giovedì 28 marzo 2013

Like a Virgin: intermezzo musicale

Questa sera mi metto a correggere la terza Issue, nel mentre continua la retrospettiva degli anni Ottanta al femminile con il classico dei classici...

Ovviamente mi sto riferendo a Like a Virgin di Madonna: l'anno è il 1984 -mi aggiro sempre nei dintorni di quello che i nostri protagonisti potrebbero facilmente ascoltare accendendo la radio- e la canzone è tratta dall'album omonimo.
Like a Virgin è certamente un cardine della carriera della Regina del Pop.

Non avevo mai visto il video...
Venezia? Perché no?


A presto con la 3 # Issue!

mercoledì 27 marzo 2013

Atlas Tales 2 # Issue: New Year's Resolution

Eccovi la versione rivista della seconda sessione!
Scusate ancora per il ritardo.
Per i quattro cugini O'Shean è giunto il momento di mettersi al lavoro... 


Nel buio più assoluto, una linea di luce squarcia l'oscurità.
Polvere.

Atlas Tales
2 # Issue
New Year's Resolution

Brendan si porta la mano davanti al naso e alla bocca quando il vecchio Miles Flanaghann spalanca la porta dell'appartamento 505 al quinto piano della palazzina dov'è situato l'Ancient Mariner Irish Pub.
Miles, soddisfatto di aver rifilato il sottotetto ai quattro cugini O'Shean, con voce roca: "Benvenuti in Paradiso, coglioncelli."
Il 505 non è che una grossa stanza vuota con tre brande metalliche su di un pavimento in legno ancora originale.
C'è una specie di cucinino in un angolo e vicino ad esso c'è una porticina con un minuscolo bagno in condizioni quantomai preocupanti. 
Una grossa finestra è chiusa davanti a loro sul lato opposto, unico sbocco sull'esterno.
Un sottile strato di polvere uniforme ricopre tutto l'ambiente, le loro impronte rimangono impresse su di esso.
Finian si avvicina alla finestra per guardare fuori: "Faaaantastico!" il giovane è genuinamente contento: "è molto meglio delle cuccette di quella nave: c'è addirittura una finestra!"
Kenneth è sconvolto: "È uno scherzo... ditemi che è solo un brutto sogno..."
Guardando attraverso i vetri sporchi, la finestra rimanda una visuale fantastica: si possono ammirare le altre palazzine in stile Liberty della strada e oltre il verde del parco.
Sullo sfondo, gli onnipresenti grattacieli della downtown.
"Questo posto è veramente bello! Dai ragazzi, cosa sono quelle facce?" Finian si accorge che non tutti sono d'accordo con lui.
Kenneth:"Come fate... a stare dentro questo stallino per animali?" Paradossalmente, a Kenneth ricorda la visuale di un attico che si affacciava su Central Park e che aveva visto quando stava cercando casa.
Brendan strappa la chiave dell'"appartamento" al vecchio: "Bé, ti sei superato questa volta..."
Brendan fa con la mano il gesto di sparire al vecchio che ricambia con un grugnito incomprensibile di insulti.
Kay poggia lo zainetto vicino alla branda e si getta sul letto: "A domani, Flanaghann."
Brendan chiude la porta con un fastidioso cigolio.
Finian su siede sul primo letto libero posando la sua sacca da viaggio.
A questo punto, Brendan si getta sull'ultima branda rimasta e si rivolge a Kenneth in tono canzonatorio: "sei ultimo! Giocati la brandina con il cuginetto, io non la cedo di certo. Vedetevela tra di voi."
Kay alza il dito medio senza staccare la faccia dal cuscino liso.
Kenneth: "Tecnicamente il marinaio è una persona aggiunta, non un parente... quella specie di letto spetta a me."
Finian: "Nessun problema. Io posso dormire anche per terra, basta che mi troviate un materasso. Meglio di una branda in una nave da carico. La mia schiena è comunque abituata.”
Kenneth: "Non ti manca lo spirito di adattamento vedo..."
Brendan ridacchia: "visto? San Brandano! Dovresti imparare da lui, Kenny."
Finian si alza per far posto a Kenneth.
Brendan, inspirando a pieni polmoni: "sapete di cosa odora questo posto?"
Kay: "Piscio!"
Kenneth: "Sporcizia. Un vero letamaio... sarà pieno di scarafaggi e topi."
Finian: "...di chiuso?"
Brendan: "Avrei voluto dire "Libertà", ma ci avviciniamo abbastanza." 
"Era la mia seconda risposta, sono poetico per essere un marinaio..." dice Finian rimirando il panorama dalla finestra.
Kay si gira supino: "Ma non cambia che puzza di piscio. Finian puoi aprire la finestra?"
"Certo" Finian apre la finestra.
Brendan si mette seduto sul letto: "Bravi, e lasciatela aperta: fa un caldo infernale qui dentro, altro che Paradiso... Comunque, lasciatemi dire una cosa: ok, ok, è un posto di merda, ma non è questo il punto. Il punto è che da qui, adesso, comincia la nostra avventura."
Kenneth: "Allora, qual'è il primo passo verso la nostra emancipazione, "Mr. Guru"?"
Brendan: "Grazie di avermelo chiesto, Kenny. Primo: vi compro dei vestiti per stasera, non voglio vedervi in questo stato penoso. Secondo: andrò a fare visita ad un amico che vive qui. Bé, "amico"... conoscente. Ci servirà l'equipaggiamento giusto. C, mettiamo in atto il piano." 
Kenneth, a Brendan: "Per il vestito ho provveduto anche per te, da un sarto di fiducia: li ho in valigia. Ma esattamente cosa intendi con piano ed equipaggiamento?"
Kenneth, con espressione stupita: "Ah, cazzo, vero! il piano: passo numero... zero?"
Finian: (iniziamo bene...)
Brendan tira fuori uno dei suoi soliti sorrisi smargiassi: "Ah! Vi ho fregati, eh? No, tranquilli: ho un piano, anzi, due."
Finian: "E quale seguiamo?"
Kay: "Scusami il pessimismo Brendan... ma ti vedo abbastanza schizzato perché funzionino..."
Kenneth: "Ma piano per cosa?"
Brendan: "anche se mi ascolterei per ore, non ho voglia di perdermi in giri di parole: questa sera, cari cugini... giusto, sei cugino onorario, Testa Rasata... dicevo: questa sera uccideremo un uomo. O forse una manciata, dipende. Abbiamo due possibilità, due obbiettivi differenti a seconda di cosa sceglieremo. Allora, volete sentire le opzioni 1 e B?"
Kay: "Stai scherzando vero?"
Brendan: "quando parlo di lavoro non scherzo mai."
Kenneth inorridisce:" Se pazzo? vogliamo attirare subito l'attenzione su di noi e farci uccidere dalla Mafia?"
Brendan: "Ma il piano è proprio questo: attirare l'attenzione. Ma con un twist: non la attireremo su di noi."
Kay si siede irritato: "Non avevamo parlato di omicidi, cugino!"
Brendan: "Per che cosa credi siamo venuti fin qui ad Atlas, vendere dolciumi? Sono un criminale. E questo fa parte di quello che faccio. Lo sapevi."
Kay: "Mi va bene tutto tranne strappare la vita ad un uomo... Comprendi?"
Kenneth comincia a capire:" Vuoi uccidere una persona tra due scelte....ergo, vuoi mettere qualcuno contro qualcun altro, giusto?"
Brendan: "Esatto. E per rispondere al mio cuginetto: se ti dico di fare una cosa, tu la fai. Comprendes? Non ti chiedo di andare in giro a sgozzare donne e bambini, ma se c'è da premere un grilletto per coprire le spalle ad uno di noi, devo sapere che puoi farlo. E' ESSENZIALE."
Finian: "Se sono cattivi, non ho problemi ad uccidere. Almeno da parte mia" dice Finian sicuro: "Però faccio schifo a sparare..."
Brendan indica Finian, soddisfatto: "Questo. questo è lo spirito giusto."
Kay: "Difendere è una cosa. Togliere la vita ad un altro uomo è un altra."
Finian: "Dubito non ci sarà da difendersi e basta..."
Brendan: "se ti trovi in una sparatoria, devo sapere che puoi farcela. Lo capisci questo? Ti prometto che non sarai tu a premere il grilletto per uccidere a sangue freddo un uomo disarmato, ma se ci sparano, Dio il Cristo, tu devi sparare a tua volta e per ucciderli per giunta. Sai com'è."
