giovedì 28 febbraio 2013

Before Atlas Tales 1# Issue: Emerald Blood

Vi presento la trascrizione della prima sessione di Before Atlas Tales!
Ormai definite "background giocato" queste tre sessioni forniscono le motivazioni dei protagonisti per giungere nella Città di Atlas.
Per tanto ho deciso che verranno postate perché anche gli altri giocatori le possano leggere e commentare.
Per le sessioni regolari, adotteremo il metodo del riassunto utilizzato per la prima stagione di Pax Americana.
Ecco a voi dunque l'Issue numero uno, protagonista Kenneth O'Shean:


All'alba di una mattinata limpida e ghiacciata di fine anno, un giovane uomo cammina stretto in un costoso giaccone firmato lungo il sentiero deserto all'interno di Central Park.
Una volta cuore del territorio controllato dai Killarnians, adesso ne rappresenta il confine est: qui finisce Little Emerald, oltre al parco comincia il dominio indiscusso degli italiani.
Ma di tutto questo a Kenneth O'Shean non importa assolutamente.
Sigaretta in bocca, il giovane avvocato tenta di riscaldarsi i polmoni con quel catrame mentre il silenzio della mattinata è interrotto solamente dal rumore di qualche intrepido corridore solitario incurante del ghiaccio e dei cumuli di neve ammassati ai bordi delle strade.
Ha bisogno di riflettere, Kenneth, di restare solo per qualche ora.
Perché nuovi problemi sono in arrivo dalla sua "famiglia".

Before Atlas Tales 
1# Issue 
Emerald Blood

La scorsa sera la notizia tanto inaspettata.
Dopo aver trascorso la Vigilia e il Giorno di Natale in famiglia, Kenneth sperava di aver dato la sua quota di partecipazione alla vita del clan O'Shean.
Il palazzo di famiglia, la grande casa dov'era cresciuto a Broadway, aveva accolto come ogni anno per le feste natalizie parenti più o meno prossimi da tutta l'East Coast.
I Crowley, i ragazzi della Winter Hill Gang di Boston, i cugini su a Washington DC.
E ovviamente i tre figli del Padre con le loro famiglie.
Già, il "Padre", come devono tutti chiamare rispettosamente il boss Brendan O'Shean, l'uomo che in un modo o nell'altro li mantiene tutti.
Perché questa è la più grande frustrazione di Kenneth: essere in debito col grande capo, suo nonno paterno.
Certo, è diventato un avvocato dal futuro promettente, ma grazie a chi?
E poi, lo studio legale dove lavora, a chi appartiene?
Forse è questo il motivo più o meno incoscio per cui continua a giocare in borsa.
Difficile dirlo, e difficile accettare quando un favore diventa un ordine.
Era ormai tarda sera e Kenneth stava per congedarsi figurandosi già di come avrebbe trascorso il Capodanno ad Aspen, Colorado dove aveva prenotato in albergo già da due mesi.
Aveva persino comprato l'attrezzatura da sci nuova, in vista dell'agognata vacanza sulla neve.
E poi, come un fulmine a ciel sereno, la notizia: "cambio di programmi, Kenneth" avevano detto, "accompagnerai Brendan" avevano ordinato.

Brendan, non quello "vero", come rimarca sempre con una certa aria di scherno Kenneth, ma Brendan figlio di suo zio Ross, il boss de facto dei Killarnians data la salute non proprio perfetta e l'età del loro Padre.
Brendan, quel Brendan che da bambini lo prese di mira rendendogli la vita un inferno. 
Quello che poi, quando era tornato da Harvard, lo aveva accolto a braccia aperte come se nulla fosse, perché non era lui ad aver subito.
Kenneth si è riproposto di non portargli rancore riguardo al passato: sono uomini adulti ormai.
L'ordine di accompagnare Brendan è arrivato direttamente da Ross O'Shean, preoccupato per il futuro del figlio.
"Devi portarlo con te" aveva detto ieri sera, "è tuo cugino e siete coetanei" aveva aggiunto "la tua presenta lo rimetterà in riga" aveva sentenziato in fine zio Ross.
Già, perché è sempre la terza generazione a distruggere il lavoro delle precedenti.

