venerdì 2 settembre 2011

Pax Americana: la cronologia delle sessioni.

In vista della nuova stagione, ecco finalmente il riassunto della penultima puntata per rinfrescarvi la memoria dopo tanto tempo!
Si è fatto attendere ma alla fine è arrivato.
Riprendiamo dove avevamo lasciato i nostri antieroi: dopo essere finalmente arrivate a Miami 1935, è giunto per le Pecore Nere il momento della Verità.
Il riassunto dell'ultima sessione a breve!



#15 Issue: IN GOD WE TRUST [22.03.1940]


La Città delle Stelle, notte fonda.
Le quattro Pecore Nere percorrono la lunga strada deserta verso lo Stargazer, la torre cuore e simbolo della città. 
Dagli altoparlanti la voce di Cohen risuona spettrale rompendo il silenzio innaturale della città fantasma invitandoli a raggiungerlo: li stava aspettando.
Rodney è l'unico tra loro di cui Cohen non è a conoscenza: decisi ad usare questa lacuna a proprio vantaggio, affidano al compagno tutto l'esplosivo a loro disposizione nella speranza che possa trovare una strada alternativa per tentare di piazzare le cariche nei piloni della torre.  
Rodney si allontana dal gruppo avventurandosi nella notte mentre, percorsa la lunga strada principale, i tre si ritrovano nella vasta piazza circolare con al centro l'imponente Stargazer. 
Ai piedi della torre, li accoglie nuovamente la voce di Cohen.
L'uomo non è mai stato in città, la sua voce li raggiunge da NYC da dove forse non si è mai mosso per tutto questo tempo.
Cohen, come regalo d'addio pet le Pecore Nere, racconta loro di come lo scopo ultimo del Progetto Peacemaker, le cui origini si perdono nella storia dell'America, sia in qualche modo collegato alla ricerca dell'immortalità.
La grande pandemia, programmata a tavolino ha finito, con crudele ironia della sorte, per uccidere coloro che cercavano di ottenere la vita eterna.
Cohen ha ereditato il progetto dalla Società delle Nazioni addomesticando il virus rendendolo uno strumento per controllare le menti degli esseri umani: così sono nati gli Uomini in Bianco.
Con l'imminente guerra contro l'Impero, Cohen è pronto ad usare i frutti delle sue ricerche su scala mondiale.
Una figura enigmatica esce dalla torre completamente celata da un'aderente armatura bianca ad eccezione del braccio destro scoperto e nero come l'inchiostro.
Il PEACEMAKER #4 è completato: sotto quell'elmo, da dove due spuntoni metallici si stagliano come corna, si cela quel che resta di Lagrange, ormai privo di qualsiasi umanità.
In una frazione d'istante l'essere è già alle loro spalle, la sua velocità è sorprendente.
Grazie al potente campo magnetico generato dal #4 le armi non sembrano aver alcun effetto su di lui.
Eppure, i colpi sparati da Ryan sembrano eludere il campo e #4 con i suoi riflessi potenziati è costretto a schivarli.
A Bagrat nel frattempo viene un'intuizione: usare i fasci di cavi dell'eletricità che alimentano i lampioni della piazza per sconfiggere il nemico.
Bardiel allora attira #4 verso i lampioni e l'essere per cercare di colpire Al ne sradica completamente uno lasciando i cavi scoperti.
Allontanato nuovamente da Ryan, #4 decide di attaccare a distanza ed usa il suo campo magnetico di per sollevare le pesanti e complesse fontane metalliche che ornano la piazza con l'intento di scagliarle contro le Pecore Nere.
Bride ne frattempo con un coltello recide la guaina di copertura dei fli.
Da NYC, la voce di Cohen racconta in modo criptico di come un uomo sia riuscito all'alba dei tempi ad ottenere il dono dell'immortalità in cambio della sua anima.
Quell'uomo dagli infiniti nomi ha ispirato il Progetto stesso, il pilastro su cui sono stati fondati gli Stati Uniti d'America e su cui si fonda la Pax Americana.
Il PEACEMAKER #4 sta per far ricadere la mole di metallo sollevata quando Bride lancia il coltello a pochi passi dall'essere.
Bagrat a quel punto poggia i cavi scoperti facendo diventare l'intera piazza un parafulmine.
Un lampo proveniente dal cielo illumina la notte andando a cadere vicino a #4.
L'essere viene sbalzato a diversi mentri di distanza mentre le strutture metalliche ricadono pesantemente a terra.
Gravemente danneggiato, dalla schiena dello pseudo-peacemaker si staccano diverse componenti della sua armatura.
Sicuro di colpirlo, Ryan si avvicina incautamente a #4 che con un ultimo scatto gli è subito sopra, disarmandolo.
Bagrat subito spara alla schiena dell'essere che sanguina copiosamente quel sangue nero e denso tanto simile al petrolio.
Ryan allora lo finisce col suo fucile, un colpo nel torace da distanza zero.
Bardiel si avvicina al corpo esanime di #4 e col suo coltello gli stacca la testa, deluso per la disonorevole fine di Lagrange, niente più che una marionetta senza vita nelle mani di Cohen.
E proprio Cohen si ricollega per un'ultima volta con le Pecore Nere.
Entusiasta del combattimento si complimenta con loro per aver testato  la creazione del Progetto più importante di tutte: un essere umano con impiantato il cuore fossile di un vero Peacemaker.
Ora che ha la prova dell'inutilità di innestare un nucleo ormai in decadimento Cohen è sempre più intenzionato a volerne uno ancora attivo: quello di Ryan, l'ultimo Peacemaker del Progetto ancora in vita.
Per Cohen è tempo di andare e gli altoparlanti tacciono d'improvviso.
Le luci della città cominciano a spegnersi all'orizzonte ed il buio ad avanzare verso di loro.
Migliaia di Esseri in Bianco strisciano nell'oscurità con un'unica missione: uccidere le Pecore Nere e recuperare il prezioso cuore di Shaw. 
I tre si rifugiano nella Hall della torre mentre ormai solo la piazza è illuminata.
Dall'oscurità dove gli occhi delle creature li osservano feroci, emerge l'imponente Gargantua in Bianco, un gigante di cinque metri avanza verso di loro.
Ryan usando l'ultimo colpo del suo fucile caricato col suo sangue, abbate il gigante, ma è uno sforzo vano.
Le ultime luci si spengono.
Solo l'azzurro spettrale dei mille occhi del vasto Esercito della Pace brilla nel buio.
La legione di esseri irrompe nella torre e ultime tre Pecore Nere combattono con tutte le loro forze fino alla fine.
Invece della morte, una luce avvolgente ed intensa li attende.





Nessun commento:

Posta un commento