sabato 31 gennaio 2015

Missive dall'Impero.


La prossima sessione: Martedì o Mercoledì?



Scorci lontani: le rigogliose foreste di Furen, dalle tipiche tonalità rosso fuoco, sono all'origine del nome dell'arcipelago.

Buongiorno compadres,
dati i miei impegni, questa volta le sere libere per la prossima sessione nelle quali posso esserci sono Martedì o Mercoledì. Non ho particolari preferenze tra i due giorni, fatemi sapere voi!
Buon Weekend a tutti,

DB, il Vostro DM.

venerdì 30 gennaio 2015

Ciò che è giusto: IX capitolo completato!


IL DISAGIO.

Cari compadres, in questo cinquecentesimo post del blog ecco il riassunto della sessione di ieri sera: attraccata ad un isolotto senza nome, ciò che resta della Flotta Commerciale del Vicereame di Agrevia ha dato degne onoranze funebri, con le toccanti parole di Northeburg, alle vittime dell'attacco a sorpresa. Il signor Nero, finalmente informato da Alivan riguardo la vera natura del loro viaggio verso Nord, ha convocato Bran, Gally e il Santo per interrogare Van Aken, il veterano dei mercenari artefice dell'arrembaggio: dietro alle Quattro Corone, corrispondenti ai quattro Principi di Northe, si cela la mano esperta e scaltra di Lord Johann Van Riebeek, nobile Aviz originario di Furen ben noto a Seamus e ora saldamente alleato del Principe di Northefolk, incaricato di gestire la filiale della compagnia commerciale a Sevir. Intanto, a Furen, una nuova tecnologia ritenuta blasferma dall'Inquisizione sta venendo sviluppata per conto delle Quattro Corone... Ma le rivelazioni non sono terminate in quanto Marlin scopre l'amara verità riguardo la sua terra natale: un nuovo leader religioso, questa volta in linea con il volere dei Principi, è salito alla ribalta per guidare le genti del Nord. A bordo della Santa Cathalina, ora al comando del capitano Whydah Gally, i nostri dovranno raggiungere Sevir il prima possibile: anche la Santa Flotta dell'Inquisizione è diretta verso Northe!

Vedrò di aggiornare nel weekend, promesso!

Alla prossima sessione!

domenica 25 gennaio 2015

Missive dall'Impero.


Tempo di decidere la serata della prossima sessione.




Scorci lontani: la maestosa Rocca di Northefolk, Isola di Northe.

Buona Domenica compadres,
riguardo la prossima sessione, direi di organizzare per Mercoledì o Giovedì sera. Non ho particolari preferenze in merito, ditemi voi quanto prima. Riguardo agli aggiornamenti, sto lavorando al secondo "Compagni d'avventura" e all'ultimo capitolo giocato, l'ottavo: almeno uno dei due lo posterò oggi.
Buona giornata,

DB, il Vostro DM

sabato 24 gennaio 2015

Last Exile: intermezzo musicale.

Dedicata a tutti i vecchiardi, la prima OST di Last Exile.

Buongiorno compadres, ce la siamo risparmata fino ad oggi, ma è d'obbligo includere la colonna sonora di Last Exile, anime dello studio Gonzo diretto da Koichi Chigira (lo stesso regista della prima stagione Full Metal Panic!) che immaggino tutti voi abbiate visto, magari sull'MTV dei vecchi tempi. Comunque, la colonna sonora è a cura del gruppo musicale Dolce Triade e di seguito ecco alcuni brani tratti dalla prima OST. Sono passati già dodici anni, cazzo mi sento vecchissimo oggi...


Di seguito:






Bonus, la sigla iniziale:


Al prossimo aggiornamento!

venerdì 23 gennaio 2015

Compagni d'avventura: Don Alivan Velazquez.

Buon Venerdì sera compadres, come promesso qualche giorno fa, è arrivato il momento di conoscere meglio i comprimari di Atmosphaera! Cominciamo ovviamente con il caro Alivan Velazquez, forza aggregante degli intenti dei nostri protagonisti. Inizialmente avevo in programma una rapida panoramica dei png, ma l'ex Inquisitore di Hesperia è una figura centrale e merita un background approfondito. Buona lettura!


Sigillo delle Quattro Direttive con volta stellata, Sainte-Chapelle del Palazzo dei Viceré di Freil.

Don Alivan Velazquez da Freil.

Il chierico Alivan Velazquez rappresenta alla perfezione l'universalità dell'Impero Hesperide e l'unione della Cultura Aviz post-Reconquista. La famiglia Velazquez, alta nobiltà dell'arcipelago Hesperide, sotto la benedizione del primo Imperatore, ottenne come compenso per i servigi resi durante la Santa Reconquista vasti territori nel recentemente annesso Regno di Freil. Anche il ramo materno di Velazquez è di illustri origini: la famiglia Ravnè, antica nobiltà feudale, nel corso di cinquant'anni ha combinato diversi matrimoni tra i membri delle due casate, consolidandone il potere nelle rigogliose campagne attorno alla metropoli di Pavres, un tempo capitale del Regno di Freil e ora sede della corte del vicereame.

Alivan, secondogenito del ramo dei Velazquez di Freil, nacque nel castello di famiglia a Château-Laval dodici anni fa, trascorrendo la sua infanzia nei possedimenti materni. All'età di cinque anni, sotto consiglio paterno e spinto da una sincera fede in Eixo, intraprese il seminario a Pavres dove, una volta ordinato chierico, divenne il protetto di suo zio materno Jean-Freux Ravnè, a quel tempo Inquisitore di Freil e membro di spicco della corte del vicereame. L'Inquisitore Ravnè, conosciuto a corte per la sua vasta cultura e sottile arguzia, prese il giovane nipote sotto la sua ala trasmettendogli la passione per la Cultura Aviz sia religiosa che profana: risalgono a questo periodo gli scritti del giovane chierico inerenti alla storiografia e alla filologia, produzione letteraria che gli valse la convocazione alla Corte Imperiale come curatore della Biblioteca dell'Alcázar della Sacra Capitale Mayra.

Don Alivan Velazquez seppe subito inserirsi nell'ambiente cortese Hesperide destreggiandosi abilmente, così come appreso dal suo mentore, tra gli intrighi e gli eventi della suprema nobiltà imperiale.  Mentre la Rivolta del Nord e il tracollo finanziario di Sevir segnavano l'inizio di una nuova era di instabilità, la vita del chierico di Freil, distaccata dai problemi del mondo esterno, si incentrò sull'ambizioso progetto di scrivere un'esaustiva storia dell'Impero Hesperide ispirata al modello dell'Historia Universalis. Fu proprio in quel modo che, ottendo il permesso di studiare le cronache della Reconquista e altri documenti coevi preservati nel Santuario del Grande Giorno, venne invischiato nella fitta ragnatela di menzogne create ad arte per nascondere le trattative tra gli Aviz e gli Apocrifi avvenute alla fondazione dell'Impero. Quella rivelazione segnò per Velazquez una svolta significativa nella sua esistenza: divenne per lui ragione di vita la scoperta della Verità per salvare la Civiltà Hesperide dagli errori dei propri avi.