Mentre è assorto in questi pensieri freddi come il clima newyorkese, una voce squillante turba il silenzio della meditazione.
"Sapevo di trovarti qui, Kenny!" 
Quel soprannome odioso, già.
Nel voltarsi, Kenneth con la coda dell'occhio già individua la figura di un giovane uomo alto e pallido come lui che alzando la mano in segno di saluto gli sorride cordiale: "Non è mai il momento giusto, vero?"
Brendan "Junior" O'Shean.
Kenneth si volta e fa un cenno di saluto: "Buon giorno, Brendan" poi estrae il portasigarette dal taschino della giacca: "Ne vuoi una?"
Brendan si avvicina e ne sfila una: "Grazie, ne ho proprio bisogno."
Kenneth prende l'accendisigari e lo accosta alla sigaretta, accendendola.
Brendan, capelli sempre spettinati, come da bambini; il suo volto chiaro e lentigginoso è spesso cosparso di lividi e abrasioni, segno della sua vita "movimentata" come la chiama lui.
Il suo giaccone di Armani va a nozze con lo stile contemparaneamente costoso e appariscente che lo contraddistingue.
Brendan tira due boccate veloci e poi si mette a guardare i prati del parco, ancora coperti da un sottile strato di rugiada.
Un pallido sole sta sorgendo dietro di loro tra i grattacieli di Manhattan.
Brandan: "Non era mia intenzione rovinarti la vacanza... con... come si chiama quella vostra segretaria carina? Quella moretta? Uh. Bé, quella. Mi spiace Kenny."
Kenneth sospira e risponde: "Sono gli imprevisti del mestiere, sarà per un'altra volta..."
Brendan tira una forte pacca sulla spalla a Kenneth che quasi gli fa volare di mano la sigaretta: "Grazie, cugino."
Poi lo guarda attentamente: "Ti ricordi quando giocavamo all'Inwood Hill Park? Giù, nel quartiere dei Crowley. C'è quella grossa statua di San Brandano che il Padre ha regalato alla città, hai presente? La guardavo sempre e mi dicevo "chissà se un giorno saremo statue anche noi?" come gli eroi, sai no? Perché è palese che quella statua sia nostro Padre."
Ma per Kenneth "giocare" voleva dire essere preso a strattoni, come minimo.
Ciononostante sono comunque ricordi che condivide con Brendan.
Kenneth fa buon viso a cattivo gioco:" Mi ricordo di quei tempi, facevamo sempre a botte, e di solito ero io quello che le prendeva... non ci sono proprio tagliato per queste cose. Comunque, sono sicuro che anche tu un giorno avrai un bel monumento in tuo onore. Ma parlando di cose serie, è strano vederti così mattiniero Cugino... è successo qualcosa?"
Brendan tira un'altra boccata: "No, è che... no, niente. Volevo solo assicurarmi che non portassi rancore per la vacanza. Sarei anche andato da solo, ma papà non si fida. Non si è mai fidato, per la verità." la sua espressione si fa più cupa: "In fondo, sei tu il preferito del Padre tra i suoi nipoti. Persino mio fratello Dwayne è meglio visto di me. E' per via di questo nome? Beh" butta per terra la sigaretta spegnendola con il tacco della scarpa: "forse posso imparare qualcosa frequentandoti, no?" e strizza l'occhio al cugino.
Perché questa è l'ultima possibilità per Brendan ed egli ne è ben conscio.
Brendan: "Giusto: papà ti aspetta, fai un salto al palazzo. Vedrò di comprarmi qualche abito adatto per il clima, dicono che nella Città di Atlas sia estate tutto l'anno."
Kenneth vorrebbe scappare.
Odia il caldo, odia le le località latinoamericane, ma soprattutto odia la compagnia che gli è stata affibbiata: "Meglio non far aspettare lo zio" poi da una pacca sulla spalla al cugino: "Non preoccuparti, tuo padre lo fa solo perchè tiene a te, e il nome che porti rappresenta la fiducia che la famiglia nutre nei tuoi confronti."
Brendan saluta il cugino e lo guarda allontanrsi nella direzione opposta: "Bugiardo" non può che sospirare al vento gelido.

La residenza degli O'Shean è il Broadway-Chambers Building, edificio in mattoni che svetta su Broadway acquistato e restrutturato dal Padre durante la Seconda Guerra Mondiale.
In questo luogo Kenneth ha vissuto assieme al suo padre adottivo fino a quando non ha trovato un modo di allontanarsi dal clan.
Eppure, non ha mai capito in tutti questi anni il motivo per cui il vecchio Brendan lo ha sempre preferito agli altri nipoti, decisamente più "O'Shean" e "irlandesi" di lui.
Sorvegliato come una banca, l'edificio ospita tutta quella serie di attività di facciata della famiglia includendo, ironia della sorte, anche lo studio legale dove Kenneth esercita.
Per questo con i suoi risparmi vive in affitto nella Lower Manhattan, lontano da quella casa.
Gli ultimi piani del palazzo sono la loro residenza vera e propria, dove il Padre, e la famiglia dello zio Ross vivono.
Ross O'Shean è il ritratto del Padre e potrebbe essere considerato la sua emanazione.
Quando il boss Brendan ebbe l'intuizione di adottare le tecniche del nemico per sopravvivere, impostò la gang sul modello della Mafia, dandole una gestione familiare, cosa che ha funzionato in larga parte, suppur con grandi sacrifici da parte dei suoi membri, nessuno escluso.
Il patrigno di Kenneth, Bran O'Shean, al contrario dell'ambizioso e autoritario fratello è un uomo riservato e schivo che non si è mai sposato per stare dietro al figlio adottivo.
Alla fine, Bran è la persona che più di tutte si è dimostrata una famiglia per lui, parola che viene usata troppo spesso per aver significato altrove.
Arrivati all'ultimo piano, la vista su Broadway è magnifica.