Kay estrae un coltello lasciatogli dal nonno e lo lancia contro il muro di fronte: "Ti va bene come risposta?"
Kenneth: "Sei salito in aereo con quello?!"
Kay: "Quando hai un nonno che è stato un marine, qualche trucchetto lo impari..." 
Brendan: "Mi va bene, cuginetto. tornando a noi... Kenny lo ha subito intuito: voglio che un sasso cada sulla superficie immobile di questo stagno. Quel sasso saremo noi. Ora piccolo preambolo: Atlas non è la località da cartolina che l'Ente Turismo Bahamas ci propina, è un posto selvaggio e pericoloso. Ci sono tre  forze in campo qui quando si parla di cocaina: i rappresentanti dei Colombiani, gli Haitiani da Hispaniola, gli Italiani dalla Sicilia. E poi ci sono i rifugiati Cubani che sono in guerra con gli Haitiani di strada. Ah, I Colombiani e gli Italiani detestano i Cubani. Insomma, un gran casino."
Finian: "Adoro i casini..."
Brendan: "Fare saltare uno delle teste importanti di questi gruppi creerebbe un effetto domino che smuoverebbe tutta Atlas. Questo, come vedremo in seguito, verrebbe tutto a nostro vantaggio. Ora, possibilità A: uccidiamo il rappresentante dei Colombiani e facciamo cadere la colpa sugli Haitiani. Oppure, possibilità 2: uccidiamo il generale Avril dell'esercito Haitiano che "casualmente" sta cercando di entrare nel commercio della droga con i Colombiani e facciamo ricadere la colpa sugli Italiani che notoriamente non vogliono concorrenti. In ogni caso, boom, salterebbe il castello di carte."
Kenneth "Se dobbiamo colpire, colpiamo duramente contro gli italiani che sono la fazione più forte... non c'è ragione di scatenare una guerra tra poveri se non puoi i più forti restano in piedi pronti a prenderne il posto."
Finian: "Concordo. Mettiamo tutti contro gli italiani... li odio quelli!"
Kay: "Ragazzi, che ne dite se restiamo vivi invece?"
Brendan: "Ci resteremo vivi, giurin giurello." poi aggiunge: "Proprio in questo momento ci è in corso un incontro tra Italiani, Haitiani e Colombiani alla Marina di Atlas per cercare di creare un nuovo canale per la droga passante per Haiti. Stasera festeggeranno tutti assieme il Capodanno e il più che probabile buon esito della trattativa. E questa sera, colpiremo."
Finian: "Con cosa? Colpiamo di fino, o con fuoco e fiamme?"
Brendan si stende sulla branda: "Colpiremo Italian Style."
Kenneth, sarcastico:"Vuoi lupanarli?"
Brendan ride: "Fuori moda! No: spediremo il generale Prosper Avril in orbita. Botti di Capodanno cugini miei. E ci andremo pesante: faremo saltare l'elicottero del generale, la sua scorta e quel simpatico bastardo tutto in un colpo solo."
Kenneth: "Per far saltare un elicottero militare ci vorrà ben più di un paio di botti di Capodanno... almeno un Bazooka..."
Brendan: "E qui entra in gioco il mio "amico": è stato lui a informarmi sulla situazione in città. Quest'uomo vive qui in esilio dalla sua isola da parecchi anni ormai. Diciamo che Castro lo vedrebbe bene sotto qualche metro di terra."
Kenneth: "Per la riuscita, servirebbe un'auto scoperta veloce, e delle informazioni sul tragitto e gli orari dell'elicottero."
Finian: "non vedo l'ora...se avremo un lanciarazzi poi!"
Kay: "Non credo serva essere cosi plateali..."
Brendan: "Questo è vero, ma io voglio rischiare: devono vederlo tutti. Lo colpiremo proprio sull'eliporto  dell'Atlas Marina Resort" il giovane consulta velocemente un biglietto da visita dove si è segnato tutto: "Ho prenotato un tavolo per le undici, giusto in tempo per il brindisi..."
Kenneth, guardando i suoi cugini: "Questo piano è folle... siete sicuramente più adatti di me per tutto questo."
Brendan: "Allora non ci siamo capiti prima, mi scuso" sospira e si alza in piedi: "voi siete i miei compagni di cella, si vince inseme, si perde inseme" si stiracchia: "e poi il lanciarazzi pesa."
Finian: "Dai, vieni! Più siamo, meno probabilità di morire ci sono!"(non ne sono proprio convinto...)
Brendan: "La seconda fase di questo brillante piano arriva dopo... ma perché riempirvi la testa di inutili dettagli? Prima si accoppa il generale, poi prepariamo il passo successivo."
Kenneth, non entusiasta di essere stato tirato dentro: "Giusto, il lanciarazzi. Come intendi portarlo dentro il locale? Non mi freghi Brendan, dillo ora il piano e se è fattibile ci sto..."
Finian: "Immagino la risposta: nascosto nel brodo, no?"
Brendan: "Ok, ecco come: si da il caso che i cubani siano un po' dappertutto qui ad Atlas, anche nell'ambiente del catering e simili. Il mio amico, che chiameremo semplicemente "il mio amico", potrebbe fare entrare anche un cazzo di carro armato in quel resort grazie ai suoi piccoli e unti compañeros. Certo, poi gli dovremo un favore... ma possiamo vivere con questo peso, immagino..."
Finian: "E noi, sul tetto, abbattiamo elicottero e cattivo in un colpo solo?"
Kenneth: "Dopo? Come ce ne andiamo da quella polveriera?"
Kay: "E se il tuo amico ci frega?"
Brendan mette le mani avanti: "Calma! La particolarità del Marina Resort, oltre che essere uno degli ambienti più esclusivi dello stato, è quello di avere un enorme giardino pensile sostenuto dai tre grattacieli che formano il corpo principale del complesso: lì sopra si festeggerà il capodanno tra vip e quant'altro. L'eliporto è proprio su uno di questi tre grattacieli. Noi, dalla terrazza, faremo fuoco. E, no, non credo che il mio amico ci fregherà... almeno... un po' di fiducia nel genere umano per Dio."
Finian: "Fantastico. si mangia anche in questo posto?"
Brendan: "il loro cenone è leggendario... e anche il loro buffet."
Kenneth:"Di sicuro, meglio di questa bettola..."
Kay: "Sono io che penso a pararti il culo: procuratemi la planimetria di quel complesso, mi studio ogni possibile uscita."
Brendan: "Il tempo stringe, ma credo di potertela procurare. Allora ragazzi, ce la possiamo fare ad abbattere questo elicottero?"
Finian annuisce.
Kenneth: "Il terrorista sarebbe stato più pratico in queste cose... ma se va fatto, per Dio, facciamo saltare quel maledetto elicottero!"
Brendan guarda l'orologio, segna le quattro del pomeriggio: "Ok, ecco il programma delle prossime ore: farò visita al mio amico per l'equipaggiamento, intanto Kenny porterà Kevin e Testa Rasata a trovarsi uno straccio di vestito decente. Vi verrò a prendere per andare alla Marina, il mio amico ci farà consegnare dentro al resort il necessario, festeggeremo la mezzanotte attendendo che il generale riparta e inizieremo l'anno nuovo col piede giusto."
Finian: "Perfetto. Un inizio col botto, ovviamente."
Brendan: "Visto che faccio la spesa, altre richieste in particolare?"
Kay:"un coltello tattico e una Glock con silenziatore. E' tutto quello che mi serve."
Kenneth: "Procurami una Colt Detective Special, mentre io porto questi buzzurri a comprarsi un vestito... e anche una fondina."
Kay: "Buzzurro ci sarai tu, cugino. Odio i tipi con la puzza sotto il naso."
Finian: "Per me la pistola più facile da usare che riesci a trovare! Non sono sono un tiratore scelto francamente..."
Brendan si avvia alla porta: "Roger. Massimo due ore e sarò di ritorno. Vi porterei ma il mio amico è piuttosto diffidente verso i volti nuovi: comincia ad invecchiare pure lui..."

