venerdì 12 luglio 2013

Atlas Tales: l'Angolo dello Spiegone!


Atlas Tales: Clover (vedi post precedente) è finito: i tre cugini O'Shean si sono divisi, Brendan è scomparso e parte della metropoli è ridotta in cenere...
Capitolo chiuso quindi?
Sì, ma il vostro DM che da sempre si fa fin troppi scrupoli vorrebbe esplicitare quella serie di passaggi della trama che per motivi di tempo/scelte dei pg/altro sono rimasti criptici.
Ecco dunque cinque interrogativi che potreste anche esservi posti (o che potrebbero suscitare la vostra curiosità) e che meritano una risposta.
Immaginatelo come un corposo extra da Bluray!
Cominciamo? 


1) Qual'è l'esatta natura del potere di Brendan O'Shean?
Sebbene non si sappia da dove i poteri di Brendan (così come quelli di Cinderwood) provengano, nella sessione finale la straniera dai capelli argentei ha implicato che agiscano direttamente sul destino delle persone modificandolo a vantaggio dell'erede del clan O'Shean.
Ma in cosa consiste questa "modifica del destino"?
Addentriamoci nello specifico: la parola "destino", usata più volte dallo stesso Brendan nel corso della campagna, cercava di rendere con una metafora un'abilità più simile a quella di Cinderwood di quanto non possa apparire a prima vista.
Sappiamo bene che l'ex agente CIA era in grado di controllare le persone e il processo dietro questa abilità è il seguente: Cinderwood poteva agire direttamente sull'inconscio delle persone modificando il loro istinto di sopravvienza secondo i parametri da lui stabiliti; dato che si verrebbe a creare una dissonanza troppo grande tra la personalità delle vittime e il loro nuovo settaggio, il loro inconscio era constretto a creare nuovi ricordi per bilanciare tale discrepanza.
Da qui nasce il fatto che gli Haitiani veneravano Plato come un santone, Rosario vedeva Cinderwood come il suo miglior amico e compagno d'avventure e la stessa Ashling e le atre persone nell'aeroporto come una persona a cui affidare la propria vita senza discutere.
Cinderwood aveva delle limitazioni nell'uso di questa manipolazione: prima tra tutte, e questo mette in prospettiva diverse sue azioni, il fatto che più si allontanasse da Atlas, più il suo potere diminuisse esponenzialmente.
Il frammento di Oricalco che possedeva serviva in qualche modo da flebile link tra lui e la città, ma non era sufficiente per utilizzare il suo potere su vasta scala come visto nella Fortezza.
Chiaro è adesso il perché non potesse semplicemente ordinare a tutto il mondo di seguire i suoi ordini o cose simili.
Per tornare a Brendan, l'avventato O'Shean era su tutt'altro livello rispetto all'avversario e la sua abilità, se la immaginassimo come una versione immensamente più potente di quella di Cinderwood, comincia già a lasciare intravedere che cosa potesse comportare.
Brendan era in grado di controllare l'intero genere umano.
Un potere così grande è potenzialmente in grado di garantire a chi lo possedesse uno status semidivino.
Brendan non aveva però controllo diretto su questo potere, poiché una singola mente non sarebbe in grado di reggerne il peso: il suo era dunque un potere passivo, ma forse per questo ancora più insidioso.
In pratica, il suo inconscio agiva quello del resto dell'umanità per garantirgli quella "fortuna" che lo aveva sempre contraddistinto.
Il potere coordinava ogni singolo essere umano come un ingranaggio facendo incastrare le sue azioni in modo da favorire in qualche modo Brendan.
Una differenza fondamentale rispetto all'approccio intrusivo di Cinderwood si riscontra nel fatto che aumentando vertiginosamente il numero di individui influenzati dal potere, l'ingerenza dello stesso nelle vite di ognuno era talmente lieve da essere impercettibile (e di conseguenza non richiedeva la formazione di nuovi ricordi).
Brendan era perfettamente a conoscenza delle infinite possibilità che tutto questo poteva comportare se un giorno fosse stato in grado di usare il suo dono volontariamente, per questo chiese aiuto.
E questo ci conduce al secondo quesito:
  
2) Per chi lavorava in realtà Brendan?
Brendan non ha fatto mistero ai suo tre cugini di essere stato assoldato dal Governo per eliminare Plato e la sua Fortezza facendo poi un gravissimo errore di valutazione nel ritenere Rosario la mente dietro a tutto invece di una semplice marionetta tra tante.
Nella scena ambientata nelle Torri Gemelle  (vista nell'apertura della sessione dell'arrivo alla fortezza se non vado errato) si vede Brendan, a New York con la scusa di dover far rapporto al capofamiglia, parlare al telefono con dei fantomatici "gemelli".
Chi erano costoro?
Se nel finale i cugini O'Shean avessero seguito Brendan, avrebbero fatto la loro conoscenza: si tratta di due misteriosi giovani individui somiglianti fisicamente alla ragazza dai capelli argento che più volte i nostri hanno incontrato (e non solo in Clover).
Sono questi due gemelli, apparentemente facenti parti del Governo, che si offrirono di aiutare Brendan nello sviluppare i suoi poteri in cambio dell'eliminazione di Plato.
Non c'è dato di sapere come l'erede degli O'shean sia entrato in contatto con i gemelli, ma pare che siano stati proprio loro a mostrare per la prima volta a Brendan l'Isola di Annwvyn/Avalon prima che imparasse ad accedervi con le proprie forze.
La loro origine, così come quella della giovane donna ad Atlas, è ancora ignota.