I grandi e lussuosi interni della casa sono ancora addobbati a festa e il grande albero attorno a cui ieri si sono riuniti per scambiarsi i regali è illuminato come un faro.
Kenneth è davanti alla spessa porta dello studio, per qualche istante immobile, poi esitante bussa alla porta:"Posso entrare?"
Ross, ancora in vestaglia, viene direttamente ad aprire la porta.
Il ritratto quasi perfetto del Padre a 54 anni, Ross ispira una reverenza differente ma altrettanto efficace.
Da anni costretto a difendere Little Emerald da negri, ispanici e italiani, si è guadagnato sul campo il rispetto con cui è riverito nella zona, di cui si sente il difensore: "entra pure, forza."
Kenneth velocemente entra nello studio: "Brendan ha detto che volevi parlarmi."
Barba ancora da radere, Ross si siede in poltrona ad osservare dalle grandi finestre i lastroni di ghiaccio galleggiare sul piccolo tratto di Hudston nello scorcio che si intravede tra i palazzi.
Ross: "Sì, e puoi immaginare anche il perché. Siediti pure." dice indicando la poltrona affianco.
Kenneth si siede: "Atlas..."
Ross: "Già... Kenneth, non voglio che facciate casini laggiù: lascia pure parlare il ragazzino ma occupatene tu."
Il viaggio che i due cugini si apprestano ad affrontare non è una vacanza, ma un viaggio di lavoro per conto della gang.
Deciso a trasgredire le indicazioni del Padre, Ross O'Shean è convinto di poter far rivivere a Little Emerald ed ai Killarnians i fasti passati.
In un presente dominato dalle Six Families, Ross sa che per ottenere ciò che vuole li dovrà sfidare al loro stesso gioco: lo spaccio di droga.
In fondo, se prima era l'alchool, che cos'era la cocaina se non merce del nuovo Proibizionismo?
Suo padre, Brendan "l'Intrepido" O'Shean, non aveva fatto la stessa cosa ai suoi tempi con il contrabbando d'alchool?
Eppure il vecchio è reticente: troppo rischioso avventurarsi fuori New York in un mercato sonosciuto tentando di arrivare alla fonte, i Colombiani, eludendo quei bastardi dei Palermo.
E questo Ross lo sa: "Dovete solo, e ripeto "solo", fare una ricognizione. Capire come sono i meccanismi. Il grosso del traffico è diviso tra Miami e Atlas. Se Miami rifornisce casa, Atlas rifornisce l'Europa. Miami è troppo rischiosa, se potessimo scavalcarla e ridirigere parte del flusso da Atlas verso New York, avremmo fottuto Don Palermo."
Kenneth: "Non è semplice ingannare gli italiani... hanno una fitta rete di informatori e contatti a tutti i livelli. Se vengono a sapere che siamo ad Atlas, farebbero sparire ogni pista e ci sogneremmo di entrare nel commercio. Ho pensato di allungare il viaggio rendendo più difficile un eventuale tracciamento. Pensavo di passare dall'Irlanda: nessuno sospetterebbe di due irlandesi che tornano nella terra dei loro antenati."
Ross sorride a Kenneth: "Sapevo di poter contare su di te. Spero che quel disgraziato prenda il buon esempio invece di sputtanare i miei soldi in giro per Manhattan. Mi ricordi-" si interrompe, stava per dire "Liam": "-ero così alla tua età: sempre pronto a fare la cosa giusta per la famiglia. Posso stare tranquillo."
Già, suo fratello minore Liam, scappato dalla famiglia perché non riusciva ad accettare il loro modo di vivere, proprio come Kenneth.
Ross: "Ho già un contatto dove farvi alloggiare. Non usate le carte e portate pochi contanti con voi, solo lo stretto necessario."
Kenneth: "Per quanto riguarda i colombiani? Sarranno loro a cercare noi, suppongo. Noi dovremmo limitarci a sentire e riferire la loro offerta."
Ross: "In città troverete modo di entrare in contatto con loro. Se andrete nei luoghi giusti, attirerete la loro attenzione. Ma attenti: sono in guerra con cubani e haitiani. Non è il Paradiso illustrato sui depliant, è un posto pericoloso. Controlla che non si cacci in qualche guaio, Kenneth. Promettimelo. E per ogni cosa c'è il vecchio Flannaghan, il vostro approdo sicuro in città: sarà lui ad ospitarvi nel quartiere dove vive."
Kenneth: "Lo farò rigare dritto, è ben consapevole che questa è la sua ultima possibilità."

Legami di sangue.

E anche il giorno della partenza, il 29 Dicembre 1984, è arrivato.
Il loro arrivo ad Atlas è previsto per il 31, giusto in tempo per festeggiare il capodanno, jetlag permettendo.
Con l'unica valigia che si porta dietro, Kenneth O'Shean si ritrova dopo aver pagato il taxista al Kennedy International Airport sperando che il volo non sia annullato per il maltempo: è una giornata nevosa questa, dove grossi fiocchi fluttuano nell'aria scendendo fitti dal cielo bianco.
Accanto a lui Brendan, vestito con una vivace camicia Hawaiiana sotto un giaccone di pelle bianca, trascina il suo bagaglio con una mano e si sfrega con l'altra il cerotto sulla guancia destra, guardando divertito la neve cadere.
"Kenny, non siamo mai andati in vacanza assieme. E prima che tu mi dica che non è una vacanza ti rispondo: è la nostra copertura o no?"
Kenneth è sconvolto con la leggerezza con cui lo dice: "Corretto, sarà una bella vacanza." poi guarda la camicia Hawaiiana:" Chiuditi la giacca, non vorrai ammalarti prima di partire... passeremo per un luogo freddo."
Kenneth Ridacchia: "sei il mio guardiano, non mia madre."

L'aereo della Aer Lingus per Dublino, nonostante il ritardo di quattro ore, alla fine decolla verso l'Emerald Isle, la verde Irlanda.

Il Boeing viaggia nella notte dell'Atlantico.
Kenneth indossa la mascherina per dormire, cercando di non pensare a nulla.
Brendan, accesa la lucetta sopra alla sua testa, sfoglia distrattamente la guida turistica "Benvenuti in Paradiso" ripensando a tutti i mesi di preparativi e progetti per pianificare questa nuova linea di condotta dei Killarnians.
In fondo è stato proprio lui a suggerire in primo luogo a suo padre di avventurarsi verso il 51° Stato sfidando il Padre.
Perché Brendan O'Shean è frivolo ma non stupido e forse proprio per questo ha detestato il cugino quando erano bambini: dei due, era l'unico a poter sognare di avere una via di fuga.
Ma questo non ha più importanza, troppo tardi per queste fantasie infantili.
Brendan O'Shean non può competere con la statua di suo nonno, ma forse un giorno la potrà far rimuovere da quel parco una volta per tutte.

mercoledì 27 febbraio 2013

Screaming for Vengeance: intermezzo musicale

Dopo due mezzi intermezzi musicali, è ora di tornare a fare le cose sul serio!
E visto che siamo belli lanciati, è ora di tirare fuori l'artiglieria pesante...
Tre brani belli carichi da altrettanti singoli tratti dall'album "Screaming for Vengeance", anno 1982, dei britannici Judas Priest.
Vai con l'heavy metal!