Uscito Brendan, gli altri tre rimangono per qualche minuto in silenzio a fissarsi, non sapendo bene cosa dirsi.
Poi, Kay rompe il ghiaccio rivolgendosi a Finian:"E così, non sai sparare?"
Finian: "Non ho detto così, ho detto che..."
Kay lo interrompe: "A quello possiamo rimediare. Nel mentre, fammi vedere come maneggi una lama" il ragazzo indica il coltello conficcato sulla parete: "Prendilo e prova a lanciarlo, il tuo bersaglio è il foro."  
Finian impacciato stacca il coltello dalla parete.
Kenneth vuole godersi la scena.
Kay: "Kenny, stiamo distanti da lui."
Kenneth fa qualche passo indietro.
Finian  si allontana dalla parete e cerca di lanciarlo prendendolo dalla lama, mirando al foro.
Kay:"La presa è buona."
Finian lancia il coltello con forza e sente la lama scivolare malamente dalle dita.
Il coltello cade a terra poco distante da Finian. 
Per fortuna la lama scivola bene non ferendo la mano del marinaio.
Kay, in tono ironico: "Ok lavoreremo pure su questo, te lo prometto."

Ormai il giorno è prossimo alla fine.
Anche se ad Atlas è sempre Estate, è pur sempre Inverno nell'emisfero nord.
Un grande sole rosso affonda dietro all'intrico di palazzi della downtown riflettendosi sulle vetrate dei grattacieli.
Lungo la Kennedy Road di Little Green, a circa una mezz'ora di cammino dall'Historical City, la calca è massima.
Little Green, il quartiere che ti lascia a corto di verdoni.
Ovunque, le luminarie e gli addobbi del Natale appena trascorso creano un particolare contrasto col clima caraibico della metropoli.
Migliaia di turisti si accalcano nella strada e nei negozi della metà più ambita dello shopping cittadino; gente ricca: sud giapponesi, tedeschi e arabi.
Tutti si agitano nella frenesia dell'ultimo giorno dell'anno.
A fatica i tre cugini cercano di avanzare tra la folla per tornare a quel sottotetto che non si può definire appartamento.
Nonostante i propositi di non spendere più del necessario, alla fine Kenneth ha agghindato a dovere i due più o meno cugini per la serata spendendo una piccola fortuna del budget messo a disposizione dallo Zio Ross.
Mentre i tre, sacchetti e pacchi degli acquisti appresso, finalmente riescono a ritornare nel loro quartiere, un taxi gli si accosta.
Abbassato il finestrino, si affaccia Brendan, di ritorno dalla sua visita all'amico molto prima del previsto: "Montate, ho nuove informazioni inaspettate!"

Brendan fa caricare gli acquisti e i cugini sul taxi per ripartire a razzo.
Aggiunge solo un: "Non so se questa è una buona notizia o una cattiva..."
Kay:"Spara."
Finian: (non voglio saperlo...)
Kenneth: "Fammi indovinare, hanno anticipato l'arrivo alla Marina?"
Brendan: "La partenza, per essere esatti. Questo vuol dire che il generale non si fermerà per Capodanno, ma ripartirà per Port-au-Prince per le undici di questa sera. Pare che le trattative con i Colombiani non siano andate come previsto e questo lo abbia indispettito."
Finian: ""Oh mamma". Per dirlo come gli italiani."
Brendan: "Abbiamo una scusa più che plausibile per far finire nel sangue l'incontro, ma credo che dovremo... uhm... cambiare bersaglio..." il giovane uomo si passa una mano tra i capelli già spettinati: "Fatemi ragionare... piano 3C: gli Haitiani fanno fuori gli Italiani perché la trattativa è fallita. Non avrei voluto toccare direttamente gli Italiani, ma dobbiamo osare."
Finian: "Non male, e come si fa?"
Brendan: "Gli spariamo un missile in culo, il piano non cambia, dovremo solo aggiustare il tiro: non mireremo all'elicottero, ma alla terrazza con gli Italiani. E lo faremo prima che Avril lasci la Marina: dovrà sembrare che il missile sia provenuto da quella angolazione!"
Kenneth, pensieroso: "La cosa si fa complicata."
Finian: "SE funziona, sarà un colpo da maestro!"
Brendan: "Lo faremo funzionare... i festeggiamenti dovranno rimandare, abbiamo una terrazza da far esplodere prima delle undici di sera."
Kenneth: "E se invece facessimo saltare il generale perché gli Italiani si sono sentiti offesi dal suo comportamento lasciando invariato il piano? Gli Italiani sono gente focosa. "Uomini d'Onore" si definiscono..."
Finian: "Secondo me si complica non poco il piano... come concetto, intendo."
Brendan: "E' la prima cosa che mi era venuta in mente, ma ci sarebbe un errore logico: è il generale ad essere adirato per il comportamento di quei terroni, non il contrario. E i Colombiani lo sanno..."

Il taxi ne frattempo scivola nel traffico della città, verso la North Bay Area.
I grattacieli degli anni quaranta e cinquanta lasciano il posto al vetro e all'acciaio delle nuove strutture, ancora più impressionanti al calar della notte.
Il taxi si prima del perimetro esterno della Marina permettendo ai quattro di scendere senza essere notati dal circuito di sicurezza.
Brendan con tutta la gentilezza di cui è capace, butta pacchi e sacchetti dello shopping in un fosso: "non ci serviranno questi, mi spiace ragazzi..."
Kenneth: "Che spreco..."
Oltre il perimetro di recinzione si estende l'Andros Marina Resort con i suoi ampi padiglioni e torri dalle sfavillanti luci che rischiarano la notte.
Un furgoncino del catering si avvicina a fari sparati verso di loro.
Brendan: "Piano 1Delta: ci facciamo consegnare CON il lanciamissili."
Il furgoncino si ferma proprio davanti ai quattro.
Finian: "E dove ci consegnano?"
Brendan: "Direttamente nel parcheggio sotterraneo del resort: useremo l'ascensore e il montacarichi di servizio per raggiungere la vetta della Torre A, quella dell'eliporto."
Brendan apre il retro del furgone invitando gli altri a montare a bordo per richiudere subito dopo il portellone dietro di loro.
In mezzo ad altre casse di frutta tropicale fresca, si trova una grande cassa di legno.
Kay:"Hai portato ciò che ti ho chiesto?"
Brendan: "è tutto lì dentro, lanciarazzi incluso."
Kenneth: "Aprilo, è meglio che il nostro esperto in cose militari dia un occhiata."
Kay apre la cassa e la rovista.
Nel mentre, il furgoncino riparte.
Il lanciamissili è un FIM-43 Redeye in dotazione all'Esercito degli Stati Uniti.
Sotto di esso, tutto il resto dell'armamentario.
Brendan si toglie di tasca una piantina stropicciata e la passa a Kevin: "Mi sa che dovrai portartela dietro."
"Ok, la controllo subito." Il ragazzo inizia a studiarla.
Kenneth: "La cosa difficile è uscire dal palazzo senza far notare il piccolino qui... Non è salutare girare con un lanciarazzi dopo un'esplosione."
Brendan: "Dovrete inventarvi qualcosa sul momento. Io sarò i vostri occhi dall'altra parte, sulla Torre C: vi informerò sui movimenti degli Haitiani. Voi tre portate il lanciarazzi sulla A e aspettate che vi dia il segnale. Tutto deve essere in sincronia perfetta."
Finian: "Qualcuno sa come montarlo?"
Brendan: "Se ci riescono i militari, non sarà difficile immagino."
Kenneth: "Ho i miei dubbi."
Brendan guarda gli altri O'Shean per qualche istante, le loro espressioni dicono tutto: "Avete capito il piano? Lo so, ma non guardatemi così. Come proposito per l'anno nuovo cercherò di fare meno casino con i piani, promesso."
I quattro sentono il furgoncino fermarsi.
Kenneth:"Kay sarà più indicato per coordinare la faccenda, sembra esperto."
Finian: "Speriamo bene..."
Kay: "Io ve lo monto. Il grilletto lo preme il signor marinaio."
Kenneth: "Per sbarazzarcene lo faremo cadere giù dalla torre: sembrerà che gli Haitiani lo abbiano gettato via dopo averlo usato.... noi andremo correremo ai piani inferiori. C'è qualcuno che parla spagnolo?" (Quanto vorrei essere ad Aspen...)
Finian: "Io parlo spagnolo. E sì, premerò il grilletto."
Kay monta la Glock. "Sento puzza di guai stasera..."
Brendan: "Ah, e indossate questi." il giovane passa ai tre delle uniformi blu scuro del personale del catering mentre si toglie rapidamente la giacca e la camicia: "meglio che niente."
Anche gli altri tre seguono il suo esempio cambiandosi in fretta e furia.

