sabato 15 febbraio 2014

Historia Universalis: agli albori della Civiltà Aviz.



In questa seconda parte ci occuperemo della Civiltà Aviz ai suoi albori, dalla lunga Preistoria alla nascita delle prime città stato di Terra Preta.


Il concetto di Preistoria:
L'Historia Universalis, come abbiamo avuto modo di esplicare, non è un trattato storico in senso moderno. Come risulta prevedibile San Avilius, specie nella parte dedicata  alla Presitoria Aviz, non avendo fonti scritte da cui attingere direttamente si affida principalmente al mito e alla tradizione per tratteggiare la nascita della civiltà; non stupisce dunque che i primi quattro libri della sua opera, su un totale di ventiquattro, trattino di un periodo di tempo difficilmente calcolabile ma che i moderni stimano cautamente possa superare abbondantemente il milione d'anni: un periodo così vasto e ignoto non può che intimorire lo studioso di ogni epoca. Il concetto di Prestoria sta rapidamente mutando negli ultimi anni grazie anche al superamento dei ghiacci perenni di nord-ovest oltre l'Isola di Cabo Norte/Noordkaap, il confine estremo di Hesperia: grazie al ritrovamento di tracce di insediamenti in regioni così distanti precedenti alla narrazione di Avilius, si ipotizza che migrazioni cospicue da Terra Prata nelle quattro direttive siano state un evento ricorrente fin dalle epoche più remote, nozione estranea al santo ed ai suoi contemporanei; questo getterebbe in parte luce sulla possibile origine delle sottospecie Aviz della direttrice nord-ovest che si ritengono autoctone.

Dallo stormo al villaggio:
Dagli albori della Civiltà Aviz, il nucleo base della società è formato dallo stormo. Uno stormo, comunità autosufficiente di dimensioni variabili e sempre formata da consanguinei, per quasi la totalità della Preistoria rappresentò l'unca forma aggregativa conosciuta. Non vi è unanimità nel mondo accademico riguardo alla nascità del villaggio: secondo la teoria imperante fino a pochi anni fa gli Aviz primitivi, nomadi e cacciatori-raccoglitori,  svilupparono i privi villaggi grazie all'agricoltura e all'allevamento avendo bisogno di ripari stabili nelle praterie, lontane dalla protezione delle foreste al centro di Terra Preta; secondo una nuova interpretazione, il bisogno di villaggi nacque con la precoce spinta alla migrazione: se oggi è provato che gli stormi preistorici possedessero dei rudimenti di volo, non è ardito pensare che il villaggio sia nato sulle coste dall'esigenza di avere punti di ritrovo fissi per i primi avieri che abbiano mai solcato i cieli. Quale che che fosse la sua reale origine, il ruolo del villaggio fu decisivo per la nascità della civiltà: questa nuova forma di convivenza infatti incorporava più stormi in un'unica comunità dando un decisivo impulso allo sviluppo delle prime gerarchie organizzate.

L'Era di Awīs, il primo eroe della Storia:
Il racconto Astrale della creazione di Kur ("Atmosphaera" ricordiamo essere un termine tardo antico, quando la nozione di un pianeta sferico entrò nelle discussioni dei filosofi) da parte del Dio Sole, è succeduto nella Historia Universalis dal Mito della Civilizzazione. San Avilius, filosofo di acuto spirito analitico, pur includendo l'Era di Awīs nella cronologia della sua Historia Univesalis, già ne riconosceva il valore simbolico nel suo rappresentare, sotto forma di mito, il passaggio dalla Preistoria alla Storia. Considerato dagli studiosi antichi il primo esempio di scrittura poetica, l'Era di Awīs, di cui oggi ne conserviamo memoria solo tramite fonti indirette a causa dell'invasione Apocrita, narra dell'eponimo eroe fondatore della Civiltà Aviz (dal vocabolo classico "Aves"). A quel tempo gli stormi erano vessati da Irkala, il serpente piumato nato dalla testa di Lazaward e progenitore di tutti i rettili, che ammorbava col suo veleno la terra di Kur costringendo loro a vagare per essa senza sosta per sfuggire al miasma; l'epopea si apre presentando Awīs, cacciatore pieno di coraggio che decise di ribellarsi da solo contro la piaga che affliggeva la sua gente: intenzionato ad uccidere la creatura mostrusa, apparentemente immortale, intraprese un viaggio irto di pericoli alla ricerca di un modo per sconfiggere Irkala. Il suo peregrinare ebbe fine quando salvò da morte certa Eres, stella figlia del Sole caduta su Kur, che per gratidudine insegnò all'eroe l'arte della lavorazione dei metalli; con questo segreto divino, Awīs forgiò la lancia con cui trafisse a morte il serpente piumato. Portando a termine l'impresa sovrannaturale che ripercorreva le gesta del Sole, per il coraggio dimostrato il dio donò all'eroe di Kur un paio d'ali per permettegli di volare in cielo e sposare l'amata Eres. L'Era di Awīs si conclude con le celebrazioni di tutto il popolo per la fine dell'oppressione e la fondazione da parte degli otto stormi primevi di altrettanti villaggi che sarebbero divenuti successivamente le prime otto città stato del continente. Risulta fin da subito evidente il motivo del successo di questo mito e la sua persistenza nella tradizione Aviz come elemento comune di un'intera specie; non stupisce inoltre come l'Era di Awīs, dopo l'invasione Apocrita, sia divenuta un simbolo di speranza adottato nel corso dei secoli dalle più disparate realtà politiche e sociali ed abbia legittimato più di una dinastia regnante la cui genealogia sia fatta risalire fino al primo eroe di Atmosphera.

4 commenti:

  1. http://www.youtube.com/watch?v=9Wmf_APgxkg

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  2. ^ lol
    Sempre più interessante!
    Comunque questi avatar sono troppo piccoli, malefico google >.<
    A parte gli scherzi, l'impaginazione del blog ecc. mi piacciono anche molto!

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  3. Abbiamo fatto i primi passi nell'epica Aviz.
    Come sempre tanto di capello al nostro DM.

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  4. come dicevo a Zorkaan via mail: non ho potuto lavorarci nel weekend, oggi riprendo ed entro domani dovrebbe arrivare la terza parte!
    Appena finito con questo sviluppo dell'ambientazione, mi piacerebbe parlare concretamente di date per un possibile inizio della campagna!

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