Gli anni trascorsi nell'Alcázar lo portarono a diventare confidente di Sua Maestà Rável V e, alla morte dell'Inquisitore di Hesperia, a venirne eletto successore per volontà imperiale. L'ingresso nell'Inquisizione fu per Alivan Velazquez l'occasione per poter creare una rete di alleanze utile alle sue investigazioni cominciando a vivere una doppia esistenza: quella di pio Inquisitore incaricato di confutare l'eresia del Nord e rinforzare la Fede nel Sud dell'Impero, e quella di instancabile occhio puntato sui più intimi segreti dell'élite di Hesperia alla ricerca delle prove di un complotto che serpeggiava tra i massimi vertici del Potere.

Nell'Anno Mayrano 47, la misteriosa scomparsa di Hazel Van Soyst, esponente di spicco dell'Accademia Imperiale di Meteorologia di Hesperia, fornisce a Velazquez la prova definitiva dell'esistenza delle leggendarie terre oltre i ghiacci eterni quando, grazie all'aiuto dell'assistente di Van Soyst e brillante studioso della cartografia antica Diogenes Mallart, viene a conoscenza delle spedizioni nell'Emisfero Incognito di Atmosphaera organizzate dall'Aviazione Imperiale. Contattato successivamente dall'ex Aviere Imperiale Shaw Feowl, unico membro della sua truppa sopravvissuto all'incontro con un nido Apocrita nei territori Sud dell'Impero, Alivan Velazquez decide di dover agire sacrificando la sua posizione di Inquisitore pur di tentare di salvare i suoi simili con l'aiuto di un improbabile gruppo di reietti...

Velazquez si presenta come un Aviz dal piumaggio corvino e dal becco bianco, i suoi occhi sono color rubino. Che sia vestito con la tonaca da Inquisitore o con abiti nobiliari, il suo portamento suggerisce un'eleganza e raffinatezza tipica della Corte Imperiale.

Trappola nell'alto dei cieli: VIII Capitolo completato!


L'offensiva delle Quattro Corone è cominciata: le nubi non sono mai state così minacciose!

Cari compadres, nell'esplosiva sessione di ieri sera la Flotta Commerciale del Vicereame di Agrevia è stata attaccata da quello che potremmo definire un "sottomarino dei cieli", aerostato in grado di viaggiare nascosto dallo strato superiore della distesa di nubi sotto la Linea di Fluttuazione e di attaccare i convogli dal basso. Dopo aver affondato ben tre scafi della flotta, l'oggetto volante non identificato si è agganciato alla Santa Ariadne ingaggiando un feroce abbordaggio conclusosi con la distruzione del misterioso velivolo e il grave danneggiamento del galeone. Arresisi gli assalitori sopravvisuti, si è scoperto i mandanti dell'attacco: La famiglia Van Reebeck, originaria dell'arcipelago di Furen e alleata del il Principato di Northefolk, una delle Quattro Corone del Nord. Mentre la flotta fa rotta verso Freil per le necessarie riparazioni, per il Santo di Northe è chiara una cosa: la faccenda è personale!

Al prossimo emozionante capitolo!

Vorrei spendere ancora due parole per l'amico Lello che per motivi personali è costretto a lasciare il gdr: non mi stancherò mai di dirlo, sei un grande giocatore e la porta sarà sempre aperta per te! 

Daniele

lunedì 19 gennaio 2015

Missive dall'Impero.


Giovedì, Domenica o Giovedì e Domenica?



Buon pomeriggio compadres,
c'è stata qualche incomprensione e disguido per la sessione di stasera, riorganizziamoci. Questa settimana i giorni possibili sono i soliti: Giovedì o Domenica. Si potrebbe addirittura fare entrambi i giorni se ne avete voglia, perché no? Comunque, fatemi sapere per tempo, vi contatto oggi stesso per vedere le vostre preferenze. Stasera a questo punto ne approfitterò per cominciare con l'aggiornamento riguardante un po' di background per il resto della brigata, in modo da conoscere meglio i comprimari di Atmosphaera.
Buon proseguimento di giornata,

DB, il Vostro DM. 

sabato 17 gennaio 2015

Master and Commander: intermezzo musicale.

Ecco il primo intermezzo musicale del 2015!

Buon Sabato sera compadres, rieccoci al consueto intermezzo musicale che da fin troppo tempo latitava. Ad aprire le danze questa sera, visto che in campagna siamo in tema di viaggi, ci pensa la colonna sonora di Master and Commander: The Far Side of The World, film del 2003 diretto da Peter Weir e tratto dalla saga letteraria di Patrick O'Brian. Ad interpretare il capitano Jack Aubrey ci pensò il buon vecchio Russell Crowe ma, nonostante fu ben ricevuto ed incassò decentemente, il film non divenne una saga cinematografica. La colonna sonora è stata scritta a sei mani da Iva Daves, Christopher Gordon e Richard Tognetti.


Di seguito:






Bonus, il trailer:



Al prossimo aggiornamento!

ATMOSPHAERA Capitolo VII: La Compagnia delle Quattro Corone.


Una luce, più bassa delle stelle, vola nel cielo notturno sopra la distesa infinita di nubi, indistinguibile oscurità che si estende sotto le isole dell'Impero Hesperide. La piccola caravella con a bordo Alivan Velazquez e il suo colorito gruppo di emarginati si avventura nelle tenebre, pronti per compiere un lungo viaggio. Lasciata ormai da qualche ora le pianeggianti sponde l'isola di Tago, il morale a bordo è alto mentre ognuno è intento a consumare un breve pasto prima del trasbordo. Finalmente, nella direzione verso la quale stanno facendo rotta, dalle tenebre emerge una striscia luminosa che un occhio inesperto potrebbe scambiare per la linea costiera. Avvicinandosi maggiormente, quella che pareva un'unica fonte luminosa si divide in decine di sagome, contorni dei galeoni che compongono il più numeroso convoglio a solcare i cieli questi arcipelaghi: la Flotta Commerciale del Vicereame di Agrevia, in tutta la sua maestosità delle decine di scafi che la compongono, appare nella silenziosa notte come una visione spettrale.
Velazquez, in piedi accanto al capitano del piccolo aeroscafo sulla quale si trovano, ordina all'esperto aviere di cominciare le manovre di avvicinamento: è arrivato il momento di cambiare aeroscafo. L'ex Inquisitore scende poi sul ponte ad avvisare i suoi compagni di viaggio: "Compadres, ci siamo: quello è il nostro passaggio per Sevir..."
Mallart distoglie lo sguardo dal suo cannocchiale portatile: "Questa sì che è una buona notizia!"
Seamus: "Una volta arrivati in città dovremmo riuscire a muoverci indisturbati fino a un rifugio sicuro."
Marlin: "Piuttosto, riusciremo ora a passare i controlli della scorta imperiale?"
Velazquez: "Chierico Northeburg, stia tranquillo: mi è stata assicurata la massima discrezione e collaborazione a riguardo."
Il dottor Bristle è intento a giocherellare con le palline d'oppio, dolcetti di sua invenzione: "Bran, mio caro, prima dovremo arrivarci a Sevir... e credimi, sarà un viaggio molto, molto lungo."
Whydah: "Quelle palline. Accorciano il tempo?"
Bristle ammicca: "Diciamo di sì." 
Seamus sospira "In effetti non e' che sia ansioso di tornare tra i miei concittadini, doc. Non è che ti avanza un po' di oppio?"
Rufous passa un paio di palline ai due: "Succhiatele con calma, sono fatte apposta."
Gally: "Grazie, doc."
Marlin lancia un'occhiata di biasimo al dottore: "Avete trovato un altro demonio a cui vendere la vostra anima, vedo."
"Che demonio? Io le voglio vendere." replica Seamus infilandosi il dolciume in tasca: "O meglio, una volta a Sevir potrebbero esserci utili. Sapete che i drogati sanno sempre un sacco di cose interessanti? A volte sono anche simpatici o geni incompresi."
Whydah: "Posso confermare: conoscevo un pirata che suonava da Eixo sotto droga. Come si chiamava? Jimmy qualcosa..."
Rufous alza le spalle: "Ai posteri l'ardua sentenza..."