Brendan apre il portellone del camioncino come se fosse un sipario e la luce abbagliante della festa di Capodanno più esclusiva di tutte le Bahamas li avvolge nel suo abbraccio.
Adesso, non resta che scalare quella montagna per raggiungere il Paradiso.
Tutti gli attori sono ai loro posti, lo spettacolo sta per cominciare.

E ormai, mancano solo cinquantotto minuti.

martedì 26 marzo 2013

2 Minutes to Midnight: aggiornamento musicale

E come sempre, della sana musica per animare il blog!

Serve qualcosa di bello potente e la scelta di stasera mi sembra più che appropriata dati gli eventi dell'ultima sessione: tocca agli Iron Maiden con 2 Minutes to Midnight, singolo tratto dal loro quinto album Powerslave dell'84.
La guerra per la conquista di Atlas è iniziata!


Il video è fantastico:


Al prossimo aggiornamento!

Botti di Capodanno: terza Issue completata!


Un Mi-8 simile a quello affrontato dai nostri protagonisti

Il 1985 è cominciato con i fuochi d'artificio, non c'è che dire.
Siamo nel bel mezzo dei "tre giorni" di Brendan, tre giorni in cui il destino di Atlas e dei quattro cugini cambierà per sempre.
Aiutati, per ironia della sorte, gli italiani contro gli uomini del generale Avril (curiosità: è un personaggio reale), gli eventi di questa sera hanno dato il via ad un effetto domino dagli esiti ancora imperscutabili.
O forse c'è dietro un chiaro disegno?

lunedì 25 marzo 2013

Beep - Hai un nuovo messaggio in segreteria.


Questa sera, solita ora solito posto. Nulla è cambiato.



Mi scuso per essere sparito dalla circolazione in questi quattro giorni ma ho avuto qualche situazione personale da risolvere non posticipabile.
Tutto a posto comunque: al solito, non sono morto quindi è un buon risultato direi.
Niente aggiornamenti come avete visto, ma saprò recuperare in settimana di sicuro (anche perché avevo cominciato a preparare le cose annunciate).
Quello che non è cambiato è l'appuntamento di questa sera: confermo la sessione del Lunedì.
A stasera,

Il vostro DM

mercoledì 20 marzo 2013

Girls Just Want To Have Fun: intermezzo musicale e aggiornamento

Il ritorno delle quote rosa edition!

Qualche informazione sui prossimi aggiornamenti in arrivo:

Ho deciso che fino a quando non sarà un problema, continuerò a postare le sessioni riviste e corrette come fatto nelle scorse settimane.
L'Issue di Lunedì la sto correggendo proprio in questa sera, non tarderà ad arrivare.

Come da titolo, quote rosa!
Prossima scheda e ritratto di comprimario in arrivo, e questa volta tocca alla bella nipote del vecchio Miles, Ashling Flanaghann.
Finita la missione di capodanno, prometto che le quote rosa aumenteranno esponenzialmente!
Per adesso ho voluto farvi legare tra voi, l'interazione con la caterva di png che ho preparato arriverà di conseguenza.

Il prossimo approfondimento in arrivo è invece legato all'Atlas Marina Resort: meglio conoscere il luogo dove agirete!

La canzone di stasera è Girls Just Want to Have Fun dell'83 cantata da Cyndi Lauper e tratta dal suo album di debutto She's So Unusual.
Mi sono accorto solo stasera che non ho ancora messo su canzoni interpretate da donne!
Una grave mancanza a cui porrò rimedio nei prossimi aggiornamenti...



Il video:


A presto con la 2 # Issue!

lunedì 18 marzo 2013

Celebration: intermezzo musicale e aggiornamento

Pronti per la seconda (o quinta, se preferite) sessione di Atlas Tales.
Solo una manciata di ore separa i nostri eroi dalla mezzanotte di lunedì 31 Dicembre 1984...
Riusciranno i nostri (anti)eroi a stare dietro all'esuberanza criminale di Brendan?

Il singolo di questa sera non può che essere il mitico Celebration dei Kool & the Gang, uscito nel 1980 spaccato e tratto dall'album Celebrate! dello stesso anno.




Il video:


Bonus: dal loro album del 1974 Light of Worlds il famoso brano strumentale Summer Madness. 
Così, perché merita (e perché ad Atlas è SEMPRE estate).


So smooth...

The Ancient Mariner Irish Pub: approfondimento

Situato nella folkloristica Atlas Historical City, il The Ancient Mariner Irish Pub della famiglia Flanaghann è diventato in questi ultimi sedici anni un centro d'aggregazione della minuta comunità irlandese della capitale.

l'interno del The Ancient Mariner Irish Pub

La presenza di irlandesi americani nell'arcipelago è sempre stata scarsa.
Ad Atlas tradizionalmente è stata la zona nei pressi della Saint Brigit of Kildare Chatedral ad accogliere l'esiguo flusso di immigrati irlandesi. 
Oggi la comunità esistente, composta all'incirca da duecento persone, si identifica nella figura carismatica dell'arcivercovo di origini irlandesi William McNamara, dal 1976 alla guida dell'arcidiocesi di Atlas.

Il locale è stato aperto nel '68 da Miles Flanaghann, irlandese migrato a New York agli inizi del secolo, grazie ad un'ingente somma donatagli da un amico di vecchia data.
Il nome del locale di fatti non si riferisce al poemetto di Samuel Taylor Coleridge, ma è un'allusione a questo misterioso benefattore di cui il vecchio Miles non ha mai voluto rivelare il nome e su cui sono sorte numerose leggende.

L'Ancient Mariner occupa parte di primo e secondo piano all'interno di una palazzina in stile liberty di cui i rimanenti quattro piani sono appartamenti.
La famiglia Flanaghann occupa uno di questi.
Il pub cerca di accontentare la clientela irlandese senza trascurare i numerosi turisti che affolano la città vecchia: il locale offre un variegato menù dalle suggestioni più disparate seguendo il filo conduttore del mare, ma non disdegnando piatti di carne. 

Il vecchio Miles si trasferì con la moglie, la nuora e la nipote dal continente quando suo figlio Rory Flanaghann venne condannato a scontare una pena di vent'anni nel Federal Correctional Institution of Spanish Welles nell'isola di Eleuthra.
Pare che Rory sia stato coinvolto in un brutto affare legato al contrabbando di armi, ma Miles non ama giustamente parlarne.

