una distilleria abusiva nel quartiere e Brendan finì per aiutare l'amico e il padre nel lucroso business del contrabbando.
Il conflitto con gli italiani nel mentre infuriava per le strade e nel '25 gli uomini di Crowley si unirono alla White Hand Gang.
Gli irlandesi uscirono vincitori dalla guerra riuscendo ad uccidere tre dei più importanti gangster italoamericani: Vincent Mangano, Albert Anastasia, e Joe Adonis.
Agli inizi degli anni '30 la guerra terminò e Brendan, che si era distinto sul campo dimostrandosi uomo di ficiducia, decise di rimare a fianco di Bill Lovett, leader della White Hand.
Ma quella vittoria aveva solo posticipato la minaccia italiana che sarebbe tornata ancora più violenta e pericolosa nel secondo dopoguerra.
Alla fine del Proibizionismo il trentenne Brendan, sopprannominato "the Bold" per la sua audacia, era secondo solo a Bill Lovett quanto ad importanza.
The Killarnians, la gang di O'Shean i cui membri provenivano principalmente dalla Contea di Kerry, si era espansa nell'area di Broadway fino a raggiungere Inwood Hill.
Già alleati con la famiglia Flannaghan, i Killarnians assimilarono la gang di Dylan Crowley, il cui padre era molto qualche anno prima.
Per i rimanenti anni prima del secondo conflitto mondiale, i Killarnians continuarono ad espandersi stroncando sul nascere le mire delle gang di altre minoranze che in quel periodo cominciavano ad affacciarsi sulla scena mentre con gli italiani, organizzati dal '31 nelle Five Fimilies (i Lucchese, i Bonanno i Gambino i Genovese e i Colombo), si era giunti ad un suppur fragile equilibrio di coesistenza.
La Seconda Guerra Mondiale venne e passò, portando con sé drastici cambiamenti: il 3 Settembre 1949 la Sicilia divenne parte degli USA come 50° Stato.
L'Operazione Husky aveva portato la Mafia (nelle figure di Lucky Luciano e del giovane Ruggero Palermo) ad intessere stretti rapporti col parti del Governo e una nuova ondata di criminalità proveniente dalla Sicilia avrebbe di lì a poco invaso l'America con tragiche conseguenze per l'Irish mob newyorkese. 
Brendan O'Shean negli anni '50 consolidò definitivamente la sua posizione di supremazia sull'intero Upper West Side, che in quel periodo venne sopprannominato "Little Emerald" in alludendo all'alta concentrazione di irlandesi americani nella zona "protetta" dai Killarnians.
Con l'ascesa di una nuova famiglia criminale, quella dei Palermo, la stabilità raggiunta dopo la Prima Guerra Italo-Irlandese si disgregò e ben presto si aprì una nuova stagione di violenza.
Guidata dallo spietato e intraprendente Ruggero Palermo, la nuova famiglia mafiosa alleata dei Genovese, si incuneò nelle Five Families cambiandone l'equilibrio interno e lasciando dietro di sé una scia di sangue.
Conclusesi le lotte intestine con la supremazia dei Palermo/Genovese, le rinnovate Six Families erano pronte per reclamare New York come loro dominio.
Una possibile nuova guerra tra italiani e irlandesi sembrava alle porte e la White Hand Gang si divise sul come comportarsi con i Palermo.
Non disposti alla coesistenza, un sicario dei Palermo assassinò il boss Bill Lovett nel 1961 dando inizio alla Seconda Guerra Italo-Irlandese.
L'esito, questa volta, fu diametralmente opposto.
Brendan O'Shean venne scelto dall'Irish mob newyorkese come nuovo leader della loro alleanza per condurre le gang alla vittoria.
Nei circa quindici anni di scontri che a più riprese videro episodi di violenza alternarsi a tregue, gli irlandesi dovettero arretrare completamente dalle zone portuali della città prima e dall'intera Brooklyn e parte del Queens poi.
Con le gang afroamericane a premere a nord dal Bronx, la White Hand Gang collassò definitivamente dopo che i Killarnians si dovettero ritirare dalla guida della coalizione.
Dalla metà dello scorso decennio circa ad oggi, le Six Families guidate dai Palermo controllano di fatto New York City.
All'ormai anziano boss degli O'Shean rimane fedele l'Upper West Side, metà della sua sfera d'influenza al massimo dell'espansione dei Killarnians, mentre l'Irish mob è solo una delle tante realtà criminali all'ombra di Don Ruggero Palermo.


Panorama di Little Emerald, ora corrispondente all'Upper West Side di Manhattan, e Central Park

1 commento:

  1. Altro post bello lungo.
    Come sempre, la Storia muta in Pax Americana: tra le altre cose, la White Hand Gang esistette veramente, ma nella realtà perse la competizione con gli italiani negli anni '20.

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