La caravella è ormai prossima alla flotta, stazionata per la notte al largo dell'Isola di Tago, proprio come d'accordo. Il piccolo scafo sfila vicino ad una delle due fregate dell'Aviazione Imperiale, scorta del prezioso convoglio, senza che da questa provenga alcun segno di ostilità, per poi dirigersi verso l'imponente galeone che troneggia in mezzo agli altri scafi: è la Santa Ariadne, lussuosa ammiraglia della flotta. Dal ponte dello scafo provengono segnali luminosi di lanterne colorate per comunicare la manovra di attracco. Avvicinatisi sufficientemente al galeone, dalla sua fiancata si apre un portello dal quale viene estromessa una passerella fino al ponte della caravella.
Velazquez, zompettando sullo stretto passaggio di legno: "prendete le vostre sacche da viaggio e seguitemi, forza!"
Bristle: "come fa ad avere tutta quella energia?"
Marlin raccoglie la sacca e lo segue, afferrando saldamente il corrimano della passerella seguito da Seamus, un po' barcollante.
Whydah è rapito dall'imponenza del galeone: "E si va!"
Qamari, l'imponente cuoco al loro seguito, gentilmente afferra anche la sacca della giovane chierica e, come al solito, senza dire una parola segue il gruppo.

L'interno del Galeone, costruito col pregiato legno del Sud, è riccamente arredato come fosse una residenza nobiliare più che un aeroscafo: in quanto ammiraglia e orgoglio di Agrevia, la Santa Ariadne ne rappresenta il gusto e la ricchezza per i cieli dell'Impero.
Whydah: "Urca, si trattano bene questi agreviani."
Subito, vengono accolti da un servo, il quale li invita  gentilmente a seguirlo: "Benvenuti a bordo della Santa Ariadne, signori. Vi condurrò alla vostra cabina."
Bran, come suo solito, sfoggia la sua indifferenza al lusso e passa distrattamente lo sguardo sugli arredi, calcolando il prezzo di ogni cosa per ingannare il tempo.
Marlin si guarda intorno: "Un altro tempio profano di opulenza e vanagloria."
Bran: "Più che altro, soldi buttati. Non capirò mai perché la gente compra queste cose."
Alivan Velazquez, senza farsi vedere dal servo, con un gesto invita i due ad astenersi dal commentare il gusto di chi gentilmente offre loro un passaggio.
Why prova a grattare via la doratura degli oggetti quando si accorge di essere osservato.
Il gruppetto viene guidato nei meandri del galeone, passando vicino allo scheletro di pietra che lo sorregge, pietra nera con striature bianche tipica dell'arcipelago di Agrevia. Finalmente, introdotti in una cabina abbastanza spaziosa per contenere tutta la brigata, il servo annuncia: "Signori, dopo che vi sarete sistemati, siete gentilmente attesi nel castello di poppa."
Rimasti finalmente soli, Velazquez si raccomanda, osservando Whydah in particolare: "Vi chiedo solo di non fare danni a bordo... E adesso diamoci una ripulita: vediamo di non tardare troppo a presentarci."
Whydah, cercando di suonare il più onesto possibile: "Ok, farò il bravo pirata."
Shaw Feowl: "Sarebbe possibile fare un bagno caldo?"
Marlin Northeburg: "Sarebbe un toccasana per le mie piume impolverate."
Zariñena tenta di cominciare un discorso con Marlin: "Lei è mai stato su uno scafo del genere, Santo? S-se vuole una mano per preparare un bagno caldo..."
Shaw guarda la femmina con stupore, poi fissa Marlin con sguardo beffardo.
Why manda un leggero fischio e poi va alla ricerca di un posto lontano da tanta sdolcinatezza.
Marlin non si scompone e risponde gentilmente: "Eviti di chiamarmi “Santo”, la prego: invero sono solo un Aviz come lei e gli altri in questa stanza. No, non ho mai viaggiato in uno scafo così grande, anche se in onestà non posso esserene completamente certo dato che il viaggio verso Tariq l'ho fatto bendato. Riguardo al bagno: la ringrazio della premura, ma da quando ho memoria ho sempre provveduto da solo alla mia igiene."
Zari si cala il cappuccio del saio in testa, imbarazzata: "C-certamente, c-chierico Northeburg..."
Dopo aver ascoltato la risposta, un po' deluso, Shaw va a cercare l'occorrente per il suo bagno rilassante.
Seamus si avvia anche lui, non riesce a ricordare da quanto non fa un bagno.
L'Inquisitore comincia a sistemare i suoi effetti personali sulla sua branda e osserva la sua truppa intenta a rilassarsi: se lo sono meritato.
Shaw Feowl: "Allora señores, si accettano prenotazioni."
Qamari alza la mano.
Mallart posiziona le sue carte ed i suoi strumenti di precisione nel baule presente in un angolo: "Vado per ultimo."
Anche Marlin prepara l'occorrente per il bagno.