3) Rosario come aveva conosciuto Cinderwood e perché era finito sotto il suo controllo?
Appare ben chiaro, analizzando l'intera vicenda, che né Rosario né Cinderwood sono mai stati coinvolti in una presunta missione segreta sul suolo cubano per salvare il Paese durante la Crisi dei Missili di Atlas.
Un indizio in tal senso è stato l'apertura di sessione in cui rosario, dopo aver far esplodere l'appartamento in cui viveva, tenta di ricodare i giorni della missione segreta, senza riuscirci in alcun modo.
La storia della missione a Cuba è un omaggio alla seconda stagione di Pax Americana dove i protagonsti dovettero recarsi sull'isola per scongiurare una guerra atomica e tentare di salvare il loro amico Peacemaker (poi rivelatosi un disertore passato all'Engrenagem dei Sudamericani).
Non sapremo mai come Rosario ha veramente conosciuto Cinderwood ma possiamo ipotizzare senza troppi sforzi d'immaginazione che l'ex agente CIA sia in realtà un disertore egli stesso, nascostosi ad Atlas ai tempi della Crisi.
Forse un fondo di verità tra le menzogne di Cinderwood esiste veramente.
E parlando del diavolo:


4) Perché Cinderwood era a ossessionato dall'idea di distruggere Atlas?
Questa è una curiosità molto interessante a mio avviso e che merita una menzione: il potere di Cinderwood agiva anche sull'ex agente CIA stesso.
Che la Central Intelligence Agency conoscesse ed anzi valorizzasse il potere di quell'uomo non è un'ipotesi tanto assurda.
Cauto ed incline alla riservatezza come ogni agente dev'essere, Cinderwood era anche diffidente verso il prossimo e insicuro verso se stesso.
Ma quando possiedi un potere in grado di agire così profondamente sulla mente delle persone, il passo verso la paranoia è molto breve.
Molto probabilmente l'idea (ironia della sorte, fondata) che altri potessero agiro su di lui allo stesso modo in cui lui manipolava i suoi bersagli aveva fatto scattare contro egli stesso quel meccanismo che usava come arma.
Che sia stato proprio questo il motivo di una sua eventuale diserzione?
Barricatosi nella sua Fortezza ad Atlas e creatosi la sua corte di marionette, pronte a dar ragione delle sue manie di persecuzione, la vita isolata nei meandri della Torre non poteva che compromettere la sua sanità mentale. 
Forse percepiva la città di Atlas, dove il suo potere era amplificato al massimo, come il vero nemico da distruggere.
La sua ossessione di vedere la metropoli ridotta in cenere potrebbe essere interpretata come il bisogno istintivo di liberarsi dalla fonte (vera o meno non importa) del potere stesso.
L'arrivo in città di gente intenzionata ad ucciderlo non poteva che dare a Cinderwood la prova finale che i suoi deliri erano reali.
Chiudiamo questo spiegone con il quesito forse più ovvio:


5) Cosa sarebbe successo se i nostri protagonisti avessero accettato di seguire Brendan?
Mi hanno sempre detto che la Storia non si fa con i se e con i ma, eppure è proprio la base di Pax Americana, quindi...
Premetto subito che non avevo pianificato alcun finale "buono" o "cattivo" nel senso stretto del termine: qualsiasi scelta i pg avessero compiuto nel finale sarebbe comunque rientrata nella filosofia di questa campagna, sia che avessero accettato di seguire Brendan o che, come poi è successo, avessero deciso di fare di testa loro.
Brendan O'Shean non era una cattiva persona.
Il fine ultimo era quello di affrancarsi dal pesante fardello che quel cognome portava e di trovare la sua strada grazie al suo potere.
La strada dell'Imperatore.
Considerava, forse ingenuamente, i suoi cugini come fossero i suoi "cavalieri" pronti a condividere con lui successi e insuccessi.
Avrebbe voluto portarli lontano, in alto.
Essendo tra le pochissime persone al mondo in grado di non essere influenzate in maniera diretta dal suo potere (anche gli altri Re, Cinderwood incluso, erano immuni ad esso) per lui erano dei pari e degni di essere rispettati.
Ma anche potenzialmente pericolosi.
Proprio per questo motivo in un primo momento non rivelò le sue vere intenzioni ma li mise alla prova con l'assalto alla Marina di Andros.
Forse i quattro cugini sarebbero diventati i padroni del mondo un giorno, ma a quale prezzo?
Di sicuro, la guerra contro i Re era appena all'inizio.


Questi sono alcuni degli argomenti che hanno giovato di un approfondimento.
Altri misteri a cui non ho accennato sicuramente troveranno le loro risposte nelle altre avventure di Atlas Tales, non abbiate timore!
Se aveste qualche altra domanda da porre al DM non esitate, sono qui per questo!

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