You've Got Another Thing Comin':


(Take These) Chains:


Electric Eye:


Stasera seconda sessione di Before Atlas Tales!

Before Atlas Tales: il nostro viaggio è cominciato!

Central Park d'inverno, la prima location vista in Atlas Tales

Con la sessione di questa sera è cominciato ufficialmente Pax Americana II:Atlas Tales.
Le prime tre Issues andranno a comporre Before Atlas Tales, il capitolo introduttivo alla campagna vera e propria.
In questa prima issue, che potremmo definire una sorta di background giocato, abbiamo fatto la conoscenza di Kenneth e Brendan O'Shean due cugini tanto differenti quanto legati dallo stesso sangue irlandese.
Entrambi cercano di divincolarsi dall'ingombrante presenza del loro clan sebbene in maniere e con esiti differenti.
Suo malgrado costretto a vegliare su Brendan, Kenneth dovrà tenere fede alla parola data al boss de facto dei Killarnians: il temuto e rispettato Ross O'Shean.
Il viaggio verso Atlas di Kenneth è appena cominciato e anche il nostro!

martedì 26 febbraio 2013

Fighting Irish: The Killarnians, i signori di Little Emerald

Da semplice migrante a signore indiscusso di Little Emerald (Upper West Side), la parabola di Brendan "the Bold" O'Shean, boss dei Killarnians, si inserisce nella lunga tradizione criminale che purtroppo ha contraddistinto la Storia di New York.




Agenti di polizia osservano versare barili di liquore in un tombino durante un raid negli anni del Probizionismo

Quando l'allora quattordicenne Brendan O'Shean, in fuga dalla miseria della sua città natale di Killarney in Irlanda, giunse nel 1921 a New York, la città era nel pieno di quella che sarebbe stata ricordata come la Prima Guerra Italo-Irlandese.
Virtualmente icontrastati fino all'arrivo degli immigrati italiani, gli irlandesi avevano mantenuto un saldo controllo di New York fino agli anni ottanta dell'800 per vedere gradatamente diminuire la loro influenza.
Con l'espansione delle famiglie italiane negli approdi della città, scoppiò la guerra.
Diverse bande criminali di irlandesi si unirono a formare la White Hand Gang, alleanza in funzione anti-italiana contro le bande di Mafia e Camorra della Black Hand.
Erano gli anni del Proibizionismo (1919-1933) e il giovane O'Shean, con lo stesso spirito d'intraprendenza che lo aveva condotto in America, cominciò a frequentare una piccola gang di Inwood Hill nell'Upper West Side di Manhattan.
All'interno conobbe Dylan Crowley, di due anni più grande, suo futuro alleato e amico fidato.
Il padre di Crowley, a capo della gang, gestiva una distilleria abusiva nel quartiere e Brendan finì per aiutare l'amico e il padre nel lucroso business del contrabbando.
Il conflitto con gli italiani nel mentre infuriava per le strade e nel '25 gli uomini di Crowley si unirono alla White Hand Gang.
Gli irlandesi uscirono vincitori dalla guerra riuscendo ad uccidere tre dei più importanti gangster italoamericani: Vincent Mangano, Albert Anastasia, e Joe Adonis.
Agli inizi degli anni '30 la guerra terminò e Brendan, che si era distinto sul campo dimostrandosi uomo di ficiducia, decise di rimare a fianco di Bill Lovett, leader della White Hand.
Ma quella vittoria aveva solo posticipato la minaccia italiana che sarebbe tornata ancora più violenta e pericolosa nel secondo dopoguerra.
Alla fine del Proibizionismo il trentenne Brendan, sopprannominato "the Bold" per la sua audacia, era secondo solo a Bill Lovett quanto ad importanza.
The Killarnians, la gang di O'Shean i cui membri provenivano principalmente dalla Contea di Kerry, si era espansa nell'area di Broadway fino a raggiungere Inwood Hill.
Già alleati con la famiglia Flannaghan, i Killarnians assimilarono la gang di Dylan Crowley, il cui padre era molto qualche anno prima.
Per i rimanenti anni prima del secondo conflitto mondiale, i Killarnians continuarono ad espandersi stroncando sul nascere le mire delle gang di altre minoranze che in quel periodo cominciavano ad affacciarsi sulla scena mentre con gli italiani, organizzati dal '31 nelle Five Fimilies (i Lucchese, i Bonanno i Gambino i Genovese e i Colombo), si era giunti ad un suppur fragile equilibrio di coesistenza.
La Seconda Guerra Mondiale venne e passò, portando con sé drastici cambiamenti: il 3 Settembre 1949 la Sicilia divenne parte degli USA come 50° Stato.
L'Operazione Husky aveva portato la Mafia (nelle figure di Lucky Luciano e del giovane Ruggero Palermo) ad intessere stretti rapporti col parti del Governo e una nuova ondata di criminalità proveniente dalla Sicilia avrebbe di lì a poco invaso l'America con tragiche conseguenze per l'Irish mob newyorkese. 
Brendan O'Shean negli anni '50 consolidò definitivamente la sua posizione di supremazia sull'intero Upper West Side, che in quel periodo venne sopprannominato "Little Emerald" in alludendo all'alta concentrazione di irlandesi americani nella zona "protetta" dai Killarnians.
Con l'ascesa di una nuova famiglia criminale, quella dei Palermo, la stabilità raggiunta dopo la Prima Guerra Italo-Irlandese si disgregò e ben presto si aprì una nuova stagione di violenza.
Guidata dallo spietato e intraprendente Ruggero Palermo, la nuova famiglia mafiosa alleata dei Genovese, si incuneò nelle Five Families cambiandone l'equilibrio interno e lasciando dietro di sé una scia di sangue.
Conclusesi le lotte intestine con la supremazia dei Palermo/Genovese, le rinnovate Six Families erano pronte per reclamare New York come loro dominio.
Una possibile nuova guerra tra italiani e irlandesi sembrava alle porte e la White Hand Gang si divise sul come comportarsi con i Palermo.
Non disposti alla coesistenza, un sicario dei Palermo assassinò il boss Bill Lovett nel 1961 dando inizio alla Seconda Guerra Italo-Irlandese.
L'esito, questa volta, fu diametralmente opposto.
Brendan O'Shean venne scelto dall'Irish mob newyorkese come nuovo leader della loro alleanza per condurre le gang alla vittoria.
Nei circa quindici anni di scontri che a più riprese videro episodi di violenza alternarsi a tregue, gli irlandesi dovettero arretrare completamente dalle zone portuali della città prima e dall'intera Brooklyn e parte del Queens poi.
Con le gang afroamericane a premere a nord dal Bronx, la White Hand Gang collassò definitivamente dopo che i Killarnians si dovettero ritirare dalla guida della coalizione.
Dalla metà dello scorso decennio circa ad oggi, le Six Families guidate dai Palermo controllano di fatto New York City.
All'ormai anziano boss degli O'Shean rimane fedele l'Upper West Side, metà della sua sfera d'influenza al massimo dell'espansione dei Killarnians, mentre l'Irish mob è solo una delle tante realtà criminali all'ombra di Don Ruggero Palermo.