La dedizione della famiglia nel gestire il pub in attesa del ritorno di Rory è ammirevole....

domenica 17 marzo 2013

Brendan "Junior" O'Shean

Come anticipato, è arrivato il momento di iniziare a presentare i comprimari di Atlas Tales!
Giustamente il primo non può che essere Brendan O'Shean, il figlio del boss de facto dei Killarnians e personaggio decisamente imprevedibile.



Brendan O'Shean
27 anni nel 1985

Costretto a portare il nome del capofamiglia, Brendan O'Shean è sempre sfuggito a qualsiasi etichetta gli si sia cercato di appiccicare nel corso degli anni.
Figlio primogenito di Ross O'Shean, fin da bambino Brendan ha vissuto per le strade di New York dimostrando un carattere forte, coercitivo ma allo stesso tempo inaspettatamente calcolatore.
Brendan ha sempre sentito un forte senso del dovere verso la famiglia ma nonostante questo ha sempre agito di testa sua, creando non pochi problemi al Padre e alla gang.
Eppure, gli innegabili ottimi risultati ottenuti sul campo lo hanno salvato più volte dalla collera dei famigliari.

Brendan ama far sfoggio della ricchezza della famiglia e dello status ottenuto da essa attirando sempre l'attenzione su di sé.
D'altro canto, quando il suo lavoro di scout per conto dei Killarnians lo richiede, si trasforma in un criminale spietato ed efficiente dal notevole sangue freddo.
Non è raro che in una stessa notte si intrattenga in qualche locale alla moda di Manhattan facendo a botte e l'ora dopo corrompa degli agenti dell'FBI per ottenere informazioni sui movimenti delle Six Families.
Proprio a causa di questa vita sregolata il padre Ross non è mai riuscito a vederlo come un concreto successore alla guida futura del clan ma ha sempre rivista in lui lo spettro di una pecora nera, la ripetizione del fratello Liam.
Brendan ha sviluppato una certa gelosia nei confronti del fatello Dwayne, di quattro anni più giovane, il prediletto di suo padre con cui condivide i tratti di un "vero" O'Shean.

Con suo cugino Kenneth i rapporti sono sempre stati complicati: se da una parte Brendan lo ammira sinceramente per la sua intelligenza e capacità di avvocato, fin da bambini lo ha considerato un debole e un codardo. 

Oggi, Brendan è intenzionato a trovare il suo personale modo di essere un O'Shean.

Fighting Irish: Happy St Patrick's Day!

Come da titolo: buon Giorno di San Patrizio a tutti!

Qualche veloce news sul programma delle prossime ore:
Oggi per festeggiare arriverà il background e il ritratto di quel simpaticone di Brendan, il vostro caro cugino.
Arriverà anche un breve approfondimento sul pub del vecchio Flanaghann che, come avrete intuito, vi farà un po' da "casa base" se mi passate il termine.
Domani sera solita ora è confermata la sessione di Capodanno: Brendan vi ha preparato un piano d'azione, uh, quantomeno azzardato...
Probabilità di successo?

Solo St Paddy lo sa! 


giovedì 14 marzo 2013

All Night Long (All Night): intermezzo musicale e aggiornamento

Tempo di decidere la data per la prossima sessione.
Direi che il Lunedì se vi è andato bene la scorsa volta potrebbe essere il nostro giorno fisso.
Aspetto conferme ragazzi, nel frattempo: musica!

Visto che si avvicina capodanno, vai di atmosfera vintaggia.
Un classicone: All Night Long (All Night) di Lionel Richie, singolo tratto dal secondo album "Can't Slow Down" dell'83. 
I preparativi per l'ultimo dell'anno continuano!


L'avete già sentita, ne sono sicuro:


Al prossimo aggiornamento!

Atlas Tales Premiére # Issue: Welcome to Paradise


Mi sembra più che giusto postare la prima sessione di Atlas Tales in cui compaiono tutti i protagonisti assieme.
Finalmente la campagna vera e propria è iniziata, benvenuti in Paradiso!


Pioggia battente sulla grigia pista di decollo dell'aeroporto di Dublino.
Nere nuvole oscurano il tramonto della capitale d'Irlanda nell'ultimo giorno dell'anno.
Non un sorriso, non un un gesto umano.
In lontananza si possono scorgere i cargo militari dell'esercito allineati e pronti al decollo.
Dopo l'ennesimo controllo al metal detector e ispezione da parte della polizia militare aeroportuale di quella che è ormai una nazione in trincea, finalmente i passeggeri del volo della Bahamasair diretto ad Atlas possono imbarcarsi.
Nessuno dei due cugini O'Shean proferisce parola, ma per ragioni differenti.
Finalmente, decollato l'aeromobile, possono lasciarsi sotto di loro il grigiore che ha mangiato il verde dell'Isola di Smeraldo.
La guerra non è mai stata così vicina.

Atlas Tales
Premiére # Issue
Welcome to Paradise

Aeroporto internazionale di Atlas City, mattina.
Sono tre ore emmezza che Kay Shaw è seduto sotto quella palma.
I suoi pochi effetti personali che si è portato da San Francisco sono contenuti in uno zaino.
Non ha voluto portare nulla, come per paura di poter rovinare quel poco di buono che possiede in un posto tanto differente da casa.
Il giovane osserva i passeggieri degli altri voli muoversi freneticamente nell'hub Bahamasair del Franklin Delano Roosevelt International Airport.
I pavimenti a motivi geometrici di onde bianche e nere hanno un effetto quasi ipnotico.
L'aria condizionata, al massimo del consentito e della sopportazione umana sta letteralmente congelando i suoi piedi. 
Finalmente, dallo schermo sopra alla sua testa, il tanto aspettato annuncio.
Il volo proveniente da Dublino è atterrato.
Brendan O'Shean è qui.

Dal ponte della Al-Gawar, nave portacontainer battente bandiera degli Emirati Arabi Uniti, si può vedere, in questa magnifica giornata più che estiva per gli standard ai quali è stato abituato da bambino, tutta la baia artificiale di Atlas. 
Il suo sfavillante skyline ultramoderno, dove le lussuose navi da crociera provenienti da ogni parte del mondo sono schierate a formare una muraglia galleggiante, scintilla sotto il sole abbagliante dell'arcipelago tropicale.
L'irlandese che di porti ne ha visti innumerevoli in vita sua non può che rimanere ammaliato comunque di fronte a questo spettacolo.
Dall'enorme ed arrugginita nave cargo, l'equipaggio di egiziani e marocchini è intento a completare le operazioni di scarico dei container: la nave ripartirà oggi stesso.
Sono ormai cinque giorni che Finian e il suo misterioso amico Aidan sono arrivati ad Atlas.
Il loro piano?
A quanto pare Aidan fa di cognome "Flanaghann".
Un suo lontano parente, uno di cui si possa fidare almeno, vive in città.
Non volendo nessuno dei due avventurarsi senza una meta nella metropoli, sono quattro giorni che Aidan prova a contattarlo da quella lurida cabina telefonica sul molo, inutilmente.
Deciso a tentare un'ultima volta, il giovane membro dell'IRA è sceso con le solite monete unte per cercare di contattare questo suo famigerato "zio".
Finian segue con lo sguardo le gru con i loro lunghi bracci sollevare quelle tonnellate di metallo, quanto da terra un punto gli fa cenno con la mano: forse è il loro giorno fortunato.

