lunedì 21 ottobre 2013

Estratti del libro: "Solomon Cohen: The Path To Atlantis" (II)


Testo a cura di Ariel Cohen, curatrice dell'Atlantidean Historical Museum, pubblicato in occasione delle celebrazioni del 40° Anniversario dello Scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Atlas 1980.


SOLOMON COHEN: THE PATH TO ATLANTIS


I. Gli anni dell'infanzia e della formazione.

Solomon Cohen nacque il 21 giugno 1894 ad Atlas Town, figlio di Ariel Cohen, terzo tesoriere della città, e Martha David.
La famiglia Cohen, originaria di Schönau a.Königssee, comune della Baviera, si era insediata nell'arcipelago delle Bahamas, a quel tempo parte dell'Impero Britannico, già dalla fondazione della città. Il nonno paterno Avshalom Cohen, facoltoso banchiere a Monaco di Baviera, uno dei finanziatori invitati a risiedere ad Andros da Gabriel Welstein, figura centrale della comunità ebraica dell'isediamento originario, divenne il secondo tesoriere del patrimonio di Ignatius L. Donnelly e degli invenstitori esteri a seguito dei tragici eventi occorsi nella Notte della Tempesta (2 Luglio 1862).
[...]
Attento osservatore della Natura e delle caratteri umani, da bambino soleva esplorare  la foresta e i campi nei dintorni di Atlas Town sviluppando quel piacere per la scoperta e l'avventura che non lo abbandonarono mai. Divenne ben presto appassionato di Atlantide e dell'aura mitica che avvolgeva quel campo d'indagine quando ebbe il piacere di conoscere l'anziano Donnelly di persona per via delle mansioni di suo padre Ariel, succeduto nel ruolo di capofamiglia dei Cohen, nuovo tesoriere della comunità.
[...]
Le aspirazioni umanistiche del giovane Solomon vennero sempre osteggiate violentemente dal padre Ariel Cohen, impaziente di vedere il figlio prendersi cura della Tesoreria di Atlas Town in un periodo di transizione complesso a seguito della morte del fondatore Donnelly avvenuta nel 1911 alle soglie della Prima Guerra Mondiale. Mentre in Europa infuriava il conflitto, Solomon venne inviato a Yale dal padre laurendosi in giurisprudenza nel 1920 e divenendo membro dell'Acacia Fraternity, confraternita di stampo massonico.
[...]
A seguito della Conferenza di Parigi (1919) lo scacchiere mondiale al termine della guerra era mutato radicalmente e le Bahamas vennero cedute dall'Impero Britannico agli Stati Uniti come compenso per l'intervento durante il conflitto divenendo loro protettorato. La nuova Germania della Repubblica di Weimar attirò subito l'attenzione e le speranze di Solomon, desideroso di vivere la rinascita culturale della sua terra d'origine. Nonostante l'opposizione paterna, dal momento che la tesoreria venne dismessa sotto il protettorato, si trasferì a Berlino per intraprendere un nuovo corso di studi più affine alle sue inclinazioni: l'Archeologia, materia che dall'esperienza maturata da Johann Joachim Winckelmann in poi aveva piantato profonde radici nella cultura teutonica. Nella capitale della Rebubblica frequentò diversi intellettuali del periodo  tra i quali Ernst Bloch, Bertold Bercht, Kurt Weill, Theodor Adorno. La morte del padre costrinse Solomon a far ritorno nel 1921 ad Atlas, dall'inizio del protettorato statunitense nuova capitale delle Bahamas, per occuparsi della famiglia.