Panorama di Little Emerald, ora corrispondente all'Upper West Side di Manhattan, e Central Park

lunedì 25 febbraio 2013

New York New York: intermezzo musicale & aggiornamento

Un aggiornamento veloce sul programma dei prossimi giorni.

Domani sera inizierà ufficialmente Altas Tales!
Mi sono messo d'accordo con Daniel e sarà il primo a cominciare con la sessione singola di Kenneth O'Shean.
Giovedì dovremmo avere invece la sessione singola di Finian, attendo conferma da Gigi.
Non ho più sentito Lello, meglio che domani gli mandi una mail/sms, bisognerà che mi metta d'accordo per la sua sessione singola.
Finito questo giro introduttivo si parte con le sessioni del gdr vero e proprio che potrebbero cominciare dalla metà della prima settimana di Marzo, a seconda di quando faremo la sessione di Kay e della vostra disponibilità.
Il prossimo aggiornamento in vista è la descrizione dei membri della famiglia O'Shean a New York, che sto preparando in questo momento.

Il brano di stasera, per restare in tema, è il celeberrimo "Theme from New York, New York" di Frank Sinatra (il cui singolo è del 1980) scritto appunto per "New York, New York" (1977) di Martin Scorzese.
E a New York inizierà l'avventura: un piccolo omaggio alla prima sessione di PaxAm?

Di seguito, la canzione del grande Frank:



Ci siamo ragazzi!

domenica 24 febbraio 2013

Fighting Irish: origini mitiche e storia del Clan O'Shean


Lo stemma araldico della famiglia O'Shea/O'Shean

Il cognome O'Shean (assieme al più diffuso O'Shea e dei similari Shean, Shea, Shay, Shaw, Shee) è l'anglicizzazione del gaelico irlandese Ó Séaghdha: il suo significato è uccello rapace e possiede anche l'accezione di maestoso, regale oppure ingegnoso, sapiente.
Il motto del clan è QUERITE VERITATEM, "ricercate la Verità".

Le rovine del castello McCarthy a Ballycarbery. Il sito era in tempi antichi una fortezza O’Shean

Origini mitiche e storia del Clan O'Shean:

La leggenda legata all'origine del clan vuole che una nobile fanciulla della stirpe dei Fir Bolg (gli antichi abitanti dell'Irlanda prima dell'arrivo dell'arrivo dei Tuatha Dé Danann) ormai prossima al parto, fece un sogno profetico.
Una notte infatti sognò di trovarsi sulle rive della baia di Dingle ancora avvolta dalle tenebre e di scorgere una luce alta in cielo provenire da occidente: sulle acque apparve una titanica creatura di fuoco fiammeggiante simile ad un falco che le annunziò l'inizio di una lunga stirpe e prospera per mano del nascituro.
La fanciulla per onorare il falco chiamò il figlio Séaghdha iniziando così la stirpe degli O'Shean.