Ore 11.30: l'imbarazzo, o come non riuscire a rompere il ghiaccio.
Il portoricano pesantemente in sovrappeso alla guida del taxi fa avanzare la sua scassata carcassa che chiama auto tra la coda quotidiana che si forma all'uscita dell'aeroporto.
L'area della byland non è mai riuscita a gestire il traffico e le strette strade della città, costantemente congestionate, non hanno mai aiutato in tal senso.
Seduto da una parte, Kay; seduto dall'altra, Kenneth.
In mezzo: Brendan O'Shean con entrambe le braccia allungate ad occupare quasi tutto lo spazio dell'angusto abitacolo.
Non è stato l'inizio migliore: nessuna spiegazione all'aeroporto, solo una veloce stretta di mano e via,  di corsa verso la downtown.
Il sole picchia perpendicolare alla strada, illuminando tutto di una luce abbagliante mentre l'asfalto non fa che aumentare il calore nel taxi senza aria condizionata.
Kay e Kenneth si spiano di striscio lanciandosi qualche occhiata veloce ogni tanto.
Cosa potrebbero dire oltretutto per spezzare il silenzio imbarazzato?
E' sempre più chiaro che Brendan O'Shean ho qualcosa in mente e quel qualcosa suona sempre più come un presagio poco rassicurante.

Ore 12.35: l'arrivo, o come il caso muova i fili del destino.
La risposta finalmente è arrivata, quella risposta che hanno atteso da giorni.
Avendo raccattato i loro quattro stracci e salutato quel farabutto di un arabo mangiasoldi che occasionalmente è anche il capitano della nave, finalmente i due irlandesi hanno avuto la notizia migliore da quando sono scappati in fretta e furia da Tripoli: lo zio di Aidan è disposto ad ospitarli, ameno per qualche giorno.
Magari potrebbero cercare di tornare in Irlanda o chissà che altro.
Oggi le possibilità sembrano infinite dopo mesi di sconforto in mare aperto.
Presa la monorotaia che percorre in lungo tutta la città, e dividendo la spesa con quella manciata di dollari che possiedono, i due arrivano finalmente a destinazione.
Il caldo finalmente sembra svanire all'improvviso: la refrigerante ombra degli alberi al Donnelly Memorial Park, nel cuore della città, sono un'oasi scavata nell'asfalto di Atlas.
Città della Natura?
Come sempre quei dannati dépliant mentono spudoratamente.
Atlas è una foresta di cemento e vetro, affollata fino alla follia e caotica come una New York durante il periodo Natalizio.
Ripiegata la guida, Kenneth nota che il taxi si  sta fermando davanti all'ingresso di quello che dovrebbe essere il parco Donnelly.
Il taxista sudaticcio si volta verso i tre passeggeri aprendo il divisorio in plexiglass e aspettandosi pure una mancia per il pessimo servizio svolto. 
Liquidato senza troppi ringraziamenti, il portoricano riparte a manetta sollevando una nube dal tubo di scappamento.
La loro destinazione è qui vicino, forse: il quartiere storico della città, dove il loro porto sicuro Miles Flanaghann, l'uomo che li ospiterà, vive e lavora.
Brendan O'Shean, che per tutto il viaggio non ha fatto che fare caldo ai due cugini, si guarda intorno, divertito dal posto.
Kay: "E' qui il posto?"
Kenneth si lamenta del servizio taxi: "No, non direi: quel maledetto grassone ispanico ci ha scaricati nel parco quando gli avevo espressamente chiesto di portarci nel quartiere storico... ora come diavolo ci arriviamo a quel pub?"
Brendan abbassa lo sguardo verso i due "nuovi cugini": "Bé, sei tu il mio tutore, no?"
Kay si siede dove può e si gode il fresco: "Quando vi decidete ditelo."
Come turisti in cerca di una qualche attrazione non resta che chiedere informazioni e due giovani dall'aspetto trasandato, sacchi in spalla, sembrano il tipo di persone che potrebbero sapere come si gira in questo labirinto urbano.
Kenneth: "Almeno sembrano americani."
Finian e Aidan, fermatisi per cercare qualche cartello che li possa guidare, vedono due turisti avvicinarsi a loro.
Forse loro sapranno dove possono trovare il pub del vecchio Miles Flanaghann, lo zio di Aidan.
(Turisti... Avrò anch'io l'aria così spaesata?) pensa Finian. 
Aidan: "Credi che sappiano dove possiamo trovarlo? Si chiama..." si fruga in tasca ed estrae un bigliettino: "uh, "The Ancient Mariner" o qualcosa di simile..."
Esiste qualcosa chiamato destino a questo mondo, anche se è più rassicurante credere che sia il caso a governare la vita di tutti.

Kenneth, seguito da Brendan, si ferma davanti ai due giovani che immagina essere vagabondi o qualcosa di simile, tipo hippie: "Scusate, sapete come raggiungere il quartiere storico e il Pub di Miles Flanaghann?"
Finian: (non ci credo... destino beffardo) "No, mi spiace. Pensa che lo cercavamo pure noi..."
Kay, osservando la scena da una panchina, scoppia in una sonora risata.
Aidan squadra il loro interlocutore dall'accento newyorkese: troppo ben vestito per essere un vacanziero occasionale.
In viaggio di affari?
Un agente del fisco?!
Aidan si porta una mano dietro la nuca: "Uh, non vi deve dei soldi, vero?"
Bredan, fissando i due marinai: "Oh, ecco che ci siamo... noi turisti, entiendes?"
Finian: (ma come parla?) "Guarda che siamo irlandesi..."
Gli occhi di Brendan si illuminano: "quell'accento! ...non lo avevo riconosciuto. Volete sbronzarvi eh? Fate bene, questo mondo è troppo grigio."
Kenneth: "Fantastico, il mio giorno fortunato. E pensare che potevo essere ad Aspen..."
Kay si rialza e si avvicina al gruppetto: "Allora ragazzi siamo sulla stessa barca. Perché non chiediamo in giro? Magari il centro storico è anche vicino." poi, mentre si guarda intorno alla ricerca di passanti: "Piacere, Kevin."
Aidan: "Io sono Aidan. Stiamo cercando il locale perché gestito da un mio parente. Siamo marinai in licenza e vorremo fargli visita."
Finian: "Piacere, Finian. Cerchiamo qualcuno con l'aspetto non da turista, e vediamo se ci sa dire dov'è il pub."
Kay: "Credo sia un ottima soluzione... meglio iniziare comunque a camminare e a guardarci intorno. Che ne dite?"
Kenneth, scocciato da questa perdita di tempo: "Scusate se mi intrometto, ma secondo  il dépliant, il quartiere storico è oltre il parco... molto probabilmente attraversandolo ci potremmo arrivare davanti."
Brendan: "Sei tu che hai studiato a memoria quel coso, mi fido."
Kay: "Perché non l'hai detto prima allora? Eh vabbè ragazzi credo sia il momento di muoversi." Il ragazzo prende la sacca e inizia a camminare.
Finian, rivolto ad Aidan:"Dai, abbiamo trovato la comitiva..."
Aidan: "Se per voi non è un problema..."
Kay si volta sfoggiando una faccia che dovrebbe essere interrogativa ma esce estremamente buffa. "Perché, non vi stavate già muovendo? Forza dai."
Kenneth rotea gli occhi: (Fantastico. Gli unici irlandesi in città su sette milioni di persone dovevano toccare a me...)
Aidan e Finian si aggregano a i tre cugini senza farselo ripetere.