Una volta ripuliti a dovere, i nove della brigata, capitanati dal passo sicuro e spedito di Velazquez, si recano nell'intricato e lussuoso castello di poppa, vero e proprio gioiello di architettura, ad incontrare il benefattore di tanta ospitalità. Annunciati da uno dei tanti servi di bordo, ben distinti dagli avieri per la divisa ordinata ed elegante, si ritrovano in un vasto ambiente adibito a salotto dove le grandi vetrate si affacciano sulla notte rischiarata della migliaia di lanterne montante sugli scafi della flotta attorno a loro. Ad accoglierli a braccia aperte, un Aviz alto e allampanato, dal piumaggio di un nero intermedio tra quello di Bran e Velazquez: "Signori... e signorina, che piacere!" dice andando ad abbracciare Alivan, secondo l'uso di Agrevia.
Il distinto Aviz corvino, dallo sguardo gioviale, dopo aver strizzato per bene l'ex Inquisitore, lo libera dalla presa, rivolgendosi a tutti i presenti: "Siate i benvenuti nella Flotta Commerciale del grande Vicereame Agrevia. Quando ho ricevuto la missiva di Don Velazquez è per me stato un evento lieto e non ho potuto certo negare ad un caro amico un favore. Voi dovreste essere i suoi associati, immagino."
Why fa un lieve cenno: "Sì."
Feowl: “È corretto. Con chi abbiamo il piacere di parlare?"
L'Aviz fa un accenno di inchino: "Il mio nome è Zanobi Nero, della prospera famiglia Nero della città di Rivero. Siamo gli Armatori di Agrevia dalla nascita dell'Impero. È un piacere."
Seamus fa un cenno di saluto: "Piacere!"
Gally: "Piacere. Mi chiamo Whyd... Why. Why e basta."
Feowl: "Può chiamarmi Shaw, invece."
Bran: "Ah già, io sono Seamus."
Gesticolando vistosamente, il nobile fa cenno a tutti di accomodarsi sulle rifinite poltrone presenti nella sala: "Mi basta sapere questo, non temete: non ho intenzione di farvi domande." dice quando il dottore sta per aprire bocca.
Velazquez fa un cenno con la testa: "La ringraziamo noi tutti per la discrezione, signor Nero."
Feowl, non fidandosi di nessuno come di consueto, resta in piedi: "Scusi, non le voglio mancare di rispetto, signor Nero, ma rimango in piedi."
Velazquez lancia un'occhiataccia a Shaw mentre si accomoda, ma non dice nulla.
Feowl: "È solo che odio stare seduto a lungo."
Marlin invece si accomoda senza fare complimenti.
Why tocca la poltrona, come per saggiarne la morbidezza, e si siede.
Seamus si spaparanza, constatando il valore degli arredi.
Il signor Nero sprofonda nella poltrona imbottita: "Devo essere onesto: è un piacere avere qualcuno di nuovo con cui parlare, questi viaggi tendono ad essere molto tediosi da questo punto di vista, sempre le stesse anime con cui scambiare quattro chiacchiere. Sono tra i cieli da già un mese e ne abbiamo altri due abbondanti davanti a noi prima di giungere a Sevir: la flotta farà tappa in altri porti, ma la nostra priorità sono i mercati del Nord."  l'armatore si passa una mano sul becco grigiastro: "Già, il Nord... Da quando l'economia di Sevir è collassata, i Principi di Northe sono partiti all'attacco: ora credono di essere dei mercanti, quando la loro vocazione è sempre stata altro..."
Seamus sbuffa: "Sono sicuro che tempo qualche anno tornerà tutto come prima. Nemmeno tutto il nord potrebbe riuscire a tenere i cittadini di Sevir lontani dal denaro."
Northeburg: "Immagino che con il Santo fuori dai giochi non abbiano avuto difficoltà a riportare il popolo nei ranghi."
Nero sospira: "Il problema è un altro: con i debiti accumulati dalle banche e dalle compagnie, e il denaro fattosi prestare da Northe per riempire il buco, di fatto la città si è venduta. Forse questo è l'ultimo viaggio di questa flotta verso Sevir: si sta creando un monopolio, e quel monopolio è in mano alla Compagnia delle Quattro Corone. Già il nome tradisce l'intento dei Principati di Northe: allungare la propria influenza nei luoghi che un tempo appartennero al loro regno. Diffidate dalle Quattro Corone: non sono veramente interessati al commercio in quanto tale, il loro fine è politico."
Bran incrocia le braccia: "Se in città si sono indebitati fino al collo, se lo sono meritati: come un branco di pecore, una volta che sono caduti i pastori, non sapevano più cosa fare. Peggio per loro."
Whydah: "Sono sempre stato contro al commercio. E nemmeno la politica mi piace!"
Shaw ascolta in silenzio.
Nero fa un respiro profondo: "Scusate lo sfogo: è solo che il compito che sono chiamato a portare a termine è alquanto ingrato. Mio padre e gli anziani di famiglia credono che si possa stringere un'alleanza con questa gente, quando è chiaro che è un tentativo effimero. Sei mesi: seicento giorni per tornare ad Agrevia con le mani vuote... Sarà già tanto se riusciremo a svuotare le nostre stive, altro che accordi commerciali!"
Seamus: "Volendo, potreste comodamente mettergli i bastoni fra le ruote. È gente di Northe: non capiscono niente di finanza, senza offesa..."
Marlin: "I principi di Northe hanno sempre accumulato fortune nelle loro fortezze e monasteri, non era un mistero che aspettassero un momento di fragilità da parte del Sud."
Bran: "Con tutto il rispetto, accumulare un patrimonio  non vuol dire saperlo gestire. E poi, sono sicuro che i soldi a Sevir ci siano, ma la gente non è in grado di vederli."
Shaw lancia uno sguardo al di fuori delle vetrate.
Nero: "Se solo trovassi un modo di scavalcare le quattro Corone: Sevir è la porta per il Nord, ma se questo dovesse cambiare? Potremmo tagliare fuori dai commerci una parte dell'Impero e puntare direttamente a Northe..." l'Aviz alza le spalle: "Ma non parliamo più di politica, non voglio annoiare a morte i presenti!" dice osservando lo sguardo completamente disinteressato del dottor Bristle, intento a guardare le luci fuori dalla vetrata. L'erede della Famiglia Nero si limita a dire: "La Santa Ariadne sarà per questi duecento giorni la vostra dimora, sentitevi a casa vostra e se avete qualsiasi richiesta, non esitate a farmela riferire."
Marlin si accosta all'inquisitore e sussurra: "Forse se lo aiutiamo a danneggiare le Quattro Corone, i Principi di Northe messi alle strette saranno costretti a collaborare con noi."
Velazquez, sempre in tono basso: "Potremmo giocarci questa carta, ma dobbiamo agire con cognizione di causa: voglio scoprire chi sono esattamente queste Quattro Corone e quanto di Sevir sia effettivamente in mano loro." Poi, a voce alta, annuncia: "Ci voglia scusare, signor Nero, ma io e i miei consociati siamo piuttosto provati dal lungo viaggio di queste settimane per giungere fino alla sua flotta... desidereremmo ritirarci, se vuole scusare la nostra poca compagnia." 
Nero: "Si figuri, Don Velazquez, avremo modo di discutere in questi mesi..."
Alivan fa segno a tutti di congedarsi gentilmente e seguirlo.
Marlin si alza, fa un breve cenno con il capo e segue l'inquisitore.
Why saluta con un cenno e segue gli altri.
Shaw china leggermente il capo e poi si congeda.
Bran: "Buona serata e grazie per l'ospitalità!"