Il clan O'Shean appartiene alle genti di Corcu Duibne, regno medievale corrispondente in parte all'attuale Contea di Kerry dove il congome si trova largamente diffuso e le cui tracce risalgono a più di novecento anni fa.
Il cognome nacque all'incirca nell'XI secolo quando il regno di Corcu Duibne si espanse e la sua popolazione crebbe.
Gli abitanti della costa sud della baia di Dingle cominciarono a chiamarsi col nome del loro mitico antenato diventando Ua Séaghdha, ossia "figli di Séaghdha".
Successivamente "Ua" divenne "O" e quello che era divenuto un cognome venne anglicizzato in Shea/Shean.
La storia del clan Ua Séaghdha si legò ben presto con quella del clan Ua Failibhe (O'Falvey) e del clan Ua Congaile (O'Connell), gli altri due congomi che emersero dal regno di Corcu Duibne.
Gli O'Shean furono signori di Ui Rathach (la penisola di Iveragh) fino alla conquista Anglo-normanna dell'Inghilterra.
Assieme agli O'Falvey con si imparentarono strettamente, gli O'Shean furono da sempre esperti marinai e navigatori anche se le tensioni tra i due clan mancarono per il controllo del territorio.
Con l'arrivo degli Anglo-normanni i clan locali d'Irlanda videro rapidamente declinare la loro influenza e nonostante la fiera resistenza agli invasori, gli O'Shean furono sopraffatti e Corcu Duibne intera cadde in mani straniere.
Il clan si dovette adattare alla nuova situazione politica e intessette relazioni con i nuovi signori di quella regione.
Nel '300 gli O'Shean erano ormai degni di fiducia da parte dei loro signori Anglo-normanni da ottenere la piena cittadinanza.
Nel '500 famiglie del clan si erano stabilite definitivamente a Kilkenny dove era conosciuti col cognome di O'Shean.
Dall'insediamento di Kilkenny deriva la maggior parte delle famiglie moderne del clan.
Nel '600, guidati da Sir Richard O'Shean, divennero per circa duecento anni la famiglia più influente della città ed una delle più importanti della regione.
Durante i turbolenti avvenimenti del XIVII secolo, molti dei possedimenti egli O'Shean vennero confiscati prima sotto Cromwell e poi dopo la Battaglia di Boyne.
Nonostante l'importanza e il prestigio della famiglia vennero pensantemente ridimensionati, gli O'Shean riuscirono a rimanere una presenza costante nel panorama della contea di Kerry fino al XIX secolo.
La diaspora irlandese dell'800 e le successive migrazioni  hanno sparso questo clan in giro per il mondo, dalle due Americhe all'Australia.
Oggi il cognome O'Shea/O'Shean è uno dei più diffusi nella Contea di Kerry e le tracce del glorioso passato del clan sono visibili in tutta la regione.


sabato 23 febbraio 2013

Working for the Weekend: intermezzo musicale & aggiornamento

E così questa sera abbiamo concluso con gli aggiornamenti principali in vista dell'inizio della campagna!
Da domani in poi gli aggiornamenti verteranno su vari approfondimenti dell'ambientazione per renderla più viva possibile.

Parliamo della campagna:
La campagna inizierà con tre sessioni singole, una per ogni giocatore che faranno da antefatto alla campagna e descriveranno le motivazioni che porteranno ognuno dei protagonisti nella Città di Atlas.
Siamo al 23di Febbraio, possiamo ormai decidere quando svolgere queste sessioni: vorrei che ognuno di voi pensasse già dalla prossima in poi una sera in cui sarebbe libero e potrebbe fare la sessione.

E ora musica musica musica!
Questa sera è la volta dei Loverboy col loro singolo del 1981 "Working for the Weekend".
Buon fine settimana a tutti!




Adoro questa canzone:



Fatemi sapere la vostra disponibilità!

Finian O'Shean

E quel momento che ormai tutti sapete ritorna anche stasera.
Tempo di presentare il terzo protagonista di Pax Americana II: Atlas Tales duque.
Un giovane ma esperto marinaio che ha girato il mondo, il desiderio di libertà di Finian O'Shean lo ha portato lontano da casa.



Finian O'Shean
26 anni nell'85 

Finian nasce a Killarney (contea di Kerry) in Irlanda, luogo di origine del Clan O'Shean.

Gli O'Shean d'Irlanda sono un clan ora in declino ma dalla ricca storia e tradizione, fatta di vescovi e baroni nei tempi remoti.
Relegati in provincia, al contrario degli O'Shean d'America sono una famiglia onesta e timorata di Dio, rispettata da tutti nonostante la loro grande influenza sia ormai solo un ricordo. 
Ma la tranquilla vita dell'Irlanda non fa per Finian: a diciassette anni scappa di casa dopo che il veemente osteggiamento di un suo amore da parte della famiglia lo convince definitivamente a partire finendo per imbarcarsi su di un mercantile, intenzionato a girare il mondo.
Finian ha in questo modo la possibilità di visitare il Regno Unito, i Paesi Bassi, la Francia, la Spagna, l'Italia e poi il resto del Mediterraneo come Palestina ed Egitto imparando le lingue ed accumulando preziosa esperienza come marinaio, antica vocazione del clan O'Shean mai sopita.
Dopo quasi dieci anni passati per mare, Finian  è un marinaio esperto che ha navigato su mercantili dal Mediterraneo all'Oceano Indiano.
Passa la sua vita a pensare al suo vecchio amore lasciato in Irlanda, che si ripromette sempre di raggiungere una volta raggiunta la stabilità economica che un mestiere di questo tipo difficilmente può garantire.
Non più un ragazzo ma un giovane uomo, Finian si è trovato a dover affrontare situazioni complesse durante i suoi viaggi dovendo scendere a patti e talvolta affrontare pirati e sovietici.
Nel 1984 si imbarca da Tripoli alla volta di Miami su di una portacontainer vista la paga decisamente migliore delle precedenti, tentando di migliorare la propria qualità di vita.
Non è mai andato negli Stati Uniti ma sa di avere dei parenti lontani a New York, la parte di famiglia che il Clan non ha mai accettato come eguale nonostante l'impero economico d'oltreoceano.
Finian possiede un carattere estroverso, gioioso, ma da buon marinaio è burbero e sboccato. 
Non ha addestramento specifico con le armi ma ha tanta forza nelle braccia e il suo fisico non è di certo gracile poiché tende a mangiare in abbondanza.
Non ha paura di niente e di nessuno avendolo il mare abituato a gravi pericoli e insidie, ma non per questo è impulsivo o sprovveduto.

venerdì 22 febbraio 2013

Kenneth O'Shean

Ed è di nuovo quel momento.
Stanotte vi presento il secondo protagonista di Pax Americana II: Atlas Tales, un giovane avvocato di New York che tenta di raggiungere la vetta dell'alta società: Kenneth O'Shean, legale consociato del clan e uomo ambizioso.