Il parco è una bella passeggiata di almeno un'ora, ma all'ombra quantomeno.
Arrivati al limitare opposto, dopo aver passato il Museo di Storia Atlantidea e la statua del fondatore Donnelly, la piccola cominiva si ritrova nel quartiere storico, dove svettano sopra le palazzine le guglie della Saint Brigit of Kildare Cathedral e i grattacieli della downtown.
Grazie anche alla concentrazione nel quartiere dei pochi edifici storici rimasti in piedi, questa è la zona di Atlas più europea in assoluto.
Senza troppa fatica, finalmente i nostri trovano il tanto agognato pub.
Nella stradina pedonale, la grande insegna rappresentante un'imbarcazione di legno li accoglie.
La scritta oro sullo sfondo in verde scuro non lascia dubbi: il posto è quello giusto.
Guardando dentro le finestre del locale si nota un arredamento in legno dal gusto irlandese, potrebbe essere elegante se non fosse pacchiano data la latitudine.
Finian, rivolto ad Aidan: "Andiamo a trovare tuo zio. Sai riconoscerlo, no?"
Aidan, reticente: "sì, dovrei. Non lo vedo da..."
Kay non si perde in convenevoli: appena vede l'insegna si getta dentro al locale.
Brendan: "...Entriamo, ho capito."
Finian e Aidan a questo punto entrano.
Kenneth è l'ultimo, riluttante.