II. La più grande scoperta archeologica del XX secolo.

Quando la fortuna sembrò giunta al termine, proprio nell'isola in cui era nato e cresciuto, Solomon Cohen compì la più grande scoperta archeologica del XX secolo portando alla luce la prova definitiva dell'esistenza di Atlantide. 
[...]
Insofferente nei confronti dell'amministrazione del patrimonio familiare, Solomon dedicò ogni minuto del suo tempo all'infuori delle questioni impellenti per dedicarsi nuovamente allo studio dei diari di Donnelly. Solomon trovò nelle descrizioni dell'originale Atlas Town menzione di manufatti di probabile origine atlantidea, oltre alla Sfera Rossa, di cui al tempo non restava traccia tangibile ma la cui esistenza era provata da diverse testimonianze del periodo. Altre incongruenze lo colpirono, prima tra tutte la mancanza di ulteriori indagini approfondite sul territorio posteriori al 1862, segno di una precisa volontà di non continuare la ricerca archeologica nell'arcipelago. Solomon si convinse dell'esistenza di prove concrete della perduta Atlantide sull'Isola di Andros non ancora riportate alla luce. Svolse nell'arco del 1922 un attento studio geografico della regione confrontando tutto il materiale da lui reperibile alla ricerca di possibili siti dove poter attuare uno scavo sistematico nei diversi settori dell'Isola. 
[...]
Fu il caso a fare incontrare Solomon Cohen con Harrison Edward Sutherland, a quel tempo governatore delle Bahamas, di nobili origini scozzesi, già storico dilettante e collezionista di manufatti mesoamericani. Il governatore Sutherland, fu tra i primi studiosi contemporanei a riprendere ed espandere le teorie esposte nella Storia delle Indie del Vescovo Bartolomé de las Casas, ipotizzando un collegamento diretto tra le Civiltà Precolombiane e Atlantide.
L'intraprendenza e la passione di Cohen trovarono ben presto risonanza in Sutherland che lo prese in simpatia.
[...]
Convinto il governatore ad entrare in società, la decisione riguardo il primo sito da cui iniziare gli scavi venne dettata dalle trasformazioni che Atlas stava subendo agli inizi degli anni Venti. Nel primo dopoguerra, a seguito dell'istituzione del portettorato, il Governo americano si preoccupò ad Andros di continuare i lavori di bonifica, iniziati dall'ultimo governatore britannico  Sir William Lamond Allardyce, nella regione ovest dell'isola, ancora acquitrinosa e occupata dall'originale foresta di magrovie. Non potendo aprire cantieri nel popolato centro urbano della capitale delle Bahamas, Sutherland concesse l'opportunità a Cohen, sospendendo momentaneamente i lavori di bonifica nei pressi di Flamingo Island, di cominciare gli scavi nell'Estate del 1923.
[...]
Gli scavi continuarono, su insistenza dello stesso Cohen, fino a Dicembre inoltrato, seppure nulla facesse presagire un esito positivo dell'impresa. Il Governatore Sutherland concesse a Cohen, ormai accampato nella foresta di mangrovie da quattro mesi, la fine dell'anno come termine ultimo. Il 19 Dicembre, al termine di un ennesimo sopraluogo nel settore, gli scavi si concentrarono nei pressi di un intrico di mangrovie in cui risaltava, occultata dal fitto della vegetazione, un'insolita depressione nel terreno parzialmente riempita d'acqua marina. Con l'ausilio di lunghi bastoni la spedizione sondò il fondale limaccioso della pozza per scoprire, con grande stupore, smossa la fanghiglia, riflessi rosso vivo sotto la superficie dell'acqua. Cohen corse immediatamente ad avvisare il Governatore, sentendo d'istinto che gli sforzi di quei mesi sarebbero stati ripagati a breve. Nel pomeriggio del 21 Dicembre, Solomon Cohen e Harrison Sutherland si ritrovarono, dopo che per tutto il giorno precendente venne drenata l'acqua circostante, sulla sommità di quello che si rivelò essere un disco del diametro di quattro metri in puro Spherion. Sollevatolo con l'ausilio di una gru fatta giungere da Atlas preventivamente, ciò che rivelò fu ancora più soprendente. Il corredo funerario della Tomba di Atlante, apparve dinnanzi a loro in tutta la sua sfavillante bellezza. La purezza geometrica delle forme contenute all'interno della tomba a pozzo, prova definitiva che la Civiltà Atlantidea esistette nell'arcipelago durante il Paleolitico Superiore, sarebbe divenuta patrimonio del genere umano.
[...]


"Atlas" (particolare), installazione di Robert Barry all'Atlantidean Historical Museum, 1968.

Nessun commento:

Posta un commento