Kenneth O'Shean

Età: 27
Capelli: Castani
Occhi verdi: Verdi
Lavoro: Avvocato, occasionalmente Broker.

Cresciuto nei bassi fondi di New York, Kenneth è il figlio di John O'Shean, membro del clan O'Shean, una potente famiglia di mafiosi irlandesi operanti a New York. 
Era un ragazzino gracile e di salute cagionevole, spesso picchiato dai bulli di quartiere, tra cui i cuginetti e gli altri figli di membri dell'organizzazione.
Il padre era un alcolizzato e violento, la madre era una donna fragile e remissiva.
A 6 anni la madre morì "cadendo dalle scale" e poco tempo dopo anche suo padre passò a miglior vita, ritrovato accasciato in un vicolo con 2 colpi di calibro 38 nel petto, probabilmente rimasto vittima di un regolamento di conti tra bande rivali, mentre tornava a casa dopo l'ennesima sbronza.
Fu adottato dalla zio paterno Bran che viveva nel palazzo del capofamiglia Brendan O'Shean, il nonno di Kenneth.
Crescendo si accorse che il retaggio irlandese, la vita di strada e nei bassi fondi non facevano per lui; a 13 anni ottenne una borsa di studio statale e ottenne la possibilità di frequentare delle scuole private, abbandonando così il degrado dell'istruzione pubblica americana.
Il severo nonno paterno intuì che in lui c'era un potenziale diverso rispetto al comune ragazzo di quartiere.
Incoraggiò i suoi studi e con i suoi agganci e intimidazioni gli trovò un posto ad Harvard.
Dopo essersi laureato, Kenneth cominciò a occuparsi di qualche faccenda giuridico amministrativa e talvolta economica del clan associandosi all'anziano legale di famiglia. 
Oggi il suo desiderio è quello di ritagliarsi un posto prestigioso nell'alta società americana.

giovedì 21 febbraio 2013

Eyes Without a Face: intermezzo musicale

E anche Fort Sodenberg è andato!
Stasera si è conclusa la parte dell'ambientazione generale.
Dunque è tempo che mi occupi dei pg: prossimi aggiornamenti i background e i ritratti.
E questa volta tocca a Billy Idol e al secondo singolo del 1984tratto dall'album Rebel Yell!






La traccia che da il nome al singolo:


E altre due tracce icluse:



Cosa dire? Un singolo fantastico!
Restate collegati a Pax Americana, i pg sono in arrivo!

Benvenuti in Paradiso: Fort Sodenberg

Tipiche villette a schiera in riva al mare nella zona residenziale di Fort Sodenberg

Fort Sodenberg:

Fort Sodenberg è una tranquilla cittadina a pochi kilometri della Sodenberg Air Force Base, la più importante installazione militare dell'arcipelago.

La località deve il suo nome al maggiore dell'esercito americano di origini bavaresi Alexander Sodenberg che durante la Seconda Guerra Mondiale ivi installò un avamposto militare fortificato nei giorni dell'Operazione Thule e che ben presto divenne il quartier generale fulcro della controffensiva. 
Al maggiore Sodenberg viene riconosciuto il merito di aver per primo reagito alla minaccia nazista ed è considerato l'eroe della Guerra Atlantica.
Il nucleo abitativo si formò in conseguenza dell'apertura della base nel '55 come sostegno ai famigliari del personale militare in alternativa a Mangrove City che ancora oggi costituiscono la maggioranza dei residenti.
Nel 1962 la vicina Sodenberg Air Force Base è stata il fulcro della Crisi dei Missili delle Bahamas e conseguentemente le strutture adite al lancio di testate nucleari sono state smantellate a seguito del Trattato del Tropico del Cancro.
La cittadina confina con l'Andros Mangrove Forest National Park che dal confine sudest di Atlas attraversa Mangrove Cay e giunge fino al perimetro della base militare.
L'intero distretto sud di Andros è una rinomata località di pesca sportiva ed immersioni e Fort Sodenberg offre agli appassionati tutti i confort ed i servizi necessari.
La cittadina offre numerosi ristoranti di pesce nell'incantevole cornice del distretto meno urbanizzato dell'isola.
Per gli appassionati di Storia ricordiamo inoltre lo United States Air Force Museum, archivio storico della Guerra Atlantica e vasta esposizione di aerei e memoriabilia dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi. 
Facile da raggiungere in macchina, Fort Sodenberg è il paradiso della pesca sportiva e delle immersioni, una piacevole gita per chi ama la Natura delle Bahamas.





Gli Atlantic Sailfish sono tra le varietà ittiche predilette dalla pesca sportiva

Quartieri principali:

Washington Square:
La vasta piazza col monumento al primo Presidente degli Stati Uniti è il punto terminale della famosa Coral Drive.
Da Washington Square si dirama la Marlin Boulevard che prosegue verso la base aerea.
Ampi parcheggi sono presenti in zona per consentire un'agevole permanenza a Fort Sodenberg.
Lo United States Air Force Museum è facilmente raggiungibile dalla piazza.