Usciti dal salotto del castello di poppa, invece di tornare nel loro alloggio, Velazquez guida il gruppo fin sul vasto ponte della Santa Ariadne, dove gli alti alberi sono illuminati alle loro sommità dalle vedette. All'aria aperta, un leggero vento notturno rinfresca i presenti. 
Whydah:"Scusate il silenzio di prima: la mia soluzione sarebbe di andare a massacrare tutti quelli delle Quattro Corone rubando loro il denaro, ma non mi sembrava molto... politica, come trovata."
Feowl: "Qual'è l'importanza strategica di Sevir per i Principi di Northe?"
Northeburg: "Sevir è il cuore del commercio tra nord e Sud, lo scalo obbligato della maggior parte degli scafi."
Bran: "Io non posso credere che della gente del nord arrivi e si freghi l'economia intera della città così! Dove andremo a finire..."
Feowl: "Se ho capito dunque, se crolla Sevir il Sud crolla a sua volta giusto?"
Velazquez: "Non esattamente: si rischia piuttosto che l'Impero si spezzi in due se è quello che Northe desidera."
Whydah: "Sembra che a Nord abbiano tutti i soldi loro."
Velazquez osserva il Santo con sguardo Severo : "Io credo che Northe sotto di sé covi ancora il desiderio di tornare allo splendore del loro leggendario regno... Dico bene, Northeburg?"
Marlin risponde acidamente: "Invero siamo noi la gente più retta e devota: non vogliamo rompere l'unità tra gli Aviz, ma fin ora l'Impero – gente del Sud - ci ha solamente calpestati. E il ricordo di quando eravamo grandi è ancora vivo nei nostri cuori."
Velazquez incrocia le braccia: "Quali che siano i sentimenti dei popoli del Nord, quel che conta adesso è che dobbiamo compiere una scelta: possiamo intervenire a favore o contro queste Quattro Corone... Oppure, lasciare che la storia faccia il suo corso. Sono ben accetti dei suggerimenti."
Bran: "Sevir in mano alle potenze del nord non si è mai vista! Ho ancora degli interessi lì e voglio accertarmi che tutto stia andando come deve andare. Se le Quattro Corone intralciano i miei interessi, allora sarà un piacere mandarle sul lastrico."
Feowl: "Dividere un Impero aiuta a distruggerlo, non possiamo permetteglielo."
Marlin: "Se noi intralciassimo le Quattro Corone, probabilmente al nord sarebbero più disposti ad accettare le nostre richieste se gli presentassimo la prospettiva di restaurare l'antico regno."
Whydah: "Sapete che - come detto - mi importa poco della politica. Ma preferisco sapere a cosa vado in contro: quei tizi di Northe non mi piacciono, meglio pirata nell'Impero che pirata tra Quattro Corone ed Eixo solo sa cosa. Intralciamole."
Qamari annuisce alle parole di Gally.
Il meteorologo Mallart alza la mano: "Non dimentichiamo che, a detta di Bran, a Sevir c'è colui che potrebbe aiutarci con il nostro scafo: io sono per ostacolare quella gente, ma  credo che la priorità debba comunque la nostra missione."
Feowl: "Ha anche lei il presentimento che le Quattro Corone facciano parte del complotto che stiamo cercando di fermare, Inquisitore?"
Velazquez fissa Shaw: "C'è del marcio a Northe, di questo ne sono sicuro..."
Zariñena: "P-propongo di dividerci i compiti, una volta arrivati a Sevir: Mentre un gruppo potrebbe occuparsi della questione dello scafo, l'altro potrebbe occuparsi di queste Quattro Corone. Non possiamo rischiare che il nostro viaggio si interrompa ancora prima di oltrepassare Kaap Northe!"
Feowl: "Io cercherò informazioni sulla compagnia ma il nostro caro finanziere deve venire con me per un approccio diretto appena avrete risolto la questione dell'aeroscafo."
Seamus: "Sono d'accordo. Tanto per lo scafo basterà che vi dica dove andare e che nomi fare. Vi darò anche una piuma per farvi riconoscere."
Il doc Bristle annuisce: "Io sono già stato a Sevir, Bran. In effetti penso di sapermela cavare in città: sono un dottore, ma sono anche un mercante all'occorrenza, non so se..." si schiarisce la gola: "Comunque, voi gentlemen occupatevi delle Quattro Corone, lasciate a noi altri lo scafo."
Gally: "Qual'è il nome del tuo amico inventore, Seamus?"
Bran: "L'ingegnere di cui vi parlavo si chiama Aäron Leeuwerik: è un genio della meccanica indebitato fino al collo, sarà ben contento di aiutarci."
Northeburg: "Beh, direi che abbiamo una linea d'azione!"
Whydah Gally: "Sì, ad ognuno il suo. Di sicuro ci aspetta un bel da farsi lassù."
Shaw Feowl: (Qualcosa mi dice che presto avrò la mia vendetta.) "Non vedo l'ora di scoprire chi siano queste Quattro Corone."
Seamus, col suo tono sarcastico: "Come al solito, l'economia della città va a rotoli mentre sono via. Non preoccupatevi, ci riprenderemo Sevir e toglieremo di mezzo questi Quattro Principianti."

Mayra, la sacra capitale dell'Impero Hesperide.
Nella notte più profonda, rischiarata solo dalle fioche candele della piccola cripta sotto l'antica cattedrale dedicata al Verbo di Eixo, vestita dei suoi stracci legati dalla rossa fascia dell'Inquisizione, un'Aviz è assorta nella preghiera più profonda, uno stato contemplativo superiore, privilegio di pochi eletti. Nemmeno i passi leggeri, attorniati da pesanti passi al suo seguito, interrompono la sua meditazione. Mentre i pesanti passi si fermano rispettosi all'ingresso del luogo sacro, i leggeri passi proseguono al suo interno. La luce di una lanterna illumina la figura regale della Principessa Imperiale Avìla, benché coperta da una cappa. A quella presenza, la nuova Inquisitrice di Hesperia mormora, senza voltarsi: "Che cosa vuoi?" La sua voce è calma, ma la Principessa riesce ad interpretare anche la minima variazione del tono e, compiaciuta dentro di sé di averla disturbata: "Non volevo disturbarti, sorella mia. Volevo solo augurarti buon viaggio. So che è arrivato il momento di partire..." 
Capo sempre chino, rivolto verso le reliquie dei tanti santi che riposano sotto le pesanti lastre, la risposta giunge nitida: "Mi auguro solo che tu sappia cosa stai facendo, sorella, perché è con l'eredità di tutto ciò che i nostri avi hanno costruito che stai giocando..."
La voce della Principessa si fa pungente, pur senza perdere la sua grazia: “Peccato che tu non possa far parte di tale eredità...”
Colpita nel vivo, persa completamente la quiete dell'anima, Cantabria si volta di scatto verso sua sorella, ma quei delicati passi si sono già allontanati.
L'Inquisitrice tenta di tornare alla sua meditazione, inutilmente.
Un unico pensiero adesso affolla la sua ingegnosa e tormentata mente: solo compiendo il suo destino di Inquisitrice potrà dare un senso alla sua esistenza.

È ora che la caccia abbia inizio.

FINE DELLA SESSIONE

venerdì 16 gennaio 2015

Missive dall'Impero.


Vi aspetta una sessione intensa la prossima volta, decidiamo la serata!



Buon Venerdì sera compadres,
come avete visto qualche aggiornamento è arrivato oggi e domani altri ne arriveranno! Bisogna recuperare terreno, mi sembra giusto. Riguardo la prossima sessione, mi sembra che Lunedì se non è troppo di peso sia papabile come sera. Al solito, fatemi sapere quanto prima!
Buona serata,

DB, il Vostro DM

ATMOSPHAERA Capitolo VI: Verso Nord.


Nella cattedrale della Sacra Mayra, la capitale dell'Impero Hesperide, il fumo degli incensi e il brusio di sottofondo dei centinaia di chierici riuniti per un'occasione tanto solenne quanto grave, si mischiano nelle prime luci dell'alba, dopo una lunga notte di interminabili dibattiti in vista della decisione finale da presentare all'Imperatore stesso: Hesperia necessita di un nuovo inquisitore e quanto accaduto al Santuario del Grande Giorno non può restare impunito. Quali siano state le motivazioni dell'eretico Don Alivan Velazquez da Freil, inquisitore caduto ora in disgrazia, questo è un grave assalto alla stabilità dell'ordine pubblico e della Chiesa di Eixo. Tra gli antichi seggi di legno pregiato c'è chi mormora di un'alleanza del caduto con il Santo di Northe e la sua gente per espandere l'eresia venuta del freddo confine, chi invece sospetta il coinvolgimento della nobiltà di Freil, da sempre rivale della corte imperiale, date le origini di Velazquez. 
Alla venerabile Badessa dell'Ordine di Santa Almizra da Valdeixos, rannicchiata sulla nuda e antica pietra della cattedrale coperta solo del suo umile e logoro saio grigio, tutto questo non importa: l'intero concilio straordinario è solo politica, uno specchio per le allodole. Essa è già stata selezionata dall'Aviazione Imperiale per ricoprire quel ruolo: che i vecchi chierici si dilettino pure nelle loro disquisizioni teologiche tra i vari ordini... Ora serve agire, ora serve mostrare che la Parola dei Profeti di Eixo è ancora salda nelle mani della famiglia imperiale. 
Ormai la luce di un nuovo giorno illumina le statue ed i palazzi della capitale mentre le campane tutte suonano a festa. Il popolo mormora vedendo la fumata bianca: un nuovo inquisitore è stato investito per proteggerli dalle loro paure. Questa è la volontà di Eixo, questa è la volontà dell'Impero. 

Il bosco dei tassi getta una piacevole ombra nella pianura assolata dell'ultima terra a nord dell'arcipelago Hesperide prima della vastità dei cieli aperti: la fertile Tago, l'isola dei mulini a vento.
Giunti in gran segreto una ventina di giorni fa, tentando di non destare il minimo sospetto, il folkloristico gruppo di ricercati si è accampato in questo luogo remoto in attesa della prossima mossa. Il piano resta sempre il medesimo: giungere fino a Sevir, vendere le reliquie per procurarsi uno scafo adatto e far rotta verso Northe, ultima tappa prima del grande balzo verso un mondo nuovo.
Aspettando il ritorno di Shaw Feowl, l'unico tra loro a non essere ufficialmente ricercato, recatosi nuovamente a Porta Gharve per recuperare il resto del futuro equipaggio, i cinque Aviz hanno approfittato per conoscersi meglio tra loro, seppure l'impresa risulti ardua con Velazquez, particolarmente schivo e riservato, sebbene sempre educato e disponibile come il suo rango gli impone. 
Nel quieto pomeriggio di una giornata serena, Seamus ronfa sotto un tasso, come al solito apparentemente in pace con l'universo, mentre Whydah fuma un'erba misteriosa tra le volute di vapore, rilassandosi: "Non sono ancora abituato a questo posto, troppo bucolico per i miei gusti. Forse è tutto questo verde!"
Accanto a loro, il Santo e l'Inquisitore caduto sono impegnati in una partita a Fierge, le cui pedine sono state ricavate con dei sassolini.
"Ora quale sarà la prossima mossa dell'Impero? Inquisitore?" chiede Northeburg, con aria assorta0.
Ormai abituatisi a vederlo vestito in abiti civili, i tre fuggitivi di Tariq tuttavia non si sono ancora abituati al tono di voce di quell'Aviz che, qualsiasi discorso intavoli, anche il più triviale, sembra un predicatore: "Chierico Northeburg, credo proprio che la prossima mossa sarà quella di eleggere un nuovo Inquisitore di Hesperia, visto che ho, come dire, lasciato il posto vacante, e con molta probabilità di mandarcelo contro: vorranno dare una lezione esemplare a coloro che hanno distrutto parte delle loro menzogne..." Velazquez non sembra minimamente preoccupato, come se tutto questo sia ancora parte di quanto da lui previsto.
Seamus torna per un attimo dal mondo dei sogni: "...Quanto costa diventare Inquisitore?"
Whydah: "In termini di popolarità?"
Velazquez, in un tono che sembra scherzoso: "...Troppo poco."
Marlin, muovendo un sassolino bianco: "Dipende da quanto vuole spendere chi ha interessi ad investirlo in quella carica. In questo caso specifico, sceglieranno di comunque accordo un guerriero, per difendersi dalla minaccia dell'Inquisitore eretico."
Seamus intreccia le dita dietro il capo sbadigliando: "A casa mia, che siamo civilizzati, non esiste la politica: i più ricchi si comprano il potere, tutto più facile." 
Velazquez: "Se in tempo di pace l'Inquisizione è un apparato inutile, in momenti come questi  assume un ruolo cruciale: l'Inquisitore di Hesperia diviene di fatto la mano destra dell'Imperatore per evitare che il suo potere venga messo in discussione."
Marlin: "Probabilmente lo hanno già deciso, e i suoi agenti sono già alle nostre calcagna: le elezioni richiedo tempo solo a parole, i giochi che contano sono fatti prima."
Gally: "Alla fine l'unica democrazia è la pirateria! Più o meno..."
Bran: "Demo-che?!"
Marlin: "Inquisitore, ci servono alleati."
Whydah: "...E soldi. E armi. E tanto, tanto guano."
Marlin: "Armi? Quelle sono inutili quando hai l'intera Aviazione Imperiale contro: un acciarino in più o meno non fa la differenza contro una fregata di Hesperia o un'intera compagnia di Freil... Serve gente disposta a nasconderci e a farci passare in sicurezza per territori ostili."
Diogenes Mallart, il loro meteorologo di fiducia, che in questi giorni ha passato la maggior parte del tempo chiuso in tenda tra i suoi scarabocchi e quei polverosi diari di viaggio, finalmente ne esce e, visibilmente provato ma soddisfatto, sventola un suo libretto  pieno di appunti: "Gentlemen, ci sono!"
Whydah: "Domani piove?"
Bran: "Sei riuscito a uscire dalla tenda?"
L'eccentrico Aviz verde scuro, dal caratteristico piumaggio bianco attorno al collo, fa un'espressione buffa, fingendosi offeso per qualche istante: "No, idioti. Abbiamo una rotta concreta da Northe fino alla nostra destinazione..." Dopo di che fa una pausa per vedere se tutti lo ascoltano.
Whydah: "Ti ascolto... fammi indovinare: "una rotta sicura, rapida eccetera"?"
Mallart, tutto impettito nonostante sia trasandato data la sua volontaria reclusione di questi giorni: "No no... una rotta!" Dice con tono smargiasso: "Vedete, c'era qualcosa che non mi tornava guardando questi vecchi diari di viaggio: ogni volta, una rotta di versa. Ho cominciato a sovrapporre i percorsi e la mappa provvisoria di quel tratto di cielo che ne è risultata non ha senso..." il meteorologo si siede nel prato all'ombra dei tassi invitando gli altri a fare lo stesso. Dispiega poi una carta disegnata a mano e scarabocchiata all'inverosimile: "È come se ogni volta la disposizione delle isole sia cambiata nell'arco all'incirca di tre secoli dalle coordinate che ho estrapolato. Come sapete nessuna isola è perfettamente immobile e la linea di fluttuazione in qualche modo è mossa da delle correnti che noi non vediamo ma che sappiamo esserci. Questo fenomeno in genere è talmente impercettibile e lento che non viene considerato nemmeno... Ma se questa non fosse una costante ovunque? In pratica: le isole che si trovano oltre Northe, lassù nei ghiacci, si muovono ad una velocità percettibile, forse quanto una nostra nave. E questo ci porta al nostro grande problema: gli scafi sono di roccia, quindi sono soggetti alle stesse forze esercitate dalla linea di fluttuazione. Sono giunto alla conclusione che in quel tratto di cielo non si possa navigare a vela, ma si debba lasciarsi trasportare dalle correnti."
Velazquez annuisce soddisfatto: "Ve l'ho detto che era dotato, no?"
Gally è stupefatto: "Incredibile! E perfetto per covi e nascondigli: isole vaganti... Diogenes, sei riuscito a tracciare una rotta vera per la nostra destinazione?"
Mallart: “Qui viene il difficile: ho creato un modello ipotetico di come potrebbero essere disposte le isole al momento, ma è difficile esserne certi senza un'osservazione diretta...”
Marlin: "E se usassimo un pallone aerostatico con una propulsione diversa, per esempio un sistema di eliche mosse dalla forza motrice di persone che le fanno muovere? In questo modo potremmo non essere soggetti alle correnti.” 
Seamus: “Oppure, affidandoci proprio a quelle correnti e sfruttandole potrebbe essere possibile forse arrivare a destinazione ancora prima che a vela... Quale velocità si potrebbe raggiungere così?"
Mallart: "Un pallone aerostatico mosso da eliche, eh? È interessante..." il meteorologo ci rimugina sopra mentre risponde a Bran: "Teoricamente, non c'è limite alla velocità raggiungibile che io sappia, dipenderebbe dall'impetuosità delle correnti della Linea di Fluttuazione. E, se la disposizione delle isole che ho ipotizzato fosse corretta, un viaggio che a vela ci durerebbe credo anche sei mesi, potrebbe ridursi anche a uno solo: cento giorni invece che seicento... non male!"
Seamus: "Se potessimo disegnare uno scafo in grado di resistere e sfruttare queste correnti... potrebbe fruttare una fortuna. Oltre che aiutarci a raggiungere il nostro obiettivo, ovviamente."
A Mallart si illuminano gli occhi: "E se usassimo un sistema ibrido? Un pallone trainato da una roccia?"
Northeburg: "A questo punto sarebbe anche possibile parlare di un'intera roccia usata a mo di nave, con altre due nave come rimorchiatori per portarla la dove le correnti non sono così impetuose."
Seamus annuisce: "Un pallone potrebbe essere anche mosso in assenza di correnti... quando le correnti svaniscono la pietra potrebbe essere messa da parte, scaricata o usata come ancora."
Gally: "Non male come idea! Bisognerebbe però anche pensare a delle mappe che segnino tutte le correnti e le future posizioni delle isole."
Mallart scrocchia le dita: “Vedo che siamo sulla stessa linea d'onda. Avete ragione, tutti voi. E io credo di poter costruire questo nuovo tipo di velivolo, se avessi i mezzi necessari per svilupparlo.”
Northeburg: "Sì riconferma il suo genio, señor Mallart, ma questo richiederà molti più fondi del previsto."
Whydah lancia un'occhiata a Diogenes: "Immagino tu l'abbia già pensato anche a questo."
Mallart guarda con curiosità il Santo con espressione sorniona: "Lei si interessa di meccanica, lo ammetta..."
Marlin: "Ho approfondito anche i miei studi in meccanica, per creare macchine che aumentassero la resa agricola dei campi di Northe, quando ero ancora un giovane prelato idealista e convinto del sistema. Con scarsi risultati, purtroppo."
Seamus: "Forse conosco qualcuno che potrebbe aiutarci, a Sevir. C'è un ingegnere che conosco, un vero e proprio genio della meccanica.. Sfortunatamente, non è mai stato bravo a gestire i propri soldi e si è indebitato fino al collo con debiti di gioco... Va da sé che a quei tempi in qualche modo diverse case da gioco della città afferivano a me e quindi il debito lo ha nei miei confronti."
Velazquez: "Ottimo. E con i soldi che speriamo di ottenere dalla vendita dei manufatti, vediamo di tirare su abbastanza da coprire tutte le spese. Questa sera, se il señor Feowl è stato preciso nel suo incarico, dovremmo essere pronti per la partenza. Ora, se volete scusarmi, ho qualche missiva da preparare prima di lasciare quest'isola." dice allontanandosi verso la sua tenda lasciando la partita di Fierge a metà.
Il meteorologo nel frattempo recupera le sue scartoffie: "Non vedo l'ora di vedere con i miei occhi queste correnti straordinarie... I cieli sono così piedi di meraviglie." Dice con la testa tra le nuvole prima di riprendersi e rivolgersi ai tre, quasi bisbigliando: "Volete che vi racconti una storiella? È interessante..."
Seamus: "A Sevir diciamo: "interessante è solo ciò che reca profitto". Quanto mi dai per ascoltare?"
Whydah: "Noi pirati diciamo invece: " le informazioni sono un profitto"... E le storie sono informazioni."
Mallart: "esatto, amico pirata, parole sacre!"
Seamus sospira in modo teatrale: "E sia, mi sacrificherò... Racconta, forza!"
Marlin guarda le pedine ancora a terra: "...Anche perché non abbiamo niente di meglio da fare."
Mallart si frega le affusolate mani tutto soddisfatto: "Oggi, voglio raccontarvi qualcosa di più sulla nostra destinazione, oltre la barriera dei ghiacci, il luogo che i vertici più alti dell'Aviazione Imperiale chiamano il “Governatorato di Espada”, una terra mistica e lussureggiante reclamata a colonia dopo che la Reconquista permise di potersi concentrare sull'esplorazione... Bene, quella solitaria colonia nell'altro emisfero non è che la rifondazione di una realtà molto più antica: il Feudo delle Spade, Claidheamh-mòr, fondato dai primi abitanti del Nord, quando ancora il loro regno raggiungeva Sevir e rivaleggiava con Freil ed Hesperia, più di mille anni fa! Uno dei diari di viaggio che ho recuperato racconta di come in quella terra lontana i primi esploratori del Regno del Nord avessero combattuto una leggendaria guerra contro i demoni per il controllo di quelle terre così fertili ma così selvagge: il condottieri del nord riuscirono a strappare, con un alto prezzo di sangue, quelle terre alle nemesi degli Aviz, esseri mostruosi e dalle fattezze ripugnanti, per donare le risorse a questo nostro emisfero. Tanti furono i morti  tra i valorosi Aviz del Nord che le loro spade, ora monumenti funebri, ricoprirono i campi dell'intero feudo... Queste cose non le insegnano in seminario, eh signor Santo?"
Marlin scrolla la testa: "Leggende! Il Regno del Nord non ebbe mai una grande tradizione commerciale, ed ecco perché decadde velocemente a confronto del prolifico Sud."
Mallart alza le spalle: "Forse ha ragione lei, Northeburg. Però, mi piace pensare che Atmosphaera sia molto più di questa sottile linea sospesa che chiamiamo “Impero”..."
Bran: "Per una volta, condivido il tuo entusiasmo: nuove terre ci attendono con le loro ricchezze! Non siamo fatti per fermarci alle nostre piccole città, in un mondo così vasto ci sono sempre opportunità nuove."
Why: "Allora siamo in tre a condividere questo entusiasmo! La vita del pirata è proprio questo, avventura!"
Marlin: "Ammettiamo pure che sia così: Eixo ci ha donato Terra Preta e tutte le altre isole di Atmosphaera, dunque se questi altri territori esistono sono nostro per diritto divino."
Seamus scuote la testa: "Sono nostri perché abbiamo l'ingegno e l'abilità di reclamarle, chi non li ha non li merita. Lo ricordi, Santo."