Dentro, il locale è deserto e le luci sono spente. 
In fondo alla stanza, c'è un corridoio illuminato con una porta che probabilmente appartiene alla dispensa o ai bagni.
Ne esce un uomo sulla settantina, tarchiato.
Capelli grigi e volto rossiccio contornato da una barba ispida, l'anziano si volta verso il gruppetto esclamando: "Se non è questa una cazzo di coincidenza. Quando si dice che le disgrazie non vengono mai sole..."
Miles Flanaghann: se l'Irlanda fosse una persona, lui sarebbe comunque più irlandese di lei.
Il vecchio Miles ad Aidan: "Allora, tu che cazzo ci fai qui ad Atlas? Avevi solo un cazzo di lavoro da svolgere in Libia e invece sei venuto a pregarmi di nasconderti?!"
Aidan, intimorito: "Non è andato tutto come previsto..."
Finian: (ho un brutto presentimento...)
Kay si avvicina: "E tu dovresti essere quel vecchio amico di mio padre."
L'uomo osserva attentamente Kay: "Ragazzino, no. Un momento... sei il figlio di Liam?"
Kay: "In carne e ossa."
Kenneth ha un brutto presentimento quando sente "Liam".
Si avvicina a Brendan e gli sussurra: "Cosa significa la storia di suo padre? Pensavo che fosse un tuo amico, non il figlio di... quell'uomo."
Brendan: "...c'è una spiegazione razionale per tutto questo... ma prima..." a voce alta: "Flanaghann, pezzo di cazzo, quindi voi pazzi terroristi continuate a fare casino pure qui? E' questo che mi dite? Portaci qualcosa da bere e calmati per amor di Dio."
Il vecchio alza le spalle e si mette al lavoro.
Kenneth ha un terribile presentimento: sente odore di guai alla Brendan...
Brendan, a Finian: "E tu, testa rasata? Sei uno di quelli che si diverte a far saltare in aria gli scuolabus come questi?"
Finian, impietrito:"Nossignore. Sono un povero marinaio!"
Kay: "Ehi cugino, dovresti calmarti."
Aidan, visibilmente rosso in volto: "La nostra nostra è una guerra, yankee. Non puoi capire."
Kenneth, posando una mano sulla spalla di Brendan: "Infatti, non sono problemi nostri... ricordati di quello che ti ha detto Zio Ross."
Brendan si tocca la guancia dove la ferita fresca dalla scazzottata di un paio di giorni fa brucia ancora e sorride alzando le mani: "si faceva per conversare con i nostri due amici irlandesi della loro splendida Pietra Verde."
Aidan ancora più rosso: (è “Isola di Smeraldo”, idiota!)
Il vecchio Flanaghann torna con un vassoio stracolmo di boccali di fresca Beamish: "Questa la offre la casa. E tutti a sedervi, per Dio."
Finian sta sudando freddo: "Grazie, ci voleva."
Kay tira un attimo Brendan in disparte, poi gli sussurra: "Mi spieghi perché al nome di Liam prima sono rimasti tutti di stucco?"
Brendan: "Uh... è una questione che la nostra famiglia non ha elaborato nonostante siano passati vent'anni..."
Kenneth prende un boccale e ringrazia, ma è titubante a trangugiare tutto quell'alcol di pomeriggio e a stomaco vuoto.
Brendan afferra due boccali di birra e ne passa uno a Aidan: "Dai terrorista, bevi."
Aidan sbuffa e accetta.
Kay prende la coppa e nel frattempo osserva il vecchio che ricambia con un'occhiataccia.
Kenneth chiede a Miles:"Potremmo avere anche qualcosa da mangiare, se non è di disturbo? Siamo appena arrivati e non abbiamo ancora avuto il piacere di assaggiare la cucina locale."
L'uomo annuisce e poi con tutta l'aria che ha nei polmoni grida: "Ashlin', muovi quel culo secco e vieni a preparare qualcosa per i nostri ospiti!"
Dal piano di sopra con una scopa qualcuno batte forte sul pavimento/soffitto come a dire di aver capito.
Finian: (scappo dall'Irlanda e mi ritrovo in Irlanda, ma dall'altra parte del mondo...)
Brendan: "...mentirei se dicessi che questo posto non è un cesso."
Finian:"Secondo me se lo ripeti ci uccide."
Kenneth a Brendan: "Se il locale non è di tuo gradimento caro cugino, forse troverai la strada più confacente alle tue necessità."
Brendan con lo sguardo scorre i presenti: "Mi guardo attorno e chi vedo? Brutte facce da irlandesi: gente come me... e come te, Kenny, anche se non ti piace ammetterlo. Mi piace. E sapete perché?" bisbigliando: "dai, chiedetemelo."
Kenneth: "Sarebbe meglio di no... di solito le tue battute tendono a degenerare in scazzottate."
Brendan: "Non si conosce veramente un uomo se non si è mai fatto a botte con lui... così si dice, no?"
Aidan: (Questa la voglio proprio sentire...) "Perché?"
Finian: (noooooo!)
Brendan: "Bravo il mio piccolo terrorista. E' semplice: ci vedo scritto “opportunità” sulle vostre fronti. Vedete, io ho un dono, semplice ma importante: so riconoscere le persone giuste quando le incontro. E voi lo siete."
Finian: (meno male che mi riconosce come persona giusta...)
Kay:"E mio padre? Lui com'era secondo te?"
Brendan comincia a gesticolare: "Questa è una buona domanda, Kevin. Molto buona. Tuo padre era come noi: uno spirito libero. E' questo che ci accomuna. Io credo che esista una forza superiore chiamata "destino". E quello di oggi non è stato un caso, è stato un segno."
Kenneth sa dove sta per andare a parare:"Sei impazzito? Tuo padre ci ucciderebbe tutti piuttosto che farti diventare come Zio Liam."
Kay guarda male il cugino: "Kenneth stai parlando di mio padre..."
Brendan: "Al nostro tavolo vedo: un brillante avvocato che so che potrebbe essere il fottuto Presidente se solo lasciasse andare quella zavorra che si porta addosso; il mio cuginetto, figlio dell'unico O'Shean che ha saputo lottare per ciò in cui credeva; vedo pel di carota qui, che nonostante sia un terrorista credo che abbia un buon cuore sotto quella corazza... e vedo questo nostro misterioso ospite... come hai detto di chiamarti, testa rasata? Tu mi sembri il più irlandese di tutti qui. Sei come un piccolo San Brandano cazzo, lo sento." sorride: "io vedo un dream team qui, ecco cosa vedo."
Finian, sottovoce:"Finian... Finian O'Shean."
Kenneth: "E cosa vorresti realizzare con questo 'dream team' qui riunito?"
Brendan: "Grazie Kenny, è la domanda giusta. E' semplice: conquistarci la Libertà. Siamo come dei compagni di cella, compagni che cercano di evadere... dobbiamo cercare di stare uniti. Sento che ognuno di voi ha un sogno... e se vi dicessi che potete realizzarlo se solo lo voleste?" poi si gira verso Finian: "scusa marinaio, non ho afferrato il tuo cognome."
Finian, con un colpo di tosse: "O'Shean."
Brendan quasi si cappotta della sedia.
Kay: "Finian O'Shean?! Sei un altro cugino?"
Kenneth divertito: "Altro cugino di cui non sapevo nulla?"
Brendan sgrana gli occhi, quasi gli manca il respiro, poi beve un sorso di birra: "D-E-S-T-I-N-O. Destino! Chi cazzo lo ha mai visto questo?!"
Finian: "Sono scappato dall'Irlanda... tempo fa."
Brendan: "Saranno più di sessant'anni che la la nostra famiglia non ha contatti con l'Irlanda... certo... potresti essere un O'Shean a caso, ma il nostro cognome è la variante più rara di Shea! Come... cioè..." si calma: "...visto? Destino."
Aidan: (che dannazione dicono questi?)
Kay: "Ehi aspetta fermi una attimo... Noi arriviamo qui e a 'caso' troviamo un altro membro della famiglia? Mi stai prendendo per il culo?"
Brendan: " Coso O'Shean, ci siamo mai visti noi?"
Finian: "No, non credo..."
Kay: "Ok, ok... ho capito. Torniamo a noi... finisci di parlare."
Kenneth: "Ammettiamo che tutti noi vogliamo cambiare vita. Come ti prefiggi di modificare il nostro fato, cugino? In buona sostanza... cosa dovremmo fare?"
Brendan, serio come non lo è mai stato in vita sua: "dovete fidarvi di me."
poi, torna ad avere la sua solita espressione smargiassa: "...e vi spiego perché. Vedete, nella mia famiglia ho sempre svolto il ruolo di scout, fin da bambino. Conoscere gente, recuperare informazioni, arruolare nuove leve per la gang. Insomma, benché mio padre non si fidi di me come figlio, ha sempre rispettato il lavoro che svolgo per i Killarnians" fissando Kenneth: "altrimenti non saremmo qui oggi." Poi continua: "Vedete, ho invocato il destino non a caso: ho ricevuto una soffiata strettamente confidenziale da un membro della CIA. Quel bontempone di Reagan ha in mente di fare un annuncio clamoroso il prossimo anno... ma nei corridoi del pentagono e della CIA si rumoreggia già di qualcosa. Qualcosa che il governo sta sviluppando qui alle Bahamas."
Sicuro di aver l'attenzione di tutti, Brendan prosegue: "La droga è per perdenti. E io non voglio rovinare la vita del nostro quartiere importando quella merda nelle nostre strade più di quanto non ci sia già a causa di negri e italiani. Voglio dare qualcosa di positivo alla nostra gente. Quindi" si alza in piedi dritto davanti a loro: "Ho intenzione di impossessarmi di quella cosa che il governo sta preparando per combattere i commie. E poi, la useremo noi."
Kay fa un applauso ironico: "Bravo. Ora spiega cos'è e cosa fa sta 'cosa'."
Brendan adocchia Ashling, la nipote diciannovenne del vecchio Flanaghann, avvicinarsi al tavolo con due vassoio pieni di frutti di mare, gamberetti e chele di granchio.
Brendan: "il pasto è sacro." e si risiede.
La giovane, occhi azzurri e capelli castano chiari a contornare un bel viso pieno di lentiggini, sorride a Kay: "alla fine sei arrivato, mister registratore."
Kay:"Avevo voglia di rivederti occhio fino..."
Ashling: "occhio a mio nonno piuttosto."
Kay: "Sì, lo so. Appena ha saputo di chi sono figlio è rimasto di sasso" il ragazzo sa di essere osservato ma lo dice ad alta voce e fa finta di niente.
Aidan guarda in modo troppo compiaciuto la parente.
Kenneth, a Kay: "Conosci la signorina?"
Finian, con una punta di invidia: "a quanto pare..."
Brendan affera un enorme gamberone: "Se questa roba è buona la metà di quanto dice la pubblicità di Supah Shrimp Seafood potrò ritenermi più che soddisfatto! Avete presente la pubblicità, no? Quella col gambero vestito da supereroe."
Per un secondo tutti lo guardano con biasimo.
Brendan: "Bé, buon appetito."
Finian, mangiando come un porco: "...'tito."
Kenneth prende una porzione di chele di granchio e chiede a Brandon: "Non ci hai ancora detto cosa sarebbe questa nuova arma di Regan..."
Kay si gira verso il vecchio Miles con il bicchiere vuoto. "Posso chiederti un'altra pinta?"
Il vecchio con una smorfia prepara la birra.
Kay: "Sto aspettando che mi dici perché non ti va a genio la mia faccia vecchio."
Brendan, col volto sporco di salsa, sorride: "E chi ha detto che è un'arma?"
Kenneth: "Hai detto che la stavano sviluppando...ho pensato a qualcosa di meccanico...."
Brendan, dopo aver svuotato la chela: "Certo, il potenziale lo vedo... ma non sono sicuro di potermi fidare di voi. Vi propongo questo:  datemi tre giorni, lavorate per me. Vi farò guadagnare più di quanto abbiate mai visto fino ad adesso. Finiti quei tre giorni, se avremo lavorato bene assieme, vi rivelerò di che si tratta... altrimenti amici come prima e ognuno per la sua strada."
Kenneth: "Facile così, ma ti ricordo che dei due quello che ci perde di più sono io se non torniamo a NY con un nulla di fatto."
Ashling, andata a prendere la birra dal nonno, si rivolge a Kay: "Non ci pensare, lui odia tutti allo stesso modo."
Kay: "Simpatico..." Dice questo facendo una faccia ironica al vecchio.
Brendan picchietta le dita sul tavolo di legno: "Io e mio cugino siamo qui per la droga" si ferma: "non scandalizzo nessuno, vero? Bé: avremo quell'accordo coi Colombiani, ma voglio anche i soldi di quei rifiuti umani. E li avremo. O tutto o niente, non esiste una via di mezzo."
Kay: "Io ho un patto con te e sono già in lista."
Aidan guarda storto Brendan: "droga? che cazzo sei, uno spacciatore?"
Brendan: "No. E detto da un terrorista suona buffo."
Aidan alza le mani: "me la sono cercata."
Kenneth:"Se possibile anche io starei lontano da quella roba... in più non ha senso sfidare gli italiani al loro stesso Business, ma restando qui io e te rischiamo di diventare un obbiettivo."
Brendan: "Non succederà, non se avremo il giusto aggancio. Ho già un piano, ma di questo avremo modo di parlarne..." 
Kenneth solleva il boccale di birra e ne beve un sorso e poi dice: Bé cugino, io sono come San Tommaso: vedere per credere. Non mi puoi chiedere di aver fiducia senza mettere niente sul piatto... ma d'altra parte non posso nemmeno tornare a NY senza di te, quindi stiamo a vedere cosa combini."
Brendan: "tre giorni... tre giorni e cambierai idea su di me, KENNETH" poi si rivolge al nuovo parente acquisito e al Flanaghann dai capelli rossi: "Allora, misterioso O'Shean e signor terrorista, sarete dei nostri?"
Finian: "Andata...tanto a me basta scappare..."
Aidan invece si alza: "Sapete cosa vi dico? Che è un'idea del cazzo. Io... me ne tiro allegramente fuori. Ho ancora uno scopo nella vita, e quello scopo non è farsi ammazzare ad Atlas" il giovane si allontana: "grazie per la compagnia. Vedrò di partire domani stesso per Dublino. Ma lasciate che vi dica una cosa: i sogni sono sogni proprio perché rimangono tali. Solo gli ideali contano in questo mondo."
Brendan sbuffa, lasciandolo andare: "...e il mio appetito è svanito" poi si rivolge ai tre O'Shean rimasti: "Riposatevi, lavatevi e vestitevi a modo: questa sera festeggeremo il capodanno in grande stile... e vi voglio carichi: il lavoro comincia proprio stanotte."

Capodanno 1985, sarà un evento che ricorderanno per sempre...