Marlin Boulevard:
La strada principale di Fort Sodenberg e la via d'accesso alla Sodenberg Air Force Base.
La cittadina si sviluppa lungo il boulevard e verso l'Oceano dove sono situati gli alberghi e i ristoranti dalle specialità di pesce, tra cui crostacei e il Marlin a cui la strada scherzosamente rende omaggio.
Il Crab Cove Country Club è frequentato da ufficiali in pensione e oltre ai campi da golf possiede un porticciolo privato.
Oltre, avvicinandosi alla base aerea, si estende la zona residenziale non turistica. 




Dettaglio di un P-51 Mustang allo United States Air Force Museum di Fort Sodenberg

mercoledì 20 febbraio 2013

Tonight: intermezzo musicale

Vista l'ora e visto che manca solo più Fort Sodenberg alla lista delle location, vai con l'intermezzo musicale.
Direttamente dal 1984 qualche estratto dall'album Tonight di David Bowie.



Immagino che nel suo locale a Luminous Beach lo metteranno sicuramente...


La canzone che da il titolo all'album:


Il video della mia preferita dell'album:


Il video di un'altra canzone presente:


Buona notte e mi raccomando, restate sintonizzati su Atlas tales!

Benvenuti in Paradiso: Mangrove City [U.S. Historic District]



I tipici edifici Art Deco sul lungomare del tratto di Coral Drive a Mangrove City 


Mangrove City [U.S. Historic District]:

Mangrove City è un comune di Andros Island fondato il 24 Aprile 1918 quando le Bahamas divennero un protettorato degli Stati Uniti d'America.
Sorta sul precendente insediamento inglese di Mangrove Cove, la città fin da subito divenne un'aprezzata località turistica delle Bahamas.
Mangrove City dal 1977 è Distretto Storico degli Stati Uniti: la città mantiene ancora l'aspetto originario che rende il distretto il più grande raggruppamento di architettura decò (nella variante dello Streamline Moderne) al mondo e patrimonio inestimabile americano.
La città viene ricordata anche per i tragici eventi della XV Conferenza Internazionale di Storia Atlantidea del '40 che portarono all'assassinio del professor Solomon Cohen e che furono il preludio dell'Operazione Tule.
Durante il secondo conflitto mondiale la città divenne sede di rifugiati da Atlas in fuga dalla distruzione dei bombardamenti Nazisti.
Conclusa la dolorosa parentesi, dal dopoguerra ad oggi la città è tornata ad imporsi come una delle mete balnerari più tipiche di Andros al pari delle spiaggie più note della Città di Atlas.
Magrove City è inoltre un ritrovo di artisti ed intelletuali del calibro di Andy Warhol, John Giorno, Lou Reed, Roy Lichtenstein, Patti Smith, e Susan Sontag
Centro culturale di rilievo, la città ospita numerose gallerie d'arte contemporanea pubbliche e private, la cui più nota rimane l'Allardyce Center for the Fine Arts.
Ma Mangrove City non è solo arte, è soprattutto divertimento!
Con più di cento locali nella zona turistica a ridosso della Luminous Beach, la città è l'unione perfetta di Cultura, Natura e Intrattenimento.

Locandina della tragicamente nota XV Conferenza Internazionale di Storia Atlantidea

Quartieri principali:

Forest Way:
Il quartiere delle gallerie d'arte e delle mostre all'aperto si sviluppa attorno a questa strada pedonale.
Originariamente la zona era ricoperta dalla foresta di mangrovia da cui sia la città che la strada prendono il nome.
Ogni anno Forest Way ospita nel suo fitto calendario decine di rassegne ed eventi in collaborazione con musei ed artisti da tutto il mondo.
Durante la Seconda Guerra Mondiale la strada venne trasformata in un ospedale da campo di cui la Mangrove Community Church conserva la memoria storica.
Molte celebrità legate al mondo della cultura e dello spettacolo hanno soggiornato o vissuto in questa strada così ricca di ispirazione.
Nel '77 l'Università di Atlas ha innaugurato nella strada la The College of The Bahamas School of Architecture, filiale dedicata all'insegnamento dell'Architettura e alla preservazione del distretto storico.
L'Allardyce Center for the Fine Arts con la sua collezione permanente è situato all'incrocio tra la Forest Way e l'International Avenue.

International Avenue:
La strada principale della città parallela alla Coral Drive dove si concentrano tutte le infrastrutture e servizi.
La direttrice principale di Mangrove City prende il nome dalla Conferenza internazionale sulla Civiltà Atlantidea che si svolse annualmente dal '25 al '40 nella City Hall del comune.
Su questa strada sorge uno dei simboli cittadini: la chiesa luterana Saint Peter Church precedente alla fondazione di Mangrove City e risalente all'insediamento inglese preesistente.

Luminous Beach:
Il tratto di Coral Drive nella zona di Mangrove City è sicuramente il più caratteristico e famoso, ritratto in numerose riviste e programmi televisivi.
La spiaggia deve il suo nome all'effetto scenico dei neon e delle illuminazioni del quartiere che da sempre ne sono un segno distintivo.
L'Art Deco di Luminus Beach con i suoi bar sulla spiaggia e hotel dai colori sgargianti è la tappa imprenscidibile di qualsiasi soggiorno sull'isola di Andros.
La sfavillante vita notturna da cartolina offre possibilità d'intrattenimento per qualsiasi portafoglio nei circa 100 locali del quartiere.
Il club più noti di Luminous Beach sono senza ombra di dubbio il night/ristorate ManGroove, ritrovo di molte star del cinema, e lo Stardust Labyrinth di proprietà di David Bowie.




Panorama della spiaggia e del Luminous Park a Luminous Beach, Mangrove City