All'imbrunire, finito di smontare il piccolo accampamento, la compagnia è pronta a rimettersi in viaggio sotto le prime stelle della notte. Cinque piccole lucertole da soma, dalla sguardo festoso nonostante il peso dei bagagli, seguono il gruppo che procede nella brezza fresca della campagna pianeggiante di Tago mentre i mulini a vento, ora fermi, si stagliano in lontananza come silenziosi giganti. Ritrovatisi al crocevia di una strada tra i campi di grano, il gruppo si ferma mentre altre figure, guidate da una flebile luce e seguite anch'esse da lucertole da soma, si avvicinano nella loro direzione. Shaw Feowl, ormai riconoscibile, fa un cenno con la mano libera dalla piccola lanterna che reca con sé: "Compadres!"
Seamus: "Ehilà, Shaw! Abbiamo giusto avuto un paio di idee geniali che dobbiamo raccontarti..."
Gally: "Si parla di roba che galleggia!"
Il mercenario mette la mano avanti: "Calmi, calmi! Inquisitore, ho recuperato i nostri nuovi compagni di viaggio..." dice facendo luce dietro di lui con la lanterna.
Passando velocemente, la fiamma illumina per primo un Aviz color ruggine dall'aspetto malandato e rintontito: si tratta del dottor Rufous Bristle, medicastro reclutato da Bran e Whydah a Porta Gharve, seguito dall'altra acquisizione, il "cuoco" Vasa Qamari, un individuo grande, grosso e poco rassicurante, più simile ad un pirata che altro.
"Ah, Rufous!" Bran esclama: "Come stai? Non ti ho mai visto così lontano da una taverna..."
Il dottor Bristle, con voce roca: "Ho smesso, Bran: ho chiuso col bere! L'oppio che mi sono prescritto è fantastico per smettere con l'alcol."
Marlin non è impressionato dal “genio” del dottore: "Oppio, eh? Da una dipendenza ad un'altra.”
Seamus annuisce: "Io l'ho sempre detto che sei un genio della medicina!"
Per ultimo la luce illumina il piumaggio delicato e la figura esile di Zariñena, la giovane chierica della Commenda di Gharve ed agente di Velazquez: "B-buona sera, señores."
Marlin bisbiglia scettico a Velazquez: "Lei perché è stata portata qui?"
Velazquez, senza sussurrare: "Perché, nonostante le apparenze, sorella Zariñena è il migliore orecchio che posseggo, nonché mia aiutante."
La giovane si inchina cerimoniosamente cercando di attirare l'attenzione del Santo.
Marlin: “Questa non è impresa adatta ad una señorita e chierica di Eixo... Senza offesa."
Seamus: "Ah, un po' di sano sessismo clericale ci voleva! Noi prendiamo a bordo chiunque purché sappia farsi valere. Direi che finora ha già fatto più che abbastanza!"
Velazquez è più che soddisfatto delle parole del seviriano e si rivolge a Feowl: “Che notizie ci porti da Hesperia? Ti è giunta qualche voce riguardo alla possibile elezione di un nuovo Inquisitore?”
Shaw: “Sì, abbiamo anche un nome: si tratta della Badessa Cantabria dell'Ordine di Santa Almizra da Valdeixos. È lei la nuova Inquisitrice di Hesperia."
Why guarda il Santo, non essendo ferrato in materia: "Immagino sia un male, conoscendo la nostra sfortuna cronica..."
Northeburg: "Un male? Quella non è un'Aviz, è un sauro con la bava alla bocca... La sua fama di repressione dell'eresia arriva fino nelle terre del freddo. Ora che ha potere, sarà anche peggio."
Lo sguardo di Velazquez non è poi così sicuro come al solito: "Northeburg ed io la conosciamo di fama: non ci darà tregua, lo so. La caccia è aperta..."
Seamus fa spallucce: "Tanto siamo già condannati a morte, guardate il lato positivo: peggio di così non può andare."
Whydah: "Potrebbe farci soffrire prima..."
Bran: "Aspetta di assaggiare la specialità di Qamari e rimpiangerai l'Inquisitrice."
Il silenzioso e massiccio cuoco si limita ad annuire.
Velazquez: "Potremmo non concludere questo viaggio. E questo è peggio della morte in senso stretto."
Northeburg: "Sarà meglio ponderare gli spostamenti con la massima cautela da questo momento in avanti. Inquisitore, avrete pure una rete di conoscenze ed alleati che può rendere sicuro il nostro viaggio!"
Velazquez, riacquistata la sua espressione sicura: " In effetti, aspettavo di avervi tutti qui per rivelarvi la prossima mossa: abbiamo rimediato un passaggio diretto per Sevir, compadres: dovremo ringraziare un mio caro amico e armatore che è riuscito a procurarci un posto nella Flotta Commerciale del Vicereame di Agrevia, vero vanto di quell'arcipelago e forse il più grande dispiegamento civile di scafi dell'Impero..."
Seamus, anche se non lo mostra platealmente, è sollevato: "Ottimo! Allora informerò chi di dovere che stiamo arrivando. Dovremmo essere in grado di rintracciare quello sbandato di cui vi dicevo. Che poi, tra l'altro, potremmo anche guarirlo dai suoi problemi col gioco grazie alla miracolosa cura del doc."
Marlin: "Seamus, forse è meglio non avvisare chi può vendere la propria lealtà per denaro: non vorrei che fossimo noi a essere la parte che offre di meno."
Velazquez: "Meglio non rivelare il nostro arrivo a nessuno, concordo."
Seamus scuote la testa: "Sto parlando della persona a cui ho affidato tutti i miei affari a Sevir: ho assoluta fiducia, ed è raro che io lo dica. Una volta arrivati dovremmo poterci muovere agilmente. Non sono in città da diversi mesi ormai e potrebbero essere cambiate molte cose."
Whydah: "Uhm non sono convinto. Mi fido di chi ti fidi, ma non si sa mai."
Velazquez: "Señor Bran, non possiamo correre neppure il rischio che la missiva venga intercettata. Mi fido di lei, ma non mi fido dell'Impero."
Bran: "D'accordo, cercherò di contattarlo una volta lì, sperando che non moriremo tutti appena messo piede a terra."
La chierica riflette: "Señor Bran, potrebbe avvisare il suo contatto quando saremo a qualche giorno di distanza da Sevir, quantomeno potremmo ridurre il rischio. La Flotta Commerciale del Vicereame di Agrevia possiede il proprio seguito di Fantasmi, è possibile utilizzarli per inviare una missiva già in viaggio. Le sembra un compromesso accettabile?"
Gally: "Buona idea. Sarebbe ancora più bello se la lettera per avvisarlo fosse in codice."
Seamus sospira: "Ovviamente il messaggio è in codice! È indecifrabile, aggiungerei. Non vi ho detto che sono un crittografo? No? È utile per gli affari... E lasciatevelo dire, la roba che usa l'Aviazione Imperiale fa ridere in confronto a quella delle grandi compagnie."
Shaw guarda storto Bran ma si tiene per sé il commento.
Northeburg: "Abbiamo una linea di azione dunque, quindi procediamo."
Finalmente riuniti, gli Aviz di Alivan Velazquez si allontanano insieme sotto le brillanti lune di Atmosphaera, consci che il viaggio che stanno per intraprendere potrebbe essere l'ultimo delle loro vite.

Tra le mura del Vicariato nella grande capitale, un'Aviz osserva la tonaca nera e rossa, usata solo per l'investitura, piegata all'interno dell'intarsiato armadio. Scalza, e ancora con i suoi stracci addosso, la nuova Inquisitrice di Hesperia si limita a sostituire la cordicella usurata del saio con una fascia rossa: la superbia è un peccato grave, e distoglie da ciò che è vero, dalla sua missione.

L'ordine tornerà in tutto l'Impero Hesperide, dovesse bruciare l'intera Northe.

FINE DELLA